PD, circolo di Perugia boccia stadio e clinica: è caos. PD Terni: «Non accettiamo ingerenze»

È bastato un documento pieno di perplessità dei Dem di via Settevalli e San Sisto per accendere la miccia. Bandecchi all’attacco

Condividi questo articolo su

È tranchant il presidente della Ternana Calcio, Stefano Bandecchi, rispetto all’articolata posizione espressa dal circolo Pd ‘Settimio Gambuli’ di via Settevalli, a Perugia, sul progetto stadio-clinica lanciato a Terni. Il patron dei rossoverdi ha risposto attraverso i canali ufficiali della società di via della Bardesca in un modo che, forse, più netto non si può. Ma andiamo per ordine.

La premessa

In un post Facebook, il circolo del Pd perugino di via Settevalli, ha presentato così il documento che il prossimo 22 luglio verrà discusso nell’assemblea dei segretari dei vari circoli Dem di Perugia: «In queste settimane, insieme ad una quarantina di compagni, iscritti al Pd di Perugia, sulla base del lavoro iniziato nei circoli Pd di Settevalli e San Sisto, abbiamo prodotto una riflessione che alleghiamo a beneficio di tutti. Contiene rilievi politici, critiche e ragionamenti di metodo e contenuti sul tema della richiesta del rilascio della convezione pubblica per una clinica privata a Terni. Il tema, vista la sua importanza e le potenziali ricadute per tutti i cittadini umbri, presenta dei nodi che devono essere sciolti in un quadro regionale non potendo essere unicamente affrontati nei singoli territori. Per essere chiari, le ricadute regionali di un tema quale: ‘Convenzione pubblica della clinica privata…’ a qualsivoglia città dell’Umbria ci si riferisca, sono regionali e il partito deve discuterne a quel livello. Sgombriamo il campo da ogni equivoco, ogni lettura pretestuosa o strumentale o anche solo campanilistica, che tenda a mettere Perugia contro Terni la rispediamo ai mittenti, le due città sono accomunate in un unico destino che è quello di creare lavoro, imprenditorialità, servizi e benessere economico per sviluppare la nostra regione. Non ci appartengono beceri campanilismi ed egoismi che abbiamo sempre combattuto avendo una idea della nostra regione inclusiva e solidale. Le felpe con scritto ‘prima i perugini’ o ‘prima i ternani’, che venivano indossate a piene mani da alcuni amministratori di oggi in campagna elettorale, non ci appartengono e sono figlie di un vuoto politico agghiacciante. Guardiamo invece con molto interesse e rispetto chi vuol investire nella nostra regione, questo però non può esimerci dal porre alcune domande. La nostra riflessione ha l’obiettivo di allargare il più possibile la partecipazione e la discussione, nei territori e tra le persone, contribuendo a rafforzare la centralità e l’azione politica del Partito Democratico, in tutte le sue articolazioni, su temi di assoluta rilevanza come quello del rapporto tra sanità pubblica e privata al di fuori degli schemi ideologici precostituiti, dei campanilismi e degli interessi individuali».

