Perugia, PD ‘sfrattato’: «Vicenda immorale»

La ‘Fondazione Pietro Conti’ mette in vendita la storica sede. Il segretario Leonelli spiega e la presidente Marini si sfoga su Facebook

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Per capire quanto la faccenda sia dolorosa era sufficiente leggere il commento postato su Facebook dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini: «Questa mattina Pietro Conti, primo presidente della Regione, da cui la Fondazione prende nome, si starà rivoltando…… ne sono convinta…..una vicenda immorale …..».

Catiuscia Marini

La sede Perché la sede del Partito Democratico di Perugia, in piazza della Repubblica, è in vendita. «Ma a vendere – ha spiegato il segretario regionale Giacomo Leonelli – non è il Pd, che non è proprietario dell’immobile (e quindi non incasserà un euro dalla cessione), che ha bilanci solidi e che è già al lavoro non solo per trovare una soluzione funzionale e adeguata, ma anche per valutare ogni strada possibile per mantenere un presidio politico negli storici locali lungo corso Vannucci».

La Fondazione Il Pd, ha detto Leonelli, «non è proprietario di nessun immobile, ma dove è presente lo è in virtù di contratti di comodato d’uso gratuito stipulati, per la stragrande maggioranza, dieci anni fa. A vantare diritti di proprietà è la ‘Fondazione Pietro Conti’, nata quando Ds e Margherita sono confluiti in un unico soggetto politico, allo scopo di amministrare il patrimonio, immobile e mobile, dei Ds che, al pari della Margherita, non ha trasferito i suoi beni al Pd. Tanto che nel 2008 il regionale si era trasferito in corso Cavour».

Giacomo Leonelli

I legali Leonelli ha poi annunciato di aver «dato mandato a dei legali di valutare tutto il percorso sin qui fatto, dalla costituzione della Fondazione a oggi, per assicurare chiarezza e trasparenza agli iscritti dei percorsi fatti. Lo abbiamo annunciato informalmente e faremo richiesta ufficiale nei prossimi giorni: essendo quella dell’immobile di piazza della Repubblica una vendita frazionata, qualora la Fondazione decidesse di rimanere proprietaria di una porzione, uno dei livelli attualmente ospiti (comunale, provinciale e regionale) vorrebbe rimanere in qualità di comodatario. Abbiamo concordato un diritto di prelazione al momento della vendita dell’ultima porzione, qualora il gruppo dirigente che verrà dopo di noi, che siamo in scadenza nei prossimi mesi, decidesse di ricomprare parte degli degli spazi». 

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