Perugia: «Comune come ‘Scherzi a parte’»

Il consigliere Carmine Camicia (Conservatori e riformisti): «Ho parlato per 4 ore in consiglio comunale, ma lo streaming era disattivato e nessuno ha potuto ascoltare cosa dicevo»

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C’è rimasto male, il consigliere comunale del gruppo ‘Conservatori e riformisti’ nel consiglio comunale di Perugia, Carmine Camicia. Tanto male che minaccia, addirittura, di rivolgersi «alle autorità competenti al fine di far verificare eventuale responsabilità».

Lo streaming Sì, perché, venerdì 31 marzo si è tenuto il consiglio comunale sul bilancio preventivo 2017/2019 e, dice Camicia, «il sottoscritto, per presentare i propri 38 emendamenti, ha parlato per circa 4 ore di continuo, dando per scontato che durante l’illustrazione i cittadini potevano vedere e ascoltare le mie proposte politiche e non solo le mie, ma purtroppo solo oggi ho dovuto prendere atto che ero su ‘Scherzi a parte’, poiché la diretta streaming nel pomeriggio non era stata attivata per niente».

«Lesi i diritti» Camicia auspica «che non sia stato uno scherzo di pessimo gusto, ma l’unica certezza è che non trasmettendo la diretta, qualcuno ha leso i diritti ai cittadini di poter assistere al dibattito e contestualmente hanno tolto al sottoscritto il diritto di poter far ascoltare alla città proposte alternative al bilancio. Del mio mega intervento, forse il più lungo della storia del consiglio comunale di Perugia, non ne rimarrà alcuna traccia e per questo motivo il sottoscritto si rivolgerà alle autorità competenti al fine di far verificare eventuale responsabilità di chi ha interrotto, o ha fatto interrompere la diretta streaming, considerando che di fatto il consiglio live può essere raffigurato come un servizio pubblico rivolto alla città e non può essere interrotto senza giustificati motivi».

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