Perugia: «Non si vende e il verde deve aspettare»

Il comune di Perugia non riesce a ‘piazzare’ immobili ed è costretto a rivedere i bilanci per le attività di manutenzione

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di M.Lilla

Certe previsioni possono sempre toppare così come certe priorità dovrebbero avere diversa collocazione. Questo vale anche per l’amministrazione di Perugia che pensava di recuperare fondi attraverso le vendite immobiliari, affidando poi tali somme a progetti prioritari per il benessere della città.

Verde e vendite Proprio in virtù di questo, la giunta Romizi nel 2014 pensò di finanziare le potature del verde pubblico attraverso quelle vendite, ma mai tale previsione si rivelò tanto sbagliata. Sono anni infatti che il comune di Perugia non riesce a vendere immobili, come per esempio l’ex rudere e i lavatoi a Bagnaia, in vendita dal 2010; o il terreno edificabile a Lidarno che dal 2010 non si vende e che, anche se qualcuno ha scritto il contrario, ha base d’asta uguale, 4,2 milioni nel 2010 come nell’ultima chiamata del 13 ottobre 2015.

Mercato fermo Sostanzialmente non si vende, gli immobili sono sempre gli stessi e anche il tanto decantato sconto non c’è. Diventa così difficile trovare spazio per investitori che conoscono bene il mercato. Quei soldi difficilmente vedranno le casse comunali: irresponsabile quindi, pensare di poterci fare qualcosa senza averne la certezza, ancor di più se si è previsto un incasso di nove milioni di euro se le aste non fossero andate deserte. Viene facile chiedersi: quanti altri servizi si è pensato di finanziare con quei fondi?

Soldi da Roma Il vicesindaco Barelli, raggiunto telefonicamente da umbriaOn sulla questione, ha spiegato che tale idea era stata immaginata proprio in virtù di una possibile vendita, ora però, per riparare a tale previsione errata si è pensato di utilizzare una parte di un finanziamento straordinario arrivato direttamente da Roma: circa cinque milioni nelle casse di Palazzo dei Priori. «Da quei soldi abbiamo preso 300mila euro da affidare all’agenzia forestale per il servizio di potatura – spiega Barelli – divendendo però il tutto in due parti, 100mila euro affidati subito per l’interventi primari; gli altri 200mila verranno discussi dalla giunta e inseriti in una varirante di bilancio a metà novembre». Il servizio di potatura ha comunque preso il via e il primo intervento è stato effettuato nelle settimane scorse in piazza dell’Università, ma anche in questo caso era l’emergenza a dettare l’intervento, dato il cambio di viabilità attuato per gli autobus cittadini.

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