Perugia è carica: Santopadre vuole la A

Il presidente parla a Dazn e non si nasconde: «Troppe delusioni in passato». Parla anche Capone. Il punto sul mercato

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Oddo non parla in conferenza stampa ma alla vigilia dell’esordio ufficiale in stagione (domenica sera in coppa Italia contro la Triestina, fischio d’inizio ore 20.30) parla Massimiliano Santopadre, che suona la carica e fissa l’obiettivo: «Voglio la serie A»

«Il nostro sogno»

Dopo tanti playoff falliti, il presidente del Grifo punta più in alto verso quello che definisce «il nostro sogno». E ora c’è la sensazione che quel sogno possa essere coltivato davvero perché il clima è quello giusto, le scorie di due anni fa sono alle spalle, il pubblico ci crede, la squadra c’è… e poi c’è Massimo Oddo, vecchio pallino della società: «Da un paio di stagioni lo cercavamo e quando si è presentata l’occasione non ce lo siamo lasciati sfuggire. Deve lavorare con serenità e non essere ossessionato dall’obiettivo», gli dice il patron.

La squadra c’è

Sulla squadra, Santopadre chiarisce la ratio con cui è stata creata: «Prerogativa del Perugia è quella di allestire formazioni giovani con talento, di qualità e tecnicamente dotate. Ci piace vedere giocare a calcio e quindi il nostro direttore Goretti è sempre portato a fare determinate scelte». Inoltre, a differenza dello scorso campionato, la campagna acquisti è stata condotta per tempo, in modo da dare al tecnico la possibilità di lavorare con calma sul gruppo e capirne le esigenze anche di mercato.

Cosa serve ancora

Oddo ha già fatto sapere cosa gli serve: un difensore – magari anche due – un centrocampista in più, che sappia fare più ruoli, infine un centravanti, nel caso in cui (come sembra) vada via Melchiorri. Il sogno è Benali, ma per convincere il Crotone servirà tempo e pazienza. Così, Goretti si è guardato intorno e si è ricordato di Samuel Gustafson, centrocampista moderno che sa fare un po’ tutto: mezzala, regista all’occorrenza anche trequartista. Arrivò in biancorosso nel gennaio di due anni fa e fece bene agli ordini di Breda. Dopo l’esperienza al Verona è tornato alla base e il Torino vorrebbe cederlo a titolo definitivo. Servirebbe quindi uno sforzo economico, ma ne varrebbe la pena, considerando che ha solo 24 anni ed è elemento di sicura affidabilità. Più esperto ma anche più costoso Raffaele Maiello, napoletano che si è fatto vedere alla Ternana e poi è esploso nell’Empoli, con un passato recente al Frosinone.

Davanti, il nodo è Melchiorri

Per l’attacco, considerando che Melchiorri sembrerebbe intenzionato a lasciare Perugia (e la dirigenza biancorossa sarebbe contenta di incassare qualcosa per il suo cartellino) si puntano due profili giovani che possano essere una valida alternativa a Iemmello. Si parla di Bonazzoli della Sampdoria e del giovanissimo Millico, appena 19 anni, ma già capace di segnare in Europa League con la maglia del Torino. Ma ovvio che tutto dipende dall’ariete marchigiano.

E intanto Capone promette tanti gol

«Vengo qua con tanta voglia di fare e di dimostrare le mie qualità – dice intanto Capone al sito ufficiale della società – ho subito capito l’importanza di venire a Perugia, una società importante con un grande allenatore. Oddo vuole esterni capaci di entrare dentro e far gol e io spero di accontentarlo, regalandogliene tanti, per portare il Perugia sempre più in alto. Il mio modello? Il Papu Gomez».

 

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