Ospedale di Terni: «Nessun ‘classismo’»

Dopo la ‘denuncia’ di De Luca (M5S) sui letti in corridoio, la direzione si scusa per i disagi e replica: «Dovuto al boom di ricoveri. Il problema non è sottovalutato»

Condividi questo articolo su

Letti nei corridoi, disagi e disorganizzazione. A portare di nuovo alla ribalta il problema dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni è stato lunedì il consigliere comunale Thomas De Luca, che ha parlato di «classismo 2.0 tra chi può permettersi la dignità e chi non può, tra nord e sud, tra poveri e ricchi, tra tutelati e non tutelati». Nemmeno un giorno e la direzione del nosocomio ternano dice la sua sull’argomento: ammissione del problema, scuse e un picco di ricoveri a scatenare il tutto.

Boom di ricoveri e disagi L’azienda ospedaliera non smentisce la questione, tutt’altro, facendo una premessa: «L’iperafflusso di persone al pronto soccorso durante lo scorso weekend ha comportato un boom di ricoveri (130), facendo riapparire circa 20 letti nei corridoi dell’area medica. Più della metà dei letti temporaneamente collocati nei corridoi già nella mattinata di lunedì erano stati riassorbiti nelle camere di degenza, ma la criticità oggi non si è purtroppo completamente risolta a causa di altri 36 ricoveri sopraggiunti la notte scorsa. Un disagio per i pazienti che la direzione del ‘Santa Maria’ non sottovaluta assolutamente, pur consapevole del fatto che l’ospedale non può chiudere le porte a persone che si presentano con problemi e che non trovano altre risposte sul territorio».

Scuse ed emergenze Maurizio Dal Maso, direttore generale dell’ospedale, ci tiene a chiarire un paio di aspetti: «Tuttavia questo fenomeno, che non si può far passare per una fotografia della realtà del nostro ospedale, è legato a condizioni ed eventi contingenti e non si può gridare all’emergenza di posti letti. Meno che mai si può parlare di carenza di materassi, cuscini e lenzuola, che sono forniti con continuità ma che forse, e di questo ci scusiamo, non sono stati forniti con tempestività per una minore attenzione ai pazienti, probabilmente dovuta anche ad una gestione dei reparti che è stata resa difficile in quelle ore dal numero eccessivo e imprevedibile di ricoveri».

Attività e reparti Infine l’azienda ospedaliera sottolinea che «il problema dei letti temporaneamente appoggiati nei corridoi continua ad interessare l’area medica; il modello organizzativo adottato, potenziando anche la degenza in quell’area, si rivela efficace nel salvaguardare l’attività dell’area chirurgica, che da febbraio scorso non ha avuto appoggi da altri reparti, come avveniva in passato, ed ha quindi potuto operare con continuità senza rinviare i pazienti».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli