Perugia: «Con i lavori clienti azzerati»

Stazione Sant’Anna, si lamentano gli esercenti e i professionisti: «I clienti non sanno dove parcheggiare». La proposta dei ristoratori

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Un bar, un’edicola, un negozio, due ristoranti, studi professionali e commerciali. Insistono tutti sul piazzale della stazione Sant’Anna e tutti si lamentano per i disagi e le perdite economiche che stanno subendo in questi mesi: cominciati quando nel febbraio 2017 ha chiuso la stazione Sant’Anna, i cali della clientela sono diventati molto più evidenti nelle ultime settimane quando il cambio di posizione del terminale dei bus sostitutivi ha tolto dalla disponibilità degli utenti anche lo spiazzo per parcheggiare lì dov’erano le strisce blu.

Lavori alla stazione

Parcheggio scomparso Particolarmente arrabbiata la proprietaria del ristorante ‘Carboidrati’ che aveva il parcheggio proprio davanti all’ingresso: «I miei clienti in pratica potevano usufruire del parcheggio gratuito dopo una certa ora di sera, ora non più. Quindi il cambiamento è stato davvero grosso e ne risentiamo in modo particolare. Ovviamente soprattutto a cena, mentre invece a pranzo riusciamo a tenere grazie agli impiegati degli uffici che vengono a piedi perché magari hanno trovato parcheggio altrove la mattina».

Le proposte «Il parcheggio Sant’Anna è troppo caro», dice Giovanna. E ora verrà parzialmente chiuso perché a breve cominceranno i lavori alla stazione, lungo i binari. E in tanti chiedono che si faccia qualcosa per risarcire, almeno in parte, gli esercizi commerciali, magari stabilendo un prezzo simbolico o un parcheggio gratuito a tempo. «Ci sarebbe anche la possibilità – aggiunge Giovanna – di lasciar aperta la sbarra di piazzale Bellucci e dare la possibilità alle auto di parcheggiare dopo che l’ultimo bus è ripartito, ovviamente con l’avvertenza di liberarlo entro l’arrivo del primo bus l’indomani».

UN ANNO DI SOSPENSIONE PER LA STAZIONE SANT’ANNA – ARCHIVIO

Calo drammatico «Il calo è stato drammatico – ci dice il titolare di un altro esercizio commerciale che insiste sulla piazza – solo questa settimana è stato del 30-40%, oltre a quello che avevamo già avuto nell’ultimo anno. Avevamo in programma di assumere delle persone e ci siamo dovuti fermare. Sono cose più grandi di noi, non ci voglio entrare, il mio interesse è tutelare i cittadini e gli utenti oltre agli imprenditori che lavorano sulla piazza».

Il vecchio capolinea dei bus sostitutivi nel piazzale Sant’Anna

Auto in divieto Un altro ancora confessa che molti sui clienti sono costretti a parcheggiare lungo i marciapiedi, in divieto di sosta. Col rischio che qualche auto venga portata via, come è già successo: «Almeno un po’ di elasticità, visto quello che dobbiamo sopportare, non sarebbe male». Anche perché poi quando servirebbe la presenza di maggiore controllo non si vede una divisa: in più di una circostanza – raccontano alcuni testimoni – la sala d’aspetto della stazione è diventata luogo di ritrovo per sbandati e tossici. Ci sono state anche delle risse. Per questo per qualche giorno si è scelto di tenerla chiusa, lasciando però al freddo i pendolari. Discorso analogo per i bagni, aperti a singhiozzo e tenuti in condizioni pessime.

Nel’indifferenza della città «Come potete capire la nostra attività – ci dice un altro esercente – in meno di un anno, si è vista cancellare il suo diritto al lavoro, trovandosi prima senza i treni e poi senza i parcheggi, noi non siamo soliti piangere in giro o chiedere aiuto, chiediamo solo che tutto questo non avvenga più nella indifferenza della città e che i responsabili della stazione vengano richiamati alle loro responsabilità».

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