Pd, Bocci: «È tempo di riconciliazione»

Aperture del neo segretario all’ex rivale sconfitto Verini e alle nuove leve che si sono distinte sui territori. Vicesegretari: Betti, De Rebotti, Ballerani

Condividi questo articolo su

È tempo di riconciliazione in seno al Pd umbro. E lo ripete in continuazione Gianpiero Bocci nel suo lungo discorso al Capitini, nella sessione pomeridiana dell’assembla del Pd. E vedere Verini presidente, seduto per tutto il tempo sul palco, conferma la sensazione. Così come la nomina dei vicesegretari Betti, De Rebotti, Ballerani, chiamati a portare nel partito l’esperienza costruita sul campo, nei territori. A completare il quadro della presidenza dell’assemblea regionale – elezione all’unanimità – sono Emanuela Mori e Sandro Corsi, entrambi vice.

Tenere botta nel 2019

Verini ascolta Bocci

«È necessario recuperare un profilo unitario e mettere a leva le migliori energie, perché ci aspetta lavoro difficile. Questo è l’appello che ci hanno consegnato i quasi 20mila elettori delle primarie. Sento parlare del 2020 – ammonisce Gianpiero Bocci nel suo intervento – ma qui noi dobbiamo preoccuparci del 2019. Il voto delle amministrative e delle europee sarà decisivo per il futuro del partito democratico dell’Umbria. Se per noi va male il 2019, il 2020 ce lo possiamo scordare», ricorda il neo segretario sottolineando a gran voce che il nemico è Matteo Salvini e contro di lui bisogna mettere in campo il massimo dell’impegno». Infine un passaggio sulla necessità di smetterla con i dissidi interni: «Dobbiamo essere coesi, dobbiamo smetterla di essere rancorosi». E poi cita Luciano Moretti: «Il rancore no, la memoria sì». Segno che non dimentica. 

Sorridere di più e dare spazio ai giovani

Nel Pd umbro nasceranno gruppi di lavoro animati dai giovani che saranno così messi alla prova di governo, «non fra dieci anni ma nei prossimi mesi», urla Bocci. E chiama a una maggiore assunzione di responsabilità i giovani amministratori che hanno vinto in un periodo e in un contesto difficile. Ecco spiegate le scelte dei vicesegretari. E poi: «Basta musi lunghi – urla Bocci – un po’ di sorrisi, un po’ di allegria. Se siamo rassegnati, tristi, se non sappiamo dare risposte al popolo del centrosinistra umbro allora cambiamo mestiere».

Verini: «Bocci il mio segretario»

Verini sul palco

Seduto per tutto il tempo al tavolo della presidenza, sul palco, Walter Verini ha parlato subito dopo il neo segretario: «Gianpiero Bocci è il nostro segretario e io, che ero in ‘sala parto’ quando nacque il Pd, sono il primo a sostenere che un minuto dopo le primarie chi perde deve riconoscere il vincitore. Quindi Bocci è anche il mio segreterio. Ma al tempo stesso sottolineo e rivendico che c’era e c’è un’idea, un punto di vista, di diversità sostanziale rispetto al profilo e alle idee di Bocci, pur nella cornice del Partito Democratico». Di fronte a lui la presidente Catiuscia Marini e tutto l’establishment dei dem umbri, schieratosi pressoché in blocco con Bocci.

La commissione garanzia, tesoriere e direzione

Ci sono Alessandro Borscia, Luca Meucci, Federica Grimani, Claudio Bianchi e Carlo Emanuele Trappolino, supplenti Stefania Ercolanoni e Vittorio Massetti. Il tesoriere è Renzo Renai, mentre a comporre la direzione sono Simonetta Formica, Andrea Cernicchi, Erika Borghesi, Antonello Chianella, Lucia Ranuncoli, Franco Ciliberti, Maria Pia Bruscolotti, Fabio Nicchiarelli, Monia Del Piano, Nicola Mariuccini, Elena Ranfa, Ilio Liberati, Sandra Allegrini, Marino Mencarelli, Francesca Vagniluca, Joseph Flagiello, Margherita Lezi, Moreno Conti, Giselda Bruni, Paolo Pallucchi, Cinzia Cenni, Michele Bettarelli, Donatella Casciarri, Stefano Bucari, Simona Berretta, Valdimiro Orsini, Vincenzina Annamaria Martino, Michele Pennoni, Benedetta Baiocco, Federico Gori, Sara Giovannelli, Daniele Longaroni, Mario Tosti, Massimiliano Presciutti, Sandro Pasquali, Sergio Batino, Mirco Rinaldi, Guido Fabbri, Andrea Castellani, Giuliano Nalli, Alessandro Coccia, Virna Venerucci, Francesco Filippetti, Mariella Macchini, Giovanni Rubini, Moreno Rosati, Roberta Isidori, Mirko Ceci, Lavinia Pannacci, Marco Gambuli, Chiara Pepi, Marko Hromis, Carla Erbaioli, Fabrizio Puggioni, Claudia Dionisi, Stefano Vinti, Sarah Bistocchi, Giovanni Patriarchi, Tiziana Chiodi, Marsilio Marinelli, Daniela Pimponi, Jonathan Monti, Sonia Berrettini, Leonardo Patalocco, Rita Zampolini, Stefano Lisci, Pasquale Borgarelli, Maurizio Terzino, Luca Gammaitoni, Luca Ferrucci, Marina Sereni, Claudia Bastianelli, Roberto Loretoni e Gianluca Rossi.

