«Medievalweb, in rete un triste medioevo»

L’opinione di Giuliano Giubilei che si scaglia contro Perugia1416, evento mai amato, che per giunta quest’anno va in scena senza pubblico: «Rileggete Grohmann»

Condividi questo articolo su

Giuliano Giubilei
Giornalista, consigliere comunale

Forse a qualcuno è sembrata una bella idea: trasferire Perugia 1416 su Internet a causa dell’emergenza Covid. “Medievalweb”, dicono i comunicati. A me invece non viene in mente niente di più triste. O meglio: patetico.

Già è debole, inventata, con riferimenti storici fuori luogo la manifestazione in sé, ma farla on line credo che sia il massimo del provincialismo e al tempo stesso l’autocertificazione della pochezza culturale della rassegna, che dopo quattro edizioni dimostra la sua inconsistenza storica e culturale.

Gubbio ha avuto il coraggio di rinunciare – sempre causa Covid – alla Corsa dei Ceri, che è ben altra cosa e che, come tutti sanno, dal Medio Evo si è interrotta solo una volta, durante la Prima Guerra Mondiale. Ma i soldati eugubini la portarono al fronte. Ed è così sentita che durante la Seconda la facevano insieme fascisti e partigiani, che il giorno dopo ricominciavano a spararsi. Così, per dire che cosa significa una festa vera. Che sarebbe offensivo trasferire sui social.

Viterbo ha annullato la Macchina di Santa Rosa, che si doveva svolgere oggi. E anche questa manifestazione ha un “curriculum” ben diverso dalla nostra festicciola strapaesana.

È così straordinaria, richiama un così alto numero di turisti “Perugia 1416” che non si poteva sospendere? Siamo seri.

Che senso ha farla on line? Forse significa solo che il Comune che l’ha voluta, pensata e finanziata teme che se non si fa per un anno i perugini se la scordino e che non si possano più rinverdire i fasti di Braccio, l’unico non perugino che ha addomesticato la nostra città.

Ma oltre all’assurdità di proporre on line una manifestazione che può avere un senso solo se vissuta dentro la città, c’è un problema più serio.
Anche quest’anno il Comune l’ha finanziata con un cifra cospicua: 35.000 euro. “Perugia 1416” si fa sul web solo per giustificare la spesa? Questo non sarebbe ridicolo, sarebbe gravissimo, proprio nei giorni in cui la maggioranza di Palazzo dei Priori lamenta di non avere i fondi per opere ben più necessarie.

Insomma è fuori luogo questo Medio Evo del web, soprattutto in un anno così difficile, che ha visto tante aziende, tanti lavoratori e tanti cittadini in difficoltà. A cui il Comune non è riuscito a dare nessun tipo di aiuto.

La giunta ancora non ha approvato il bilancio di previsione di quest’anno – e siamo a settembre – ma è riuscita a trovare le risorse per finanziare una rievocazione storica senza storia.

La docufiction

Video – Braccio 3.0: ecco la docufiction

Il programma di Perugia 1416

Perugia 1416 non molla anche per convincere gli scettici di sempre

Le prime polemiche nel 2016: Vaime con Grohmann

Perugia, città divisa sulla rievocazione

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli