Perugia, grande attesa per Brignoli e Dezi

Due pedine fondamentali dello scorso torneo: sono in attesa di una chiamata dalla A, ma in B sceglierebbero solo Perugia. Le rivelazioni del presidente Santopadre

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All’inizio fa un po’ il restio, ma si vede che ha voglia di parlare, di sfogarsi, di lasciarsi andare. Anche perché non aveva avuto l’occasione di farlo da quel maledetto 30 maggio, in cui è svanito il sogno playoff. Così si apre, si lascia andare, e dice molte cose interessanti.

Il presidente Santopadre

Attore consumato Santopadre è così. Conosce il suo ruolo e sa interpretarlo benissimo. Recita a braccio, senza nemmeno bisogno del copione. Sa alternare annunci a frasi sibilline, l’italiano al romanesco, mischiando anche qualche passaggio in perugino. Capisce cosa bisogna dire in conferenza e cosa invece spifferare nelle chiacchierate post conferenza, davanti al bancone del bar. Lancia occhiatine, rivela retroscena, poi si guarda attorno e ti ammonisce: «Mica mi stai registrando?». No, presidente, tranquillo.

IL PRESIDENTE SANTOPADRE IN CONFERENZA STAMPA – VIDEO

La logica del mercato Ma il concetto che deve passare alla fine passa. Chiaro e forte. Il Perugia non è guidato da un ‘tonto’ (anche se lui si definisce tale). È disposto a vendere, ma non ha l’esigenza di vendere (notare la sottile differenza). Vuole comprare, ma non si fa prendere per il naso: che a nessuno venga in mente, quindi, di appioppare a Santopadre il 35enne bollito con mega ingaggio. Da qui non si passa. «I ‘colponi’ li ho fatti in passato – ammette il presidente – e ancora li sto pagando. E poi penso che un bel colpo si vede alla fine del campionato non alla fine del mercato. Chi di voi immaginava che Politano e Falcinelli fossero grandi colpi? Chi pensava che Brignoli diventasse quel gran portiere?». Capito il concetto?

IL VIDEO PROMOZIONALE PER GLI ABBONAMENTI 

Brignoli e Dezi E allora, venendo alle trattative concrete. È chiaro che Di Chiara è sul mercato: andrà al miglior offerente. Ma le cifre le decide il Perugia, altrimenti l’esterno resta in biancorosso. Sassuolo in pole position (se non altro per l’insistenza di Bucchi), ma altre 3 squadre di A in fila. È chiaro che la conferma di Brignoli e Dezi è una delle priorità di questa fase di mercato. Ma non dipende dal Perugia. I giocatori, fuori dai piani delle società che ne detengono il cartellino (Juve e Napoli), andranno in prestito. Aspettano la serie A. Se non dovesse arrivare una chiamata dalla massima serie torneranno in biancorosso. Per il resto, notizie ufficiali da dare non ce ne sono. Nemmeno trattative di imminente chiusura. Sappiamo – lo sanno tutti – che si cerca un attaccante e un regista, fondamentale nel modulo di Giunti, ma si lavora sottotraccia.

Di Chiara

Di Chiara slegato da Bucchi «La trattativa col Sassuolo per Di Chiara – dice Santopadre – è slegata dall’operazione Bucchi. Non ci saranno regalini né favori, tanto per capirci. Certo, con il passaggio del mister a Sassuolo, ho aperto un bellissimo rapporto con una importante società di serie A. Ben venga il rapporto con il Sassuolo, con l’Atalanta, con la Juve, con la Roma. Ci sappiamo far voler bene, anche perché quando le squadre mandano qui i giocatori in crescita, sanno che li valorizziamo bene. Abbiamo mandato almeno 15 giocatori in serie A in questi anni».

LA CAMPAGNA ABBONAMENTI IN TRE FASI

Giunti, il momento giusto In attesa della conferenza stampa del 12 luglio, Santopadre dice la sua anche su Giunti. «Sono tre anni che ci giriamo intorno, in alcuni momenti pensavo che fosse un pochino presto. Ora invece credo sia il momento giusto per lavorare assieme. Speriamo che non ci abbandoni troppo presto. Anche se, quando succede, vuol dire che abbiamo lavorato bene e che dobbiamo essere orgogliosi. Noi siamo abituati. Vale per i calciatori ma anche per gli allenatori».

Bucchi? Non ripeto l’errore Il riferimento di quel «troppo presto» è a Bucchi, che evidentemente, secondo il presidente, ha abbandonato la barca prima che fosse concluso il viaggio: «Sono rimasto un po’ dispiaciuto, soprattutto per la mancata conclusione del progetto triennale che avevamo in mente. Ma come si fa a tarpare le ali a una persona che ha una opportunità del genere? Di certo non commetterò più questo errore. Io mi conosco. Quando faccio una promessa poi la mantengo. Avevo promesso a Bucchi che lo avrei liberato gratuitamente nel caso fosse arrivata una proposta dalla serie A, è arrivata e l’ho liberato».

Dopo i playoff una settimana di choc «Quando si perde una partita, quando si perde un playoff, c’è sempre qualcosa da recriminare, altrimenti non avremmo perso, avremmo vinto. Sono stato una settimana in stato confusionale, come il 99% dei tifosi del Perugia. Ma passati i 7 giorni ho cominciato ad analizzare e mi sono fatto delle domande. Alla fine, mi sono detto che non ci sono risposte. Nel mio ruolo, non credo di aver fatto particolari errori. Poi, per quello che ho visto dalla tribuna, posso dire che limitatamente a quella partita, non mi è piaciuto l’approccio, soprattutto nel primo tempo. Ma è pur vero che nella ripresa le occasioni per il 2-1 le abbiamo avute. La palla è rotonda. Ed è per questo che il calcio ci piace così tanto».

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