Perugia, il cippo divide destra e sinistra

La maggioranza lo vuole spostare. L’opposizione: «Apologia di fascismo», l’Anpi: «No provocazioni»

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di L.P.

Prima la cena folcloristica alla quale si invitano «tutti i camerati a presentarsi in camicia nera o divisa storica», poi, invece, a far discutere, è lo spostamento del cippo commemorativo. A quasi un secolo di distanza la Marcia su Roma continua, a quanto pare, a far infiammare gli animi.

Un particolare

Un particolare

La vicenda In principio fu la cena a tema, ma quelle tagliatelle nere al tricolore inserite nel menu non devono essere andate giù a molti che, su Facebook, si sono scagliati contro l’evento organizzato alla Trattoria Fratelli d’Italia di San Fatucchio, comune di Castiglione del Lago, che ha organizzato una bella rimpatriata di nostalgici per il 28 ottobre prossimo, giorno della ricorrenza della marcia su Roma che, proprio da Perugia, prese le mosse nel lontano 1922.

La polemica In meno di qualche ora sui social network infuria subito la polemica. «Il Fascismo non è un’opinione, il Fascismo è un reato» e prende subito il via il tam tam mediatico che invita i cittadini ad inondare il Comune di Castiglione del Lago di lettere, email e telefonate di protesta affinché non permetta lo svolgimento di quella che, a tutti gli effetti, appare come una vera e propria rievocazione fascista.

La rotonda dove si vorrebbe collocare il cippo

La rotonda dove si vorrebbe collocare il cippo

Il cippo della discordia Il secondo capitolo della storia si svolge invece a Perugia e, più precisamente, in commissione cultura del Comune che martedì 20 ottobre ha approvato l’ordine del giorno promosso dal consigliere di Forza Italia Antonio Tracchegiani, che prevede lo spostamento del cippo commemorativo della Marcia su Roma. Attualmente collocato sul bordo di Strada dei Loggi, a Ponte San Giovanni, la «maggioranza becera, nostalgica e reazionaria che amministra la città di Perugia», così la descrive l’opposizione, vorrebbe porre lo stesso cippo al centro della rotonda che si sta costruendo in zona, con la freccia rivolta verso Roma, ben illuminato e visibile come qualsiasi altro monumento storico.

«Esterrefatti» Dopo la seduta consiliare, l’opposizione è insorta contro la proposta di attribuire a un ‘feticcio’ un particolare valore simbolico, senza aver chiesto, sottolineano Pd e Psi, tra l’altro, alcun parere preventivo alla Soprintendenza e senza alcuna valutazione circa il rispetto delle norme del Codice della Strada. «Questa decisione di valorizzare gli emblemi e l’iconografia del fascismo ci lascia ancora più esterrefatti visto che avviene a pochi giorni dall’anniversario di uno degli eventi più tragici della storia italiana: il rastrellamento del ghetto di Roma da parte dei nazifascisti. Perugia città democratica, liberale e antifascista non si merita questo. Siamo sicuri che i perugini contrasteranno ogni forma di revisionismo storico che questa amministrazione sta cercando di portare avanti. Non è sicuramente questo il cambiamento che i perugini si aspettavano», commentano con una nota Pd e Psi.

«Idea rivoltante» Così definisce la proposta adottata in commissione Tommaso Bori, consigliere comunale del Pd. Come se, e qui il riso si fa amaro, qualcuno nel 2015 «in un Consiglio Comunale della Germania chiedesse di valorizzare e illuminare al meglio un cippo commemorativo della Notte dei lunghi coltelli o dell’incendio del Parlamento ad opera di Adolf Hilter. Sarebbe agghiacciante – dice – eppure accade».

La poesia E se la maggioranza difende la proposta con giustificazioni ex post che vanno dal risparmio sulla realizzazione di una nuova opera da porre al centro della rotonda a motivi legati alla sicurezza stradale, sul tema è intervenuto anche il famoso poeta 2.0 Pasquino Perugino che, su Facebook, ha dedicato una poesia all’intera vicenda:

“Succede in quel di Ponte San Giovanni
che si restauri un cippo dopo anni,
cippo che ricorda un marcetta
da cui l’Italia fu di merda infetta.
Concordo la memoria va salvata
e questa non mi sembra una cazzata
a patto, com’è ver che il mare è blu,
che si metta il cippo a testa in giù”.

I partigiani Dall’Anpi intanto rassicurano che stanno raccogliendo tutti gli elementi per capire bene la questione. Una cosa, al momento, è certa: quella dell’amministrazione «è una proposta irricevibile» dice Mari Franceschini, presidente del comitato provinciale Anpi di Perugia. «Un’operazione di tal genere – continua la Franceschini – inneggia al Fascismo e celebra una Marcia che fu disastrosa per l’Italia, per la libertà e la democrazia. In una città, come Perugia, che ha vissuto la storia dell’antifascismo, con eroi come Mario Grecchi, Primo Ciabatti, i fucilati del 20 giugno, è incredibile come, ancora oggi, ci sia qualcuno che questa storia la voglia cancellare e riscrivere a modo suo. Quel cippo andava tolto da tempo».

«Niente provocazioni» La memoria deve essere conservata con cura, dicono dall’Anpi, ricordando come ci sia bisogno di antifascismo ancora oggi. «Non vogliamo cedere alle provocazioni – afferma ancora la Franceschini – e la nostra unica risposta a un’idea scellerata del genere è il convegno che abbiamo già organizzato da tempo e previsto per il prossimo 14 novembre sui valori dell’antifascismo. Di cui, a quanto pare, non si parla mai abbastanza».

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