Perugia, bimbo negato: polemica rovente

L’accusa dei consiglieri Bistocchi, Rosetti e Giaffreda: «Ignorato il parere dell’avvocatura». E attaccano il sindaco

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Chiunque pensava che la partita si sarebbe chiusa con le spiegazioni fornite dal sindaco, lunedì, in consiglio comunale, sbagliava di grosso.

La conferenza C’è un’opposizione che serra i ranghi e si erge a difesa dei minori, dei bambini, degli indifesi. Così, martedì, appena 12 ore dopo le spiegazioni fornite dal sindaco in consiglio comunale, è stata indetta una conferenza stampa per ‘smentire’ la verità ufficiale di Romizi sulla trascrizione dell’atto di nascita di un bambino figlio di due mamme di Perugia ma nato in Spagna. Assieme ai consiglieri del Movimento 5 Stelle Cristina Rosetti e Stefano Giaffreda anche Sarah Bistocchi del Pd. «Ci saremmo aspettati che il sindaco chiedesse scusa anche a questa famiglia come ha fatto con le famiglie dei bambini che non possono ancora iscriversi agli asili nido – ha precisato – e invece non è stato così».

TRASCRIZIONE NEGATA: «’MOVENTE’ POLITICO»

L’avvocatura comunale «C’è una parte della vicenda che il sindaco avrebbe omesso di raccontare, in consiglio comunale – affermano le opposizioni – cioè che l’avvocatura di palazzo dei Priori aveva consigliato, in autotutela, di trascrivere l’atto di nascita del bambino che, ancora oggi, è bloccato in Spagna senza documenti. A suffragio di questa tesi anche una recente sentenza della corte di Cassazione, poi ribadita da altri tribunali. Eppure, il comune ha intrapreso un’altra strada». «Atto gravemente discriminatorio nei confronti del bambino. Qui le mamme non c’entrano nulla. E non c’entra nulla nemmeno il sindaco come ufficiale di stato civile. Il problema è che il sindaco Romizi cerca sempre degli scudi dietro i quali rifugiarsi. Anche il parere della Prefettura si presta a delle critiche» ha affermato l’avvocato Rosetti.  «Chiunque la pensi diversamente sulla fecondazione deve arrendersi di fronte al diritto del bambino».

Omphalos: dimissioni Alla conferenza stampa c’erano anche i rappresentanti di Omphalos, l’associazione che riunisce attivisti Lgbti già in polemica con l’amministrazione per il caso del patrocinio prima concesso e poi negato al Perugia Pride Village. I dettagli legali della vicenda sono stati forniti da Riccardo Strappaghetti (sportello legale) mentre l’attacco del presidente Stefano Bucaioni è soprattutto politico e arriva a chiedere le dimissioni del sindaco, ricordando anche la figuraccia dell’assessore Cicchi per la lettera di ‘raccomandazione’ per Caritas inviata al Prefetto e poi ritirata.

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