Perugia, aree verdi: «Foresta Amazzonica»

Proseguono le segnalazioni dei cittadini contro l’incuria dei parchi; stavolta si parla di un’area «non di prestigio perché fuori dal centro»

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C’è chi si organizza e, armato di scopa e rastrello, fa da sé. Ma ci sono zone dove l’erba è talmente alta che «sembra la foresta Amazzonica».

via Vico

L’erba alta che ricopre le panchine

Via Vico A lanciare un nuovo appello è sempre Giampiero Tamburi che, stavolta, ha immortalato la ‘selva’ di via Vico a Perugia, l’area verde compresa tra via dei Filosofi e via Palermo. E, ancora una volta, il messaggio è chiaramente rivolto al vice sindaco di Perugia Urbano Barelli. «Questo – dice Tamburi – è uno dei tantissimi piccoli spazi verdi figli di un Dio minore, abbandonati a se stessi in nome di quel risparmio, a tutti i costi, messo in atto dalla vostra giunta nel quale Lei ha la delega specifica per la gestione del verde pubblico».

Incuria e abbandono nell'area verde di via Vico

Incuria e abbandono nell’area verde di via Vico

Tagli Un risparmio che, fatto in nome di una logica di buona gestione, risulta, in definitiva, dannoso per la città e, al momento del chiedere il voto, anche a chi gestisce ora la situazione secondo Tamburi che, prosegue: «Non si affanni chi vede in tutto questo una strumentalizzazione e una presa di posizione contro i partiti che hanno la maggioranza in comune perché, almeno da parte nostra, non abbiamo nessuna fazione politica da difendere ne altre da contrastare. Noi guardiamo i risultati e chi non risolve i problemi».

via VicoCittadini di serie B L’area verde di via Vico non è certo sotto gli occhi di tutti come i giardini Carducci in piazza Italia, o il percorso verde di pian di Massiano o il parco di Lacugnano. «Ma lei – domanda ancora Tamburi al vicesindaco Barelli – non crede che chi abita vicino al verde di questi ‘spazietti di seconda categoria’ abbia ugualmente diritto di vedere i medesimi possibilmente adatti ad essere vissuti nel migliore dei modi?». Secondo Tamburi, infatti, non curare questi mini spazi significa considerare i cittadini residenti fuori dal centro parte di una categoria inferiore rispetto a chi vive in luoghi di maggior prestigio. «E per favore – conclude lo sfogo – non aspettate che a risolvere il problema siano i medesimi cittadini che, prese scope e secchielli, facciano il lavoro che spetta a voi organizzarlo, farlo fare e pagarlo perché il ‘cavare i ragni dai buchi con le altrui dita’ non mi sembra una buona tattica politica».

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