Il documento: tutti i dubbi del Pd perugino

Queste le premesse, di seguito il documento che verrà discusso dai segretari di circolo il 22 luglio prossimo: «Da notizie di stampa si apprende che a Terni verrebbe realizzato un singolare investimento, a quanto ci risulta unico in Italia, che prevede da un lato ‘la riqualificazione, valorizzazione e gestione funzionale e economica dello stadio Libero Liberati (su aree di proprietà pubblica); dall’altro la realizzazione, nell’area privata di proprietà della Ternana, di una clinica/casa di cura privata con parziale accreditamento e convenzionamento al servizio sanitario regionale’ (La Nazione 6.7.2022). In sostanza, per ammodernare uno stadio si consente al proprietario della società calcistica la costruzione di una clinica privata a cui si dovrebbe garantire fin da ora accreditamento e convenzionamento. L’organizzazione del sistema sanitario regionale viene quindi piegata agli interessi di un senz’altro importante imprenditore del settore calcistico, del quale non si conosce altrettanto rilievo imprenditoriale nel settore sanitario. Non spetta certo a noi sindacare sull’iter seguito per l’autorizzazione e sulla sua aderenza alle disposizioni legislative in merito (legge sugli stadi e norme che disciplinano la sanità), ma crediamo sia del tutto legittimo avanzare delle considerazioni e porre almeno alcuni interrogativi. La sostenibilità economica della realizzazione del nuovo stadio ternano si regge quasi interamente sulla costruzione di una nuova clinica, la quale dovrebbe operare non in regime privato (con prestazioni pagate direttamente dai pazienti), ma, come pretendono i richiedenti, in regime di convenzione con il sistema sanitario regionale (con prestazioni, cioè, pagate dalla Usl). In buona sostanza l’attuale presidente della Ternana Bandecchi si ritroverà per moltissimi anni a gestire uno stadio, nonché proprietario di una clinica entrambi pagati con il decisivo contributo dei soldi pubblici provenienti dalle tasse dei cittadini (per la precisione con le entrate dell’Irap, dell’addizionale Irpef e della fiscalità generale). Socializzare i costi e privatizzare i profitti, un modello di impresa davvero interessante per chi lo realizza, molto meno per i cittadini che lo pagano. Le stringenti norme che regolano il settore sanitario prevedono passaggi obbligatori prima di arrivare al convenzionamento, ultima tappa che consente al privato di erogare prestazioni sanitarie pagate dal pubblico, prima della quale una clinica deve essere autorizzata e, successivamente, accreditata e solo alla fine convenzionata. Come possono le pubbliche amministrazioni preposte a rilasciare autorizzazioni, accreditamenti e convenzionamenti (comuni, regione e Usl) dire oggi quello che sarà domani saltando tutti i passaggi previsti? Come possono eludere le necessarie procedure di evidenza pubblica per l’individuazione dei soggetti privati? Molto più serio, da ogni punto di vista, puntare sul potenziamento e ammodernamento dei servizi dell’azienda ospedaliera di Terni e dell’azienda Usl di Terni. La necessità improrogabile di una profonda riorganizzazione del sistema sanitario regionale è prevista dal Pnrr ed è nelle aspettative dell’insieme della comunità regionale. Appare quanto meno eccentrico che si possa procedere in questo modo. Non è una vicenda che può rimanere confinata nel dibattito cittadino ternano, perché riguarda tutta la regione, dato che tutti gli umbri pagheranno di tasca loro le politiche di privatizzazione della sanità umbra. E poi riguarda anche Perugia dove importanti servizi potrebbero essere tagliati per ‘riequilibrare’ i nuovi posti letto privati ternani. Bisogna fare chiarezza, a partire dal piano sanitario regionale e sgombrare il campo da dichiarazioni paludate. Sia chiaro, un virtuoso e non speculativo contributo del privato al servizio sanitario regionale, con il prezioso protagonismo del privato sociale, è un caposaldo irrinunciabile della sanità umbra: un delicato equilibrio che va tutelato e non distrutto con operazioni quantomeno avventate. Così come riteniamo importante l’ammodernamento dello stadio ternano. Un problema, per altro, comune alla quasi totalità degli stadi italiani. La legge nazionale per promuovere l’ammodernamento degli impianti sportivi, che sino ad ora non ha funzionato, è stata recentemente riformata. Terni ha la grande opportunità di essere tra le prime città a sfruttare le nuove opportunità di questa legge che consente compensazioni commerciali (e non anche immobiliari) per rientrare dei costi di realizzazione dei nuovi impianti. La sanità, però, lasciamola fuori».

