Perugia, nuova ‘casa’ per 2500 tartarughe

Nei giorni scorsi, al ‘Centro ittiogenico’ del Trasimeno, il trasferimento delle testuggini dai vecchi invasi al nuovo impianto

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Una vasca tutta nuova per le oltre 2.500 tartarughe acquatiche attualmente ospitate al ‘Centro ittiogenico’ del Trasimeno. Gli operatori del Centro, nei giorni scorsi, hanno concluso le operazioni di trasferimento delle testuggini dai vecchi invasi al nuovo impianto. L’intervento è stato possibile grazie all’Unione dei Comuni delle colline metallifere di Massa Marittima, che ha stanziato 8 mila euro.

IMG-20151104-WA0001Nuova vasca Per custodire al meglio i rettili, la nuova vasca è dotata di piattaforme in legno per permettere agli animali di scaldarsi al sole. «Negli anni – ha spiegato il responsabile del Centro di proprietà della Provincia di Perugia, l’ittiologo Mauro Natali – il numero di questi esemplari è cresciuto poiché la detenzione di giovani tartarughe acquatiche di varie specie come animali da compagnia è pratica comune, ma spesso non ci si rende conto della taglia che raggiungono in pochi anni, se allevati correttamente e dei problemi che ne possono derivare».

L’abbandono Diventa, quindi, frequente il loro abbandono «una volta cresciuti e divenuti ingombranti, in laghi e fiumi del nostro territorio, ma trattandosi di specie esotiche questo può essere causa di danni ambientali. Nel caso di Trachemys scripta elegans, conosciuta anche come ‘tartaruga dalle orecchie rosse’, ci troviamo anche di fronte a una specie protetta, di cui non è più consentito il libero commercio». Da alcuni anni «è in atto una proficua collaborazione fra la Provincia di Perugia e il corpo Forestale dello Stato per la custodia, presso il Centro ittiogenico del Trasimeno di S.Arcangelo, di tartarughe acquatiche appartenenti alle specie Trachemys scripta elegans, Trachemys scripta scripta, Graptemys kohni ed altre».

Cura e cibo Questi animali, ha aggiunto Natali, «vengono mantenuti con ogni cura in una grande vasca all’aperto e nei mesi invernali, solo le più giovani o quelle malate, in apposite vasche all’interno di un ambiente riscaldato dove, grazie ad un impianto di filtraggio e riciclaggio dell’acqua e lampade a raggi infrarossi, trascorrono il periodo freddo. La presenza di queste tartarughe, che attirano molto la curiosità delle scolaresche in visita all’impianto, consente di effettuare una utile opera di prevenzione contro l’abbandono di questi animali, che possono essere affidati al Centro da chi abbia intenzione di disfarsene». Per quanto riguarda i costi l’ittiologo ha spiegato che «essendo rettili, come tali hanno un metabolismo diverso da quello degli animali a sangue caldo e vengono alimentate, con lo stesso mangime usato per i pesci, solo tre volte alla settimana in estate e mai in inverno, poiché cadono in letargo».

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