Botte e rapina per una ricompensa di 50 euro

La polizia di Stato di Perugia ha chiuso il cerchio sull’episodio fine luglio: vittime due ragazze romene picchiate e rapinate in casa, in manette un 25enne e quattro minori, due dei quali nemmeno 16enni

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La polizia di Stato di Perugia ha chiuso il cerchio in merito alla rapina in abitazione a danno di due ragazze romene avvenuta lo scorso 28 luglio, in orario serale. In manette è finita una gang composta da cinque giovanissimi: un 24enne albanese e quattro minorenni, due dei quali addirittura under 16. Dopo i primi tre arresti avvenuti subito dopo i fatti crimonosi, alle prime luci dell’alba di venerdì sono stati bloccati gli altri due ragazzini, presi in un bar di Madonna Alta. La notizia è stata resa nota nel corso di una conferenza stampa, durante la quale gli agenti della Questura di Perugia hanno sottolineato la violenza della gang e la giovanissima età dei componenti.

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La sorpresa dei genitori

Tre dei quattro minorenni sono di nazionalità italiana di seconda generazione – hanno cioè genitori stanieri, precisamente del nord dell’Africa – perfettamente integrati nella società perugina: vanno a scuola e hanno una vita apparentemente tranquilla. Tanto che, quando sono stati chiamati in questura, i genitori sono scesi dalle nuvole di fronte al racconto dei poliziotti. Questo è l’aspetto più inquietante della vicenda: non c’erano apparenti ragioni di necessità o di traffici particolari o di condizioni di disagio da parte dei giovani, che si sono lasciati coinvolgere in un agguato criminale particolarmente efferato da parte del 25enne albanese, il ‘capetto’ della banda, dietro la promessa di una ricompensa di cinquantina d’euro.

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L’escamotage per entrare nell’appartamento

Le due ragazze rumene erano state ‘abbordate’ dal maggiorenne albanese attraverso un social network specializzato in incontri, spesso usato anche per annunci di sesso a pagamento. Prima è andato da solo, si è incontrato con una delle ragazze ed è andato via. Dopodiché, con la scusa di aver dimenticato qualcosa nell’appartamento, è tornato e si è fatto aprire. A quel punto ovviamente le ragazze non si sentivano in pericolo, ma si sono viste entrare in casa anche i 4 minorenni, che le hanno aggredite, immobilizzate e derubate di una somma in contanti (circa 600 euro), una borsa e un computer portatile. Sono state trovate in stato di shock e con ecchimosi su tutto il corpo nel loro appartamento in un condominio di San Sisto, dove si è consumata la rapina.

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I primi arresti

La polizia ha recuperato la refurtiva all’interno di un furgoncino dopo i primi tre arresti, condotti dalle Volanti poche ore dopo, di fatto in flagranza, grazie alla testimonianza delle vittime. Il maggiorenne è finito a Capanne, i due minorenni (un albanese e un italiano) nel carcere minorile.

Gli altri due arresti

Per quel che concerne la cattura degli ultimi due minorenni, sono state decisivi ulteriori interrogatori, nel corso dei quali le vittime – ascoltate dagli agenti della sezione ‘reati contro il patrimonio’ – hanno fornito una più puntuale descrizione, poi altri filmati delle telecamere di videosorveglianza del palazzo e le testimonianze di alcuni passanti che avevano visto il gruppo allontanarsi quella sera. I due minorenni, addirittura nemmeno sedicenni, sono stati rintracciati in un bar di Madonna Alta e assegnati ad una comunità di recupero.

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