Terni, prostatectomia robotica: operato e dimesso in tre giorni

Giovedì l’operazione per un uomo di 57 anni, domenica via dal ‘Santa Maria’: i passi in avanti nell’urologia

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È stato operato giovedì di prostatectomia radicale robotica ed è stato dimesso dall’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni dopo appena tre giorni. Una cosa impensabile fino a poco tempo fa: l’operazione è stata effettuata dal dottor Alberto Pansadoro della struttura complessa di urologia, diretta da Carlo Nico.

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Alberto Pansadoro

I fattori chiave: decorso indolore

Sono quattro i fattori che hanno permesso ciò: «Innanzitutto dall’impiego della chirurgia robotica mininvasiva per il trattamento di questa patologia, che ha reso il decorso postoperatorio di questi pazienti indolore e pertanto più rapido e agevole. In secondo luogo l’applicazione di protocolli postoperatori internazionali Eras (Enhanced recovery after surgery) che prevedono una mobilizzazione precoce del paziente già in prima giornata postoperatoria, la ripresa dell’alimentazione il giorno dopo l’intervento e lo scarso utilizzo di analgesici come la morfina che potrebbero ritardare la peristalsi intestinale; quindi l’esperienza internazionale di chirurgia robotica della struttura ospedaliera di urologia e, infine, il personale di assistenza sanitaria del paziente: è soprattutto loro che bisogna ringraziare. Infermieri altamente qualificati e specializzati nel prendersi cura di pazienti trattati con metodiche innovative mininvasive i quali assistono costantemente il paziente in maniera tale da favorire una ripresa più rapida; sicuramente senza di loro tutto questo non sarebbe mai potuto accadere».

Terapie

I pazienti non – in questo caso si tratta di un uomo di 57 anni – hanno bisogno di particolari terapie o cure postoperatorie: «Ovviamente il robot – viene specificato – non fa tutto da solo ed è necessaria una mano esperta a guidarlo per una chirurgia indolore e senza complicanze postoperatorie. Questo atteggiamento clinico oltre che essere un vantaggio per i pazienti rappresenta chiaramente anche un beneficio per la società vista la riduzione dei costi di spesa e un utilizzo più efficace dei posti letto ospedalieri. La struttura ospedaliera di urologia si pone pertanto come punto di riferimento per la comunità regionale e extraregionale nel trattamento del tumore della prostata impiegando tecniche avanzate mininvasive sempre più all’avanguardia ed applicando protocolli innovativi di terapia e cura». Gli infermieri in prima linea sono Mario Cangemi, Tiziana Chianella, Francesca Fidenzi, Chiara Formichetti, Elisabetta Fornari, Leonardo Grechi, Alessia Propersi, Francesca Salvatelli, Giuliano Sinibaldi, Annalisa Sodi, Giancarlo Vannozzi, Stefania Venanzi, Souad Zaimi. Gli operatori sanitari Loretta Anselmicchio, Patrizia Cabioni e Isabella Capocchia.

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