Papigno: «Via la Telfer, spenti i riflettori»

Terni, il circolo Pd locale lamenta l’abbandono del borgo: «Tante situazioni di degrado. E ora arriva il museo diffuso dei plenaristi»

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Il circolo Pd di Papigno denuncia lo stato di degrado del borgo e delle zone limitrofe, puntando il dito contro l’amministrazione comunale di Terni (ed anche contro l’Asm): «Dopo la Telfer siamo stati di nuovo dimenticati».

TUTTO SULLA TELFER DI PAPIGNO

Dopo la Telfer, il vuoto

«In occasione dell’abbattimento della Telfer – scrive il circolo del Partito Democratico – il centro abitato di Papigno era balzato alle cronache della stampa locale e nazionale. Superassessori, super ingegneri erano riusciti in poco tempo a portare a terra un pezzo di storia della nostra città. Dopo dì ciò, però, il paese è ricaduto nell’oblio. Non si dica che non ci sono soldi o risorse perché tenere pulito il paese e tagliare l’erba sul parcheggio ex fosso, sulle mura perimetrali, sulla scalinata di via Umberto I, i tombini, le griglie, i giardini pubblici di via Amendola, via Carlo Neri (la panoramica che scende all’ex stabilimento) e altre zone, non occorre stanziare milioni di euro, basta solo organizzare il lavoro con il personale utilizzato dal Comune per manutentare le aree verdi della città».

Arriva il museo diffuso in un contesto di abbandono

«E che dire poi dell’Asm – proseguono i ‘Dem’ di Papigno – che da mesi non manda nessuno a spazzare le strade interne del nucleo storico e del Pianello, in alcune parti ricoperte anche di escrementi di animali. Fra pochi giorni sarà inaugurato l’allestimento ‘I Plenaristi nella valle incantata’, già sono state istallate le strutture per il museo diffuso. Vi invitiamo a vedere come è ridotto il giardino di via Amendola o via De Amicis, dove regnano al momento indecenza e degrado. Chiediamo quindi ai superassessori di dare risposte concrete e celeri. Comprendiamo che tenere pulito non è come abbattere la Telfer, distruggere è più facile che mantenere. Anche i cittadini, oltre alle prime donne – è la chiusura polemica – hanno diritto a vivere in un ambiente dignitoso.

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