Omicidio della madre, Bigotti trasferito

Il giovane accusato dell’omicidio della madre è stato spostato nel centro clinico psichiatrico del carcere di Piacenza. I legali hanno depositato il riesame

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L.P.

E’ stato trasferito a Piacenza, al centro clinico psichiatrico del carcere, il giovane di 21 anni accusato di aver ucciso la mamma lo scorso 28 dicembre nel casolare di famiglia a Varesina, nella colline di Città di Castello.

Nuova ordinanza A due giorni dalla scarcerazione-lampo e dalla nuova ordinanza di custodia cautelare emessa dalla procura di Perugia, Federico Bigotti ha lasciato il carcere solo per essere portato in un centro di cura adatto a lui. A deciderlo è stato direttamente il Ministero attraverso il dipartimento d’amministrazione penitenziaria.Da tempo, infatti, i legali sostengono che Federico debba essere curato. Già a inizio settimana era arrivato il nullaosta del gip ad ulteriori accertamenti psichiatrici come richiesti dalla difesa sul giovane. Allo stesso modo la psichiatra del carcere di Capanne, nei giorni scorsi aveva inviato al giudice per le indagini preliminari una nota sulle condizioni psicologiche del giovane.

Problemi psicologici «Non sta bene, non è lucido – aveva riferito, nei giorni scorsi, l’avvocato Bochicchio – per questo abbiamo richiesto il parere di uno specialista. Vogliamo capire se è solo una nostra sensazione o se, effettivamente, Federico ha dei gravi problemi psicologici o psichiatrici». Dai racconti del padre che, quotidianamente, viveva in casa con Federico e Anna Maria, mentre il fratello Christian viveva in un altro appartamento, sono emerse storie di continui litigi. Litigi che i genitori addebitavano al particolare carattere di Federico, insofferente della continua pressione cui si sentiva sottoposto soprattutto da parte della madre che voleva che lui si trovasse un lavoro. Secondo l’avvocato, i genitori non avevano intuito che, invece, potevano essere manifestazioni sintomatiche di un disagio psichico».

Riesame Intanto venerdì gli avvocati hanno depositato un nuovo ricorso al tribunale del Riesame. Dalla prima versione raccontata agli inquirenti, quella cioè secondo la quale la madre si sarebbe uccisa da sola, versione poi confutata dall’autopsia, Federico non ha più parlato. Una strategia difensiva concordata con i legali. «Federico non può rendere dichiarazioni – aveva detto Bochicchio – se non è nel pieno delle sue facoltà».

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