Oasi di Alviano, gradito ritorno

Terni, Alessio Capoccia, direttore dell’Oasi: «La ‘Spatola 342’ – un esemplare di Platalea leucorodia – è tornata, portando altri uccelli»

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L’annuncio lo ha dato Alessio Capoccia, direttore dell’Oasi di Alviano: «Dopo una, speriamo, piacevole vacanza la ‘Spatola 342’ è tornata all’Oasi Wwf del lago di Alviano con un gruppo di amici».

L’uccello L’esemplare di uccello (Platalea leucorodia) era stato segnalato «circa un anno fa, il 25 gennaio 2015, da un fotografo che aveva documentato la presenza di una giovane spatola inanellata. I dati, forniti all’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), avevano permesso di ricostruire la storia si ‘342’, figlia di una delle 80 coppie nidificanti in Italia ed ‘inanellata’ nelle Valli di Comacchio». Dove probabilmente era tornata.

Il ritorno Ora la ‘Spatola 342′ «ha di nuovo percorso i 226 chilometri che l’hanno riportata ad Alviano per svernare un po’ più a sud, dove poter scandagliare con quell’improbabile becco, acque basse ed estese, che le hanno offerto una generosa accoglienza. La novità di quest’anno è che la nostra amica ha condotto in palude altri esemplari, di cui almeno due inanellati. Anche questi sono stati segnalati e presto avremo informazioni sulle loro storie. La presenza di questi eleganti uccelli è sempre stata in aumento e attualmente all’oasi si possono contare 39 individui. Visitatori e fotografi possono godere della loro indiscutibile bellezza».

La migrazione Alessio Capoccia cita Marguerite Yourcenar:  «“Sembra esserci nell’uomo, come negli uccelli, un bisogno di migrazione, una vitale necessità di sentirsi altrove”, ma se la migrazione è poesia e natura, è per l’uomo anche dovere: il dovere di permetterne la perpetuazione».

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