«Perugia poco sicura: cittadini allarmati»

Parla l’esperto: «Boom di richieste di sistemi di allarme dopo i furti». E a Fontivegge non ci sarà il presidio di polizia fisso 24 ore su 24

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La sicurezza può attendere. Dal centro alla periferia, nel capoluogo umbro, sembra che qualcuno non ne voglia proprio sapere di mettere un freno alla sensazione, percepita o reale, di insicurezza che negli ultimi tempi turba i sonni di tanti cittadini.

In centro storico i furti e le spaccate si moltiplicano di giorno in giorno. E se dietro c’è l’operato di alcuni ‘cani sciolti’ e non di una banda organizzata, in realtà la principale preoccupazione per gli esercenti commerciali è quella di dover ripagare i danni connessi a vetrine frantumate, saracinesche forzate e piatti e bicchieri rotti. E se da un lato le forze dell’ordine rassicurano promettendo maggiori controlli, in tutta la città si tenta di correre ai ripari col fai da te. Come spiega un tecnico che lavora in un’azienda che installa sistemi di video sorveglianza, negli ultimi giorni i telefoni sono roventi.

Videosorveglianza «Già quando si avvicina il Natale si lavora tanto – dice – ma in quest’ultima settimana abbiamo ricevuto tantissime richieste di preventivi per installare sistemi d’allarme. Soprattutto tra i negozianti, fuori dal centro ma anche nell’acropoli, la gente tenta di difendersi e decide di investire mille euro, perché questa è la cifra, per installare telecamere e sensori».

Piazza del Bacio a Fontivegge

Fontivegge Altrove, invece, c’è chi resta a bocca asciutta. Come quei mille e 400 cittadini che, lo scorso gennaio, hanno consegnato la raccolta firme per chiedere un presidio di polizia fisso 24 ore su 24 a Fontivegge. Quartiere simbolo del degrado e della criminalità, alla stazione la richiesta era stata avanzata da Progetto Fontivegge che aveva lanciato la raccolta firme poi inviata al questore Francesco Messina, al sindaco Andrea Romizi e al Prefetto di Perugia Raffaele Cannizzaro.

Posto fisso polizia Trascorso quasi un anno, su sollecito di un cittadino, il signor Giulietto Albioni, la prefettura ha finalmente risposto. Il posto fisso di polizia, a Fontivegge, non ci sarà «data la carenza di uomini e mezzi». Qualora la situazione della sicurezza nel quartiere dovesse – se possibile – peggiorare ulteriormente, la Prefettura è pronta a prendere di nuovo in considerazione la richiesta, per il momento, però, i cittadini si dovranno accontentare di una «più pressante presenza delle forze dell’ordine nel quartiere come deterrente per la criminalità». Che dire di quando, un anno fa, in commissione cultura la maggioranza al governo della città faceva proprio l’ordine del giorno a firma di Michelangelo Felicioni che invitava a schierare l’esercito alla stazione di Perugia?

San Vetturino Altrove, ugualmente, ci si prova a difendere da soli. Come nel quartiere di San Vetturino, nella prima periferia alle porte della città. Da tempo i residenti si sono organizzati per garantire un servizio di vigilanza nelle ore notturne. Ora, con le notizie che circolano, gli abitanti del consorzio hanno deciso di rafforzare i turni e organizzarsi via mail per scambiarsi informazioni e sostegno reciproco. «Segnaliamo auto sospette o persone non residenti che vediamo aggirarsi per la zona – commenta un abitante del posto – nei giorni scorsi una signora era uscita a buttare l’immondizia e si è trovata un uomo alle spalle che stava per entrare in casa sua. Per fortuna si è messa a urlare e l’ha allontanato, ma la questione preoccupa un po’ tutti». Così, sotto le festività, il servizio di vigilanza partirà due ore prima nel pomeriggio, già dalle 6 di sera, per protrarsi fino a notte inoltrata. «E se vediamo che qualcosa non va, chiamiamo subito i carabinieri».

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