Perugia, fiducia a tempo per Baldini: decisive le sfide con Arezzo e Cesena

Il tecnico del Grifo si gioca tutto negli ultimi 180 minuti del girone di andata

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di Giovanni Cardarello

«Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova». Lo scriveva Agatha Mary Clarissa Christie, Lady Mallowan meglio nota come Dame Agatha Christie, la grande scrittrice inglese di romanzi gialli. E a quell’assunto non possiamo che rifarci noi per analizzare la crisi tecnica che sta attraversando il Perugia Calcio. Una crisi che, e lo diciamo senza mezzi termini, ha tanti figli ma un solo padre, e perdonate il gioco di parole, il presidente Massimiliano Santopadre.

Sì perché, al netto di quanto accaduto dal 2020 ad oggi, due retrocessioni, una clamorosa e repentina risalita, le difficoltà legate alla pandemia da Covid-19 e alle vicende legate all’agibilità completa dello stadio Renato Curi, non si possono eludere tutta una serie di scelte. E restiamo solo sul campo delle scelte tecniche non entrando minimamente in quelle economiche, scelte che hanno impoverito il Perugia facendolo precipitare dalla lotta per la promozione in serie A nel dicembre 2019 al quarto posto, a 12 punti dal primo, del girone B della serie C di dicembre 2023. Un percorso che Garinei e Giovannini inserirebbero di diritto nella commedia musicale ‘Se il tempo fosse un gambero’. Un percorso con cui però occorre fare i conti.

A partire, giocoforza, della stretta attualità. Come detto il Perugia è al quarto posto del girone B della serie C con 30 punti, a -12 dalla capolista Cesena e con un ruolino di marcia di sette vittorie, ben nove pareggi e una sola (sanguinosa) sconfitta, quella di Ancona. Ottima la resa difensiva, con 13 gol subiti il Grifo è la seconda miglior difesa del torneo, scarsa (al netto di Seghetti) la resa offensiva, 21 reti segnate quinto attacco del torneo. Un ruolino di marcia che, dopo il presidente e i dirigenti che hanno agito in sede di mercato, chiama in causa il tecnico Francesco Baldini. Un tecnico che, per le informazioni in nostro possesso, non è più saldo alla guida della squadra biancorossa e che, anzi, nel derby con l’Arezzo e nella sfida contro il Cesena si gioca tutto.
Nessuno, i tifosi per primi, chiedono sei punti, me farne meno di quattro aprirebbe la crisi tecnica. E come dicevamo all’inizio, gli indizi in tal senso sono chiari.

Il primo sono le dichiarazioni di Jacopo Giugliarelli rilasciate subito dopo il brutto pareggio di Pineto: «Così non va: dobbiamo fare molto di più». Una dichiarazione che suona come un chiaro campanello di allarme in termini di fiducia. Il secondo indizio è afferente alla conferenza stampa dello stesso Baldini prima della sfida con la Carrarese. Una conferenza stampa dove dichiara, senza mezzi termini, che: «Dovevamo abbattere completamente il monte ingaggi altrimenti il Perugia rischiava di non iscriversi al campionato». Per non tacere dei riferimenti al calciomercato bloccato e all’attaccante perso l’ultimo giorno di trattative. Una chiara e forse troppo sottaciuta presa di distanza dalla società. Il terzo indizio è relativo il distacco emotivo ormai chiaro, basta guardare gli spalti del Renato Curi nel match contro la Vis Pesaro, tra ambiente e tecnico. Sorvoliamo sugli striscioni comparsi fuori dalla curva Nord. Ce ne sarebbe anche un quarto, ovvero la difficoltà che ancora oggi si riscontra nel Perugia di aver un modulo certo e chiaro. Un modulo che permetta agli attori di avere punti di riferimenti precisi, un modulo che sappia esaltare i gioielli di casa, Seghetti e Santoro e, soprattutto, che preveda Kouan in campo, oggi invece inspiegabilmente utilizzato a corrente alternata.

E torniamo al punto, il destino di Francesco Baldini. Allenatori più importanti e di maggior corso del tecnico toscano sono saltati per molto molto meno e la doppia sfida prenatalizia arriva nella pienezza dei tempi per segnare, in positivo o in negativo, il suo destino. Con sei punti si torna a sognare, con quattro punti si resta in scia per un buon piazzamento in ottica playoff con meno, come accennato, si apre la crisi tecnica. Una crisi che potrebbe portare all’esonero di Baldini e all’approdo alla guida della prima squadra del tecnico della Primavera, Alessandro Formisano.

Classe 1990, napoletano di nascita a Perugia dal 2020, un tecnico di cui si parla un gran bene, il suo nome era uscito anche dopo l’esonero di Castori. Come ogni buon allenatore di squadre giovanili, Formisano non lavora per vincere i tornei di categoria ma per assicurare alla prima squadra giocatori freschi e nuovi. Ci sarebbe il tema della licenza ma in questo caso si potrebbe ovviare con la richiesta di deroga o, in alternativa, facendolo affiancare da un allenatore Uefa Pro di provata fede biancorossa (Walter Alfredo Novellino?). Il conto alla rovescia è partito, dieci giorni e capiremo che piega prende la vicenda.

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