Bandecchi: «Pensate in modo comunista»

E poi la replica, affatto tenera, del patron Bandecchi: «I soldi guadagnati onestamente non sono vostri, ma di chi li ha guadagnati. Il vostro modo di pensare resta un modo comunista che niente ha da condividere con la realtà di adesso. Certi atteggiamenti retrogradi o sono frutto di invidia o sono frutto di stupidità. Così non perseguite l’interesse pubblico, che dovrebbe invece rappresentare il vostro credo politico. Putin aspetta adepti». Alè.


Il sindaco Latini

Fioccano le reazioni politiche: «Il Partito Democratico di Perugia ci fa sapere che non vuole la realizzazione dello stadio e della clinica a Terni. Bene a sapersi. Un motivo in più per lavorare con ancora più determinazione nella realizzazione di questo progetto. Sarà per questo che i colleghi del Pd di Terni si sono astenuti in consiglio comunale?».

Gentiletti (Senso Civico)

«La sinistra ternana, insieme a tutte le forze che la compongono, sa occuparsi – il pensiero del consigliere civico Alessandro Gentiletti – degli interessi di Terni , senza bisogno di suggerimenti da parte di un circolo di partito perugino, che rappresenta giusto sé stesso ed esprime soltanto il suo pensiero. A Terni siamo tutti impegnati per lo sviluppo economico del nostro territorio, per la difesa ed il rafforzamento della sanità pubblica e per l’emancipazione dalla subalternità verso Perugia. Una subalternità che la destra locale e regionale ha aumentato su tutti i fronti. Gli esponenti di questa destra che governa, invece di perdere tempo a commentare le note che vengono da un quartiere di periferia, dovrebbero piuttosto andare a sbattere i pugni nei palazzi del potere, dove sono di casa».

Ferranti (FI Terni)

Prende posizione il presidente del consiglio comunale di Terni, Francesco Maria Ferranti (FI): «Il Partito democratico di Perugia continua a confondere i ruoli tra politica e magistratura. Se le operazioni imprenditoriali sono in ossequio alle leggi lo stabilisce la magistratura, invece la politica dovrebbe pensare a lavorare su come far crescere l’economia e quindi l’occupazione in modo equo ed equilibrato in una regione. Non è in tal senso accettabile che la seconda città dell’Umbria, la prima per industrie e multinazionali, non sia coinvolta nella distribuzione delle convenzioni sanitarie tra pubblico e privati. L’attività di espoliazione di Terni a favore esclusivo e non funzionale dell’ Umbria del nord deve concludersi e da sempre mi oppongo alle sinistre che lo hanno favorito per 50 anni».

M5S Terni

Anche il gruppo pentastellato ternano si è espresso: «Mentre Donatella Tesei continua ad essere il miglior sindaco che Perugia abbia mai avuto negli ultimi 20 anni, qualcuno vorrebbe farci credere che il problema del riequilibrio territoriale derivi dal circolo del Pd di Settevalli. Il Movimento 5 Stelle ha sempre messo al primo posto la valorizzazione della sanità pubblica, ma non possiamo dimenticare che, ad oggi, gli unici soldi degli umbri utilizzati per ingrassare la sanità privata sono quelli che finiscono alle cliniche convenzionate del perugino; è evidente chi, in 70 anni di regionalismo, ha solo beneficiato del sistema Umbria; è evidente dove continuano a concentrarsi progetti di sviluppo, fondi e infrastrutture. Nel frattempo continua il saccheggio dell’Umbria meridionale, sempre più resa marginale nelle politiche regionali nella ripartizione dei fondi europei e delle risorse. Basterebbe solamente ricordare che l’ospedale più nuovo che opera nella provincia di Terni è stato costruito prima del più vecchio ospedale situato nella provincia di Perugia. Invitiamo i nostri corregionali a provare l’ebbrezza di entrare in una struttura del XIV secolo per affrontare una normale analisi, oppure a destreggiarsi nel tentare di far entrare una barella accompagnata dai dispositivi medici moderni in uno degli ascensori del Santa Maria di Terni, progettato negli anni Trenta. Per aprire un dibattito serio, e quindi scevro da campanilismi sulla sanità regionale, si dovrebbe partire dal sacrificio pagato dalla comunità ternana in termini di eccesso di mortalità legato alle patologie oncologiche a fronte dell’esproprio di servizi e strutture sanitarie».