La segreteria

Assemblea al Capitini

Ci sono Giampiero Giulietti, Paolo Baiardini, Alfio Todini, Nando Mismetti, Emilio Giacchetti, Simona Meloni, Andrea Pensi, Domenico Caprini, Sauro Cristofani, Andrea Orlandi, Francesco Maria Giacopetti, Federica Lunghi, Ramona Furiani, Letizia Guetti, Francesco Rossi, Mario Zeno Rossi, Letizia Michelini, Valeria Cardinali, Emanuela Mori, Diego Pierotti, Francesco Lubello, Sara Giovannelli e Patrizia Cavalaglio.

Treofan e Dl Sicurezza

In conclusione l’assemblea ha approvato all’unanimità i due ordini del giorni proposti da De Rebotti: il primo riguarda il sostegno a lavoratori e lavoratrici della Treofan di Terni, mentre il secondo è di vicinanza ai sindaci che si stanno opponendo al Decreto Sicurezza. «L’assemblea regionale del Pd – si legge nel documento – esprime profondo e convinto sostegno a tutti quei sindaci che nel nostro Paese stanno difendendo con passione e autorevolezza la nostra Costituzione, i diritti umani, la sicurezza dei cittadini, la grande storia di accoglienza de nostro Paese, il lavoro di migliaia di persone nei servizi di accoglienza, nella stragrande maggioranza giovani e giovani donne ,dai pesanti ed in insensati attacchi dei due vicepresidenti del consiglio che alle giuste, corrette e verificabili obiezioni sollevate sulla legittimità e sugli effetti reali nei territori e nelle comunità del cosiddetto decreto sicurezza, hanno minacciato i sindaco, disconoscendo il loro prezioso lavoro di responsabilità in atto da anni, da quando è iniziata l’emergenza sbarchi. Un lavoro portato avanti fianco a fianco con lo Stato (prima che con i Governi), le Prefetture, le istituzioni regionali, le forze dell’ordine, i soggetti operativamente impegnati nell’accoglienza e gli stessi cittadini. Va necessariamente riaperta una fase di confronto con i sindaci, con gli enti locali, con l’obiettivo stringente di eliminare le storture di una legge dagli evidenti trami di incostituzionalità, causa di una ormai impossibile gestione amministrativa del fenomeno migratorio, causa di una originale e consistente ‘scomparsa’ di tanti migranti che rischieranno di entrare in una forma di anonimato che obbligherà comunque i Comuni, i sindaci, le strutture amministrative ad occuparsi di loro, nell’incertezza, senza strumenti e risorse. Soggetti da oggi invisibili potranno con più facilità essere attratti dalla sfera dell’illegalità. Un confronto, una battaglia di diritto, legalità, solidarietà, efficienza, cultura democratica che ci sentiamo di sostenere a fianco dei nostri sindaci, di tutti i sindaci e di tutte le forze democratiche del nostro Paese, delle associazioni, degli operatori del volontariato laico e religioso in perfetta sintonia con le parole, gli auspici e le indicazioni del presidente della Repubblica nel discorso di fine anno, riecheggiate dall’Angelus di Papa Francesco ed in profondo dissenso e contrasto con le tesi e le azioni regressive che questo Governo sta mettendo inopinatamente in atto». Poco prima, la presidente Catiuscia Marini aveva annunciato che la Regione Umbria farà ricorso contro il Dl Sicurezza.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli