Perugia: «La giunta brancola nel buio»

Duro attacco di Cristina Rosetti (M5S): «L’obiettivo dato agli uffici è monetizzare, portare in cassa risorse»

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«Esce, finalmente, allo scoperto l’assessore al bilancio del Comune di Perugia, Cristina Bertinelli: l’obiettivo dato agli uffici del Comune di Perugia è monetizzare, portare in cassa risorse, senza che pesi l’equità, la giustizia, il sacrosanto diritto dei cittadini ad un’Amministrazione che non li vessi, al fatto che se svendiamo il patrimonio comunale per fare cassa non facciamo altro che impoverirci».

Il capogruppo M5s in Consiglio comunale Cristina Rosetti

Cristina Rosetti

L’affondo Sotto il fuoco della capogruppo del M5S, Cristina Rosetti, il Documento unico di programmazione e lo stato di attuazione dei programmi, il problema dell’adeguamento ai reali valori di mercato delle stime delle aree edificabili, «oggi notevolmente superiori al valore reale, e che pesa nelle pratiche di trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per le aree Peep». L’assessore Bertinelli, insiste Rosetti, «ha dovuto dire in maniera diretta quello che da due anni e mezzo sta facendo, cercare di monetizzare tutto il monetizzabile, senza che pesino altre politiche. Un ruolo meramente tecnico, un ruolo ragionieristico, che, in mancanza di visione politica, ha portato in questi anni a tagli dei servizi, perdite di posti di lavoro, ad incuria, a tentativi di svendita del patrimonio immobiliare del Comune».

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Andrea Romizi

«Brancolano nel buio» Il fine di questa giunta, per il M5S «è uno ed unico e lo dimostrano i fatti: far tornare i conti ad ogni costo, per finire il mandato e non uscire sconfitti. Ma la città continua a vivere uno stato di sofferenza di cui a Palazzo dei Priori non ci si preoccupa più di tanto. E lo dimostra la discussione sullo stato di attuazione dei programmi, in cui, invece di sciorinare le cose fatte, dopo due anni e mezzo di governo, la Giunta dimostra di brancolare ancora nel buio, con un atteggiamento che comunica timore, rassegnazione e affanno, ed un unico vero obiettivo: tirare a campare».

Le criticità La digitalizzazione dell’ente, insiste Rosetti, «è ancora in alto mare, dei servizi di non si è valuta in alcun modo l’efficienza e l’economicità (non sappiamo come spendiamo i nostri soldi), nessuna programmazione sulla gestione del personale, una riorganizzazione dell’ente che non ha funzionato, e il pericolo più grande per la città di Perugia e il suo futuro, l’estrema difficoltà di questa giunta ad approfittare realmente delle risorse provenienti dalla programmazione europea del nuovo settennato di programmazione 2014-2020, con un’Agenda urbana bloccata a causa delle problematiche del Turreno, impegnata senza alcuna visione, regia e partecipazione a riempire in qualche modo i contenitori del centro storico. Il fallimento più grosso è sul fronte sicurezza; problema annoso e complesso a cui si sceglie di dare una risposta semplicistica e ingannatoria quale quella dell’esercito».

 

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