Perugia, politica divisa su Ponte San Giovanni

Non piace alle opposizioni il progetto presentato dall’assessore Calabrese. Per Mencaroni (Pd): «Si potevano riqualificare spazi non utilizzati senza costruire ex novo»

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Passaggio obbligato, lunedì, in consiglio comunale per il nuovo progetto di realizzazione del centro uffici comunali con annessa biblioteca a Ponte San Giovanni.

Il render del progetto di riunificazione degli uffici comunali

L’intero progetto, che investirà una superficie lorda di oltre 900 metri quadrati e che dovrebbe ospitare, in un’unica sede, tutti i servizi del comune come uffici, biblioteca e sala polivalente  vedrà un investimento di oltre un milione e 600mila euro, coperto con il mutuo inizialmente previsto per Pieve di Campo dato l’interesse prioritario per la riunificazione in un unico luogo degli uffici comunali. Per il via libera definitivo, però, era atteso un passaggio in consiglio comunale dal momento che l’area, attualmente classificata come destinata alla realizzazione di piazze e spazi pedonali, dovrà invece diventare zona classificata come Spu, cioè d’interesse comune.

Affitti Già approvato in commissione, il progetto farà risparmiare all’amministrazione un bel po’ di soldi, dal momento che tutte le sedi comunali presenti a Ponte San Giovanni sono attualmente in affitto oltre che dislocate in modo sparso sul territorio. «Era necessario – ha detto l’assessore Calabrese – riassumere tutti questi servizi in un’unica struttura di proprietà, che non solo permettesse un risparmio, ma che soprattutto fosse rappresentativa dell’identità del quartiere, posizionata in un luogo strategico». Un progetto partecipato con la cittadinanza, soprattutto e che gode di ampio consenso in tutto il territorio e che, secondo il consigliere Numerini, nel giro di nove anni permetterà di recuperare le spese di locazione attualmente in uso.

La struttura vista dall’alto

Riqualificazione Un po’ meno, invece, a palazzo dei Priori. «Si potevano riqualificare spazi già costruiti e non utilizzati senza costruire ex novo – ha commentato il capogruppo del Partito democratico Diego Mencaroni – dal momento che la realizzazione va a insistere in un’area nella quale potrebbero nascere ulteriori problematiche, soprattutto per quanto riguarda la viabilità». Un progetto che non convince l’opposizione dunque e che ha visto fare fronte comune assieme al Pd anche il Movimento 5 stelle. «Non si può prescindere dall’efficientamento energetico – ha ribadito il consigliere Pietrelli del M5S – per cui il progetto non può non tenere conto nelle normative europee che tra due anni renderanno cogente l’obbligo di consumo di energia quasi zero».

Consumi Proprio per questo l’idea andrebbe rivista, secondo la collega di partito Cristina Rosetti, nell’ottica di diventare la prima amministrazione che, con orgoglio, va ad anticipare la norma sul consumo energetico quasi zero, dando esempio di sensibilizzazione ai cittadini. «Da piano regolatore  – ha detto – quell’area sarebbe adibita a piazza e spazi pedonali, destinazioni che hanno in sé valori sociali «che con il progetto si va ad intaccare senza una visione più ampia per un quartiere che ha bisogno di interventi importanti» Rosetti ha chiesto che Perugia possa essere, con questo progetto, la prima amministrazione che con orgoglio va ad anticipare la norma sul consumo energetico quasi zero, dando anche un esempio di sensibilizzazione ai cittadini.

Ricucire Un impegno, questo, che lo stesso Calabrese si è assunto. Il progetto, dunque, una volta superata la fase preliminare, tornerà in aula per un’ulteriore partecipazione da parte del consiglio. «Questa è una scelta strategica, fatta dall’ente insieme a chi Ponte San Giovanni lo vive ogni giorno – ha concluso – e ne conosce le esigenze, un piccolo municipio che ha una funzione di recupero sociale, che diventa elemento di ricucitura del quartiere».

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