Penitenziari in Umbria, il governo vuole capire

Il sottosegretario Gennaro Migliore, insieme a Gianluca Rossi e Walter Verini, ha visitato quelli di Perugia, Terni e Spoleto

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Una visita annunciata, ma svolta poi – nella giornata di mercoledì – senza particolari clamori: il sottosegretario al ministero della Giustizia, Gennaro Migliore, ha voluto verificare di persona quale sia la situazione delle carceri umbre perché, spiega, «non sono abituato a parlare senza vedere con i miei occhi come stanno realmente le cose e quello che ho visto oggi mi sarà molto utile».

Il carcere di Perugia

Il carcere di Perugia

La situazione Quella che ha trovato, dice Migliore, «è una situazione composita, certamente migliore rispetto ad altre realtà con le quali sono entrato in contatto in queso periodo nel quale sto visitando strutture in diverse parti d’Italia, ma che presenta delle criticità evidenti e sulle quali si dovrà intervenire con rapidità».

I parlamentari Il senatore Gianluca Rossi e il deputato Walter Verini – entrambi del PD – che lo hanno accompagnato nelle visite, spiegano che «adesso il governo ha una visione più chiara di quella che è la situazione reale delle case circondariali dell’Umbria e Gennaro Migliore ha potuto constatare di persona che gli appelli che erano stati rivolti, per una serie di misure da prendere con procedura d’urgenza erano motivati». In particolare, viene ricordato, «c’è da risolvere il problema del sovraffollamento, al quale si aggiunge, in particolare per Terni, la criticità rappresentata dalla presenza di tipologie eterogenee di detenuti, moltissimi dei quali sottoposti ad un regime di massima sicurezza. Se dimenticare la cronica carenza di personale, soprattutto per quanto riguarda gli ispettori e i sovrintendenti, cosa tutt’altro che minimale, la situazione relativa alle strutture logistiche per il personale stesso, che sono in condizioni davvero critiche ed imbarazzanti».

Migliore Lui, il sottosegretario, concorda: «Quella umbra – dice – è una realtà complessa e composita, ma che è caratterizzata, da quanto ho potuto verificare, dalla grande professionalità del personale, unità ad una volontà di collaborare decisamente importante. A questa, però, non si accompagna la giusta ‘dose’ di qualità dei servizi e una serie di condizioni lavorative ottimali. Si tratta di questioni di assoluto rilievo e che dovremo affrontare con modifiche normative importati, finalizzate ad un miglioramento effettivo e non solo di facciata».

Il carcere di Terni

Il carcere di Terni

Gli agenti A chi, come Giovanni Cesareo, delegato provinciale di Terni del sindacato Osapp, rimprovera al sottosegretario di essersi mostrato «molto vicino ai problemi dei reclusi, ma assolutamente lontano rispetto alle problematiche dei poliziotti penitenziari», Migliore risponde che «proprio sulle condizioni di vita e di lavoro del personale abbiamo raccolto testimonianze ed idee che risulteranno particolarmente utili, visto che il confronto con i sindacati è un tema dal quale non intendo prescindere, per elaborare proposte ancor più concrete».

 

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