Perugia: «Il Comune getta 100 mila euro»

Bufera sull’edizione 2016 di Eurochocolate: con una delibera la giunta ha deciso di concedere gratis corso Vannucci e dintorni a marchi famosi e soprattutto ricchi

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È bastata una paginetta, anzi due, per far volatilizzare circa 100 mila euro. Quelli cioè che sarebbero entrati nelle casse del comune di Perugia da parte di grandi aziende come Sky, Nespresso, Ricola per aver utilizzato, a scopi commerciali, l’immagine della città di Perugia.

Indennità Ma a palazzo dei Priori, evidentemente, devono essere convinti che quei soldi non servano, perché lo scorso 5 ottobre con una determina interna di giunta ci hanno ufficialmente rinunciato. Secondo il regolamento comunale, è previsto il pagamento di un’indennità per l’uso dell’immagine della città di Perugia «ogni qualvolta la richiesta di autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico sia finalizzata alla pubblicità di prodotti commerciali negli spazi del centro storico». Tale indennità, si specifica, viene determinata dalla giunta comunale nei limiti del minimo e del massimo degli importi fissati, «previa valutazione della campagna pubblicitaria e commerciale e che dovrà essere consona all’immagine e al decoro cittadino».

Le grandi aziende Ma la giunta si riserva anche la possibilità di esonerare le aziende dal pagamento dell’indennità, specie «nei casi in cui le iniziative presentate siano di particolare rilevanza ai fini della promozione dell’immagine della città a livello nazionale e internazionale». E deve essere stata proprio la promozione a livello internazionale che ha convinto la giunta Romizi a concedere la gratuità dell’occupazione di suolo pubblico nel caso della manifestazione Eurocholate 2016 guidata dal patron Guarducci, perché è stato stabilito che marchi del calibro di Nespresso, Fage, Ricola, Pavesini, Sky, Ferrarelle, Ape car, Fiorucci, Mondo convenienza e Bacci auto, hanno potuto liberamente pubblicizzare i propri prodotti in maniera gratuita.

I conti Calcolatrice alla mano, i consiglieri d’opposizione Nilo Arcudi e Diego Mencaroni, hanno fatto due conti e ipotizzato che la perdita per il comune si stima su circa centomila euro mentre si è sobbarcato, come sempre, le spese per la gestione del massiccio afflusso di turisti. «La rinuncia ad una cifra così importante corrisposta da una manifestazione che dura da 23 anni – scrivono i due consiglieri del Pd – e che non ha bisogno certo di incentivi di alcun tipo per continuare a svolgersi in città visto il giro di affari che riesce a muovere è assolutamente assurda ed incomprensibile soprattutto in un momento come questo dove crescono i bisogni e le necessità dei cittadini e dove si tagliano con la scure servizi e investimenti in sociale e cultura raschiando il fondo del barile pur di far quadrare i conti».

Ambulanti e commercianti Senza contare, sottolineano Arcudi e Mencaroni, che alcuni membri dell’attuale giunta negli anni passati si sono sempre schierati contro una manifestazione puramente commerciale come Eurochocolate, salvo poi cambiare idea nei fatti «continuare a concedere i permessi per la realizzazione della stessa e addirittura rinunciando al ricavato economico che Eurochocolate dovrebbe portare alle casse della città». Intanto, per cercare di fare chiarezza sull’intera vicenda, i due consiglieri hanno richiesto l’attivazione della commissione di controllo e garanzia. «Non è giusto – conclude Mencaroni – neanche per quei commercianti e ambulanti che per dei semplici mercatini dell’antiquariato o della frutta e verdura continuano a pagare la tosap al Comune. Che esempio diamo ai tanti onesti lavoratori che non hanno certo le stesse possibilità di marketing di grandi colossi nazionali o internazionali? Serve fare chiarezza su molti punti, per questo abbiamo fatto l’accesso agli atti, vogliamo capire in che modo, eventualmente, qualcuno può essere stato favorito e se c’è stato un danno economico per l’istituzione comunale».

Arcudi Nilo Arcudi dei Socialisti riformisti, attacca: «Abbiamo sempre sostenuto Guarducci e la manifestazione di Eurochocolate, ma se quanto riportato nell’atto dovesse corrispondere a verità ci troveremmo davanti a una situazione allucinante. Ben venga Eurochocolate, ma che il comune ora si debba calare le mutande davanti al signor Guarducci mi sembra esagerato», commenta ricordando come negli anni precedenti per la manifestazione sia sempre stato pagato il suolo pubblico. «Quelle sono multinazionali – conclude – non certo associazioni di volontariato. Andremo in fondo per cercare di capire come stanno veramente le cose, per questo abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti e attivato la commissione controllo e garanzia».

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