La Lega Terni: «Pd vergognoso»

Non manca la reazione della Lega: «Il Pd perugino – la nota della Lega di Terni – getta la maschera e con una lettera manifesta la sua contrarietà al progetto stadio-clinica a Terni che da mesi sta animando il dibattito regionale. Pretestuose ed infondate le  motivazioni addotte nell’altolà degli esponenti del partito democratico  del circolo Settevalli e di San Sisto. Tra progettazione, realizzazione  e gestione la struttura che i tecnici del presidente Bandecchi hanno  messo su carta, genererà un indotto che porterà oltre 600 posti di  lavoro. Evidentemente secondo i piddini, Terni e l’Umbria possono permettersi di perdere questa occasione. Uno stadio che insieme al  Palasport, riqualificherà l’intera area, creando una città dello sport, con molteplici servizi che rivitalizzeranno quella porzione di città, 7  giorni su 7. Una struttura moderna, polifunzionale, un’eccellenza italiana, che al di là dell’aspetto prettamente sportivo, attrarrà utenti da tutto il centro Italia e che potrà essere fruita da tutti.  Chiediamo agli esponenti del Pd ternano di chiarire la loro posizione. Stanno con Terni e i ternani, o seguono i loro compagni di partito di  Perugia? È giunto il momento di essere chiari e di capire, una volta per tutte, chi  tifa per Terni concretamente e vuole veramente il bene della nostra città, e chi invece usa solo slogan elettorali. Gli esponenti del Pd di Perugia si dovrebbero vergognare, perché con queste dichiarazioni indecenti,  rischiano di accendere un conflitto sociale Terni-Perugia».

Pd Terni: «Ingerenza inaccettabile»

La presa di posizione del circolo Dem perugino ha ovviamente creato più di un grattacapo ai colleghi di partito di Terni. Di seguito l’intervento del segretario dell’unione comunale del Pd ternano, Pierluigi Spinelli: «Una dimensione come quella umbra fa sì che ogni importante investimento abbia risonanza generale, purtuttavia l’eventualità della clinica o di un nuovo stadio che insistano sul territorio della città di Terni resta una questione prima di tutto di interesse ternano, su cui i cittadini, la politica, le parti sociali e i portatori di interesse si confrontano da mesi, realizzabile attraverso iter procedurale della Regione, dunque fuori dalla portata e dal raggio di azione di soggetti estranei come circoli di partito perugini, le cui ingerenze risultano incomprensibili e inaccettabili. Da tempo il Pd di Terni sta portando avanti una complessa battaglia che ha come fine la salvaguardia della sanità ternana e regionale, esprimendo posizioni chiare e trasparenti e preoccupazione sul degrado della sanità pubblica, che deve essere attenzionata e ricondotta verso l’eccellenza che fino a poco tempo fa rappresentava a livello nazionale. La nostra bussola è sempre stata l’interesse cittadino e la trasparenza e linearità delle regole e delle procedure. Abbiamo trovato inaccettabile, e per questo ci siamo astenuti in consiglio comunale, che un abnorme incremento delle superfici commerciali, contestato nettamente dall’associazionismo economico, venisse posto come ulteriore precondizione obbligatoria all’operazione, introducendo un ulteriore elemento di opacità. La reazione del sindaco Latini a un’uscita sicuramente inopportuna del circolo perugino di Settevalli però, è un estremamente goffo tentativo di strumentalizzazione per distogliere l’attenzione dalla situazione drammatica della sanità, che è l’unico vero tema, che i cittadini ogni giorno e sempre di più vivono sulla loro pelle e di cui subiscono il degrado. Una reazione allo smarrimento di chi non sa più che pesci pigliare, posto che lo abbia mai saputo».

