Oncologia a Terni: «Problematiche reali»

Il dottor Bracarda, direttore della struttura complessa, condivide il disagio dei pazienti, ma precisa le cose fatte o programmate

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«Mi trovo mio malgrado a condividere, con rammarico, il disagio derivante dalle problematiche che la paziente in cura presso l’oncologia dell’ospedale di Terni ha segnalato in modo obiettivo e appropriato alla redazione. Ma voglio anche precisare le tante cose che sono state fatte o programmate in questi ultimi tre mesi, dall’inizio del mio incarico a Terni», il dottor Sergio Bracarda, direttore della struttura complessa di oncologia dell’ospedale Santa Maria di Terni, interviene con una lettera aperta in merito alla denuncia di alcuni giorni fa da parte di una paziente.

Sergio Bracarda

‘Accoglienza’

«Sono problematiche già da tempo all’attenzione del direttore di struttura, del direttore di dipartimento e della direzione aziendale, che, negli ultimi mesi più che mai, hanno lavorato in stretta sinergia per intervenire senza ulteriori indugi a favore della qualità del comfort dei pazienti oncologici, tutti consapevoli del fatto che l’adeguamento della struttura risulta decisivo e imprescindibile. Chi entra in un tale reparto deve sentirsi accolto e trovare spazi adeguati per superficie, comfort alberghiero e, come giustamente suggerito dalla nostra paziente, ‘accoglienza’; termine che riassume tutte le richieste di un paziente oncologico e non solo. Sentirsi accolto significa infatti sentirsi a proprio agio, sentirsi tutelati, ricevere oltre alle cure anche le informazioni adeguate e in tempi appropriati».

Piano di ristrutturazione

Proprio per questi motivi, aggiunge il dottor Bracarda, «in questi primi miei tre mesi a Terni, è stato già condiviso e approvato dalla direzione aziendale un piano di ristrutturazione degli spazi esistenti (corsia, day-hospital e ambulatori) che consentirà di migliorarne l’utilizzazione, rendendoli più accoglienti e funzionali ad una migliore organizzazione dei flussi e dei percorsi interni, sempre tenendo presente l’elevatissimo numero di presenze quotidiane, che, come sottolineato nell’articolo, caratterizzano ogni day-hospital oncologico, in particolare quando siano presenti numerose attività multidisciplinari e di ricerca come succede in quello di Terni».

Il Centro clinico di fase 1

Su questo e su altro ancora, «compreso lo stato dell’arte dei lavori per la nuova sala d’attesa e i vantaggi che deriveranno dall’attivazione del Centro clinico di fase 1 – conclude – cercheremo di dare informazioni più complete e costanti a partire dai prossimi giorni e nel frattempo accettiamo con spirito di collaborazione tutte le segnalazioni, le richieste e le proposte che i pazienti stessi vorranno fornirci in modo costruttivo per raggiungere al meglio l’obiettivo condiviso di una oncologia di qualità nel rispetto della persona».

Piccole accortezze

Intanto la paziente fa sapere ad umbriaOn che negli ultimi giorni alcune piccole accortezze sono state riservate ai pazienti del reparto. «Non so se sia ‘merito’ della nostra segnalazione, ma già da martedì mattina qualcosa nel reparto si è mosso. Prima di tutto sono stati inseriti i cartelli con la separazione di ‘bagno uomini’ e ‘bagno donne’, l’impresa delle pulizie è passata più volte nel corso della giornata e all’interno dei bagni sono stati inseriti un deodorante e un cesto carino per la carta igienica. La sala d’aspetto è purtroppo ancora un disastro, ma c’erano dei dottori molto giovani che stavano guardando come mettere una seconda porta per proteggere dal freddo. Spero vivamente che le parole del dottor Bracarda non rimangano solo parole».

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