Perugia, il piccolo Joan «cittadino a metà»

Atto di nascita trascritto ed ora il bambino nato in Spagna da due mamme ha conquistato il diritto ad esistere. Laura, una delle due mamme: «Va avanti la battaglia legale»

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Un anno di vita senza diritti ma, forse, il 2018 potrebbe iniziare sotto un altro segno per il piccolo Joan, il bambino nato in Spagna da due mamme perugine, con l’ovulo di una e dentro la pancia di un anno.

Atto trascritto La notizia, infatti, che trapela dalle parti di palazzo dei Priori è che l’atto di nascita del bambino è stato trascritto come figlio di una delle due mamme, quella che l’ha portata in grembo. Bocche cucite dal comune di Perugia, ma intanto quello che è certo è che dal ministero dell’Interno sia arrivata una missiva.

Con una lettera, dunque, inviata lo scorso 20 dicembre sia alla Prefettura che all’amministrazione comunale, il ministero avrebbe certificato la possibilità di procedere alla trascrizione dell’atto di nascita del bambino con la mamma che l’ha generato e, così, il giorno dopo, si è proceduto ad iscrivere il piccolo Joan, nome di fantasia, nell’anagrafe dei bambini italiani, garantendo un futuro a un piccolo fino ad oggi considerato fantasma.

Ministero Interno Dopo liti e bagarre in consiglio comunale, manifestazioni e interrogazioni allo stesso ministro dell’Interno Minnitti, sembra chiudersi un cerchio attorno a una vicenda che ha sollevato una eco senza precedenti sbattendo in prima pagina Perugia su tutti i giornali nazionali. Da un lato chi ha accusato il sindaco di essere reazionario e conservatore, portando l’esempio di alcune sentenze che accoglievano la possibilità per i primi cittadini di trascrivere i figli di coppie omosessuali nati all’estero e, dall’altro, chi assicurava che Romizi aveva fatto bene, non essendo prevista, in Italia, la possibilità per due genitori dello stesso sesso di avere bambini.

Rispetto della legge «Il sindaco ha rispettato la legge, ieri come oggi – commentano a palazzo dei Priori – e ha trascritto l’atto di nascita del bambino quando dal ministero dell’Interno è arrivata la conferma della possibilità di farlo. Non è al sindaco di Perugia che spetta legiferare in materia e Romizi si è solo attenuto alla legge».

«E’ una vittoria a metà» Laura, una delle mamma del piccolo Joan. commenta in modo amaro: «Abbiamo aspettato un anno perché nostro figlio avesse la cittadinanza, dei diritti e ora gli è stato cancellato uno dei due genitori. E’ una vittoria a metà perché il nostro bambino ha due genitori e invece uno è stato eliminato arbitrariamente». Non è la voce di una mamma che vede finito il suo calvario, la coppia insieme al bambino è ancora in Spagna e, al momento, non hanno ancora deciso se e quando rientrare in Italia. «Per un anno abbiamo cercato di parlare col sindaco Romizi, di incontrarlo, anche una delle nonne ha tentato di parlare con lui e si è sempre negato. Non ho nulla da dire al sindaco di Perugia, dopo un anno – prosegue Laura – ora con i nostri avvocati decideremo come procedere. Altri giudici avevano stabilito si può procedere alla trascrizione con entrambi i genitori, lui lo ha negato e ora continueremo a percorrere la strada della giustizia in tribunale, con tutte le conseguenze che questa cosa comporterà».

«Battaglia medievale» Secondo Stefano Bucaioni, presidente di Omphalos, però: «Il sindaco Romizi ha trascinato in maniera arrogante l’istituzione comunale in un’assurda e medievale battaglia ideologica ai danni di una famiglia omogenitoriale per compiacere le frange più integraliste e retrograde della sua parte politica. La trascrizione parziale è un dietrofront che arriva in maniera tardiva e insufficiente. Se confermata, questa sarebbe una grave ammissione di responsabilità da parte del primo cittadino: le norme che consentono la trascrizione dell’atto di nascita andavano applicate dieci mesi fa. Il rifiuto di riconoscere la nascita del piccolo, arrivato nel giugno scorso, è stato un atto gravemente discriminatorio oltre che crudele dal momento che ha causato gravi difficoltà al piccolo e alla sua famiglia».

In tribunale Il sindaco, prosegue il presidente di Omphalos, «non ha mai voluto ascoltare nemmeno il consiglio comunale, ma ora ha cambiato idea per mero e cinico opportunismo politico. La trascrizione parziale è però totalmente insufficiente: oltre al danno di aver bloccato illegalmente senza diritti Joan e la sua famiglia in Spagna per più di dieci mesi, arriva anche la beffa perché nella trascrizione Romizi ha deciso di cancellare una delle due madri. L’azione legale già intrapresa nel giugno scorso proseguirà per porre rimedio a questa odiosa ingiustizia e per tutelare l’interesse di Joan a vedersi riconosciute entrambe le madri. Il sindaco Romizi si è rivelato inadatto a governare questa città e farebbe bene a dimettersi. Quando Joan verrà a Perugia con le sue mamme la città, che è molto più avanti del suo primo cittadino, lo accoglierà a braccia aperte».

Il servizio completo nel corso della giornata di giovedì

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