FI Terni

Dal circolo del Pd di Settavalli – la nota del gruppo consiliare di FI ternano – «ci fanno sapere di non volere il nuovo stadio e la clinica a Terni. Per fortuna questo modo di ragionare è stato ormai bocciato sonoramente dai cittadini! Ben vengano anzi iniziate che, nel rispetto di tutte le leggi e normative, sostengono l’economia e, come in questo caso, il tessuto sociale cittadino.  Le dichiarazioni del Pd chiudono il cerchio e sono l’ennesima dimostrazione di come sia quando hanno amministrato la nostra città sia quando hanno governato la nostra regione hanno voluto salvaguardare solo una parte del territorio umbro.
Noi non dimentichiamo e continueremo a combattere».

FdI Terni

Per il coordinamento provinciale FdI ed il gruppo consiliare FdI Terni «sembra che in Umbria il Pd si sia incamminato verso una deriva che esprime una linea a metà tra gli slogan da curva e la disinformazione. La premessa delle dichiarazioni fatte dal Pd , hanno infatti la forma grave di illazioni sulla trasparenza e la legalità di investimenti e convenzioni sanitarie paventando percorsi autorizzativi fuori della legittimità amministrativa. Non sappiamo se tali preoccupazioni siano  il riflessi condizionato di esperienze politiche del passato che il Pd ben conosce , quello che intendiamo ribadire è che Fratelli d’Italia sosterrà sempre lo sforzo di imprenditori che intendono  investire e che chiedono solo di non essere vittime di burocrazie immotivate e ostracismi mascherati. Per Fratelli d’Italia correttezza amministrativa, rispetto delle regole e delle leggi rappresentano da sempre un prerequisito e non concetti strumentali da sbandierare per frenare la voglia di riscatto non solo di Terni ma di un’intera regione».

Il segretario comunale Pd Perugia Sauro Cristofani

Sintetico e diretto il commento sul tema del segretario comunale Pd Perugia Sauro Cristofani: «Nella riunione interna che faremo venerdì a Perugia – ha detto – parleremo esclusivamente di sanità pubblica e della difesa della stessa. Premesso questo, personalmente sono in linea e condivido le scelte del segretario dell’unione comunale del Pd ternano Pierluigi Spinelli. Non c’è altro da aggiungere».

Terni Civica, il consigliere Michele Rossi

«Incommentabili – le parole del consigliere comunale di Terni Civica Michele Rossi – le dichiarazioni del Pd perugino contro l’operazione del nuovo stadio di Terni. Sono passati gli anni ma sono sempre gli stessi di quel manifesto in cui scrivevano che per loro ‘Terni è di casa in Umbria’. Continuano a credere che la Regione sia solo e soltanto Perugia, perché cosi loro l’hanno amministrata con la condiscendenza dei nostri politici locali. E cosi subito pronti a screditare un qualsiasi progetto destinato a migliorare la vita sociale ed economica della città di Terni. Basterebbe ricordargli che i soldi dei ternani sono serviti per pagare i ‘Brucomelaœ di Perugia, l’areoporto San Francesco o il moderno e efficiente loro ospedale, mentre il nostro cade a pezzi.  Montagne di soldi pubblici che tutti noi umbri stiamo ancora pagando. Abbiamo persino contributo al successo dele loro cliniche, purtroppo con i nostri malati.  O dovremmo iniziare a dire che nei 210 milioni di euro per il cosiddetto ‘nodino di Perugia’ ci sono anche i soldi dei ternani? Una polemica di campanile che sa di bassezza infinita.  Ci solleva il fatto che ciò che pensano o dicono costoro oggi non conti più nulla».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli