Perugia, Corte di Conti: indagini sui parcheggi

La magistratura contabile chiede lumi sulla convenzione con la Saba (ex Sipa). ‘Focus’ sulla differenza fra incassi attesi e reali

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Ancora gli strali della Corte dei Conti sul Comune di Perugia. Dopo la relazione sul bilancio – che ha innescato aspre polemiche in consiglio comunale – stavolta sotto la lente dei giudici contabili finisce la gestione dei parcheggi.

La lettera Dagli uffici di via Martiri dei Lager è partita una richiesta di informazioni sulla gestione dei parcheggi a pagamento da parte di Saba, ex Sipa. La firma in calce alla lettera è del sostituto procuratore Vanessa Pinto. La missiva sarebbe stata spedita in estate ma viene alla luce in questi giorni mentre le dinamiche finanziarie dell’ente sono sotto stretto controllo dei consiglieri di minoranza.

La prima convenzione In particolare, i giudici chiedono lumi sulla procedura utilizzata per l’affidamento – nel 2007, giunta Locchi – della gestione parcheggi, sia per quanto riguarda l’aspetto economico sia relativamente ai servizi contemplati dall’accordo. Servizi ordinario e straordinario (come ad esempio, la rimozione delle auto). Quello che la procura della Corte dei Conti dell’Umbria cerca di capire è se le rinegoziazioni della convenzione originaria di dieci anni fa, siano legittime o meno.

Le nuove strisce blu L’ultima modifica – effettuata dalla giunta Romizi pochi mesi fa – ha introdotto nuove aree per la sosta a pagamento (che da bianche sono diventate blu e quindi sono confluite sotto la gestione Saba) e ha confermato la concessione alla società della gestione del mercato coperto. Una concessione che durerà 40 anni decisa senza una procedura ad evidenza pubblica.

Incassi attesi e reali Nella convenzione fra Comune e Saba ci sono anche le cifre che la società si aspetta di incassare: in particolare, quasi quattro milioni di euro di ricavo annuale (mercato coperto escluso): un aspetto che non è passato inosservato agli occhi dei magistrati della Corte dei Conti. Perché se gli introiti si dovessero rivelare più bassi del previsto la differenza sarebbe a carico del Comune. Con conseguenze danno per le casse pubbliche.

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