Perugia, è il Cosmi Day: la presentazione

Il racconto della storica giornata biancorossa: il ritorno, dopo 15 anni, del mitico Serse

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Erano anni che a Perugia non si viveva una giornata del genere: folla di tifosi all’esterno della sede e sala stampa gremita – presenti anche il direttore dell’area tecnica Roberto Goretti, il direttore sportivo Marcello Pizzimenti e il vice del tecnico umbro, Fabio Bazzani – per il primo giorno della nuova esperienza di Serse Cosmi sulla panchina del Grifo, oltre 15 anni dopo l’addio del 2004. Un discorso ancora aperto (‘quella finale playout mi è rimasta qui’, dice il tecnico indicandosi la gola) che l’uomo del fiume vuole chiudere nell’unico modo possibile, riportando la squadra in serie A.

IL MEGLIO DELLA PRESENTAZIONE – VIDEO

Santopadre e Cosmi

Santopadre: «Come vedete, non ho preclusioni…»

«Mai avuto preclusione nei suoi confronti e questa scelta lo dimostra, ma al tempo stesso chiarisco che non è stato questo il motivo della mia scelta», ha esordito il presidente Massimiliano Santopadre in conferenza. Il presidente, accanto al tecnico per tutto il tempo, lancia anche un messaggio chiarissimo a Massimo Oddo, con cui resta immutato il rapporto di stima, ma di cui non sono piaciute alcune uscite, in particolare quella in cui contestava platealmente l’intervista di Goretti relativamente agli obiettivi della stagione: «Goretti non è un magazziniere, se parla lui devono rispettare tutti le sue parole, anche io, figurarsi l’allenatore».

COSMI E SANTOPADRE SU ODDO – VIDEO

Fabio Bazzani

Cosmi: «Da Santopadre grande coraggio»

«Il presidente ha dimostrato grande coraggio nel fare una scelta che secondo qualcuno può essere considerata facile ma che invece è difficilissima. Il mio pensiero va a lui e a Massimo Oddo, che conosco, stimo e ringrazio: è  stato un mio giocatore e so che è una persona sensibile. Lo ringrazio perché mi fa partire da una base buona, non dall’ultimo o penultimo posto come spesso mi capita».

«Non si può scegliere l’allenatore solo per l’entusiasmo, alla lunga quello che conta sono i risultati, e loro mi hanno scelto come allenatore, questo è sintomo di grande lucidità. Non voglio essere presuntuoso ma sento dentro di avere dentro quel qualcosa che il presidente vuole. Nella vita ho dato il meglio dove ho tirato fuori tutto me stesso nelle situazioni particolari e difficili, questa è una di quelle situazioni. L’approccio deve essere dritto sull’aspetto nervoso, anche a Luglio la prima cosa da fare è entrare dentro la testa dei giocatori. Abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il presidente. Perugia ha nel dna che i giocatori diventano grandi qui. Che guadagnino tanto o poco devono essere trattati come se fossero debuttanti. Io vorrei che questi giocatori abbiamo fame, ambizione».

«Parlare di giocatori adesso non è giusto. Quello che posso dire è che il giocatore che ha fatto fatica o giocato poco, quando si cambia allenatore, si rimette in gioco. Il contratto di sei mesi e la cosa più logica: abbiamo concordato un altro premio, che non è la salvezza nei play off. Se vinco quel premio il presidente dovrà rifarmi il contratto per forza».

Santopadre attacca Montalto – Video

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