Rifiuti nel piazzale: «Smaltimento lento»

«Il conferimento ha subito riduzioni significative, ma il deposito rispetta le regole», dice Gesenu, che però rivela: c’è il rischio che possa essere ridotto il servizio di raccolta

Condividi questo articolo su

di P.C.

Gesenu risponde un po’ a Camicia un po’ ai giornali sulla denuncia, lanciata dal consigliere comunale via social dopo le segnalazioni di alcuni cittadini e approfondita da umbriaOn, specificando che non ci sono emergenze ma ammettendo che ci sono problemi e, infine, lanciando un allarme per il prossimo futuro: «Se non riprende lo smaltimento in discarica, ci potranno essere interruzioni per la raccolta dei rifiuti solidi urbani». Rischiamo quindi di passare un inverno con l’immondizia in strada. Ma andiamo con ordine.

Gesenu chiarisce: «No a sospetti»

Le immagini nel deposito

«In relazione al comunicato del consigliere comunale di Perugia Carmine Camicia, ripreso da alcuni quotidiani locali riguardante la presenza di rifiuti pressati all’interno dell’impianto di Ponte Rio – scrive l’azienda in una nota – Gesenu ritiene doveroso fornire alcune precisazioni per evitare che, errate rappresentazioni, possano suscitare inutili allarmismi, generando nella collettività un clima di sospetto e di sfiducia verso un’azienda che ogni giorno svolge il proprio dovere con serietà e correttezza». Per quanto riguarda umbriaOn, nessuna errata rappresentazione, tanto meno una volontà di creare allarmismi o di screditare l’azienda, semplicemente il racconto di ciò che abbiamo visto affacciandoci da un muretto nemmeno tanto alto: un centinaio di ‘ecoballe’ (così vengono definiti comunemente i blocchi di rifiuto secco non differenziabile) in attesa di essere smaltite. E non ci è sembrata una cosa bella da vedere (né da sentire, vista la puzza).

«Tutti i rifiuti sono correttamente tracciati»

Gesenu chiarisce però che le stesse «sono stoccate nelle aree preposte e dotate dei presidi ambientali necessari (tra cui anche il collettamento delle acque ed il conferimento a depurazione interna), nel rispetto ed in conformità a quanto previsto nell’autorizzazione regionale vigente». Nulla di strano, quindi, nulla di anomalo. Nemmeno in relazione alla quantità: «La produzione giornaliera di tale materiale pressato – chiarisce Gesenu – si attesta normalmente tra le 90 e 100 unità al giorno. Pertanto tale giacenza equivale ad una normale condizione di lavoro giornaliera». Dati peraltro trasmessi agli enti preposti – puntualizzano – in modo da assicurare la completa tracciabilità della filiera. Cosa che nessuno aveva messo in dubbio.

Chi ha scattato quella foto?

La foto pubblicata da Camicia

«Appare alquanto inverosimile il fatto che, come riportato nell’articolo, la foto sia stata scattata dall’esterno, in quanto, vista la prospettiva riportata, il “reporter” si sarebbe dovuto dotare di un braccio di circa 10 metri. Non vorremmo, dunque, che qualcuno si sia introdotto nell’impianto senza esserne autorizzato o eludendo i controlli in ingresso. Al riguardo la società sta svolgendo gli opportuni accertamenti e si riserva di tutelare i propri diritti nelle sedi competenti». Chiaro che la foto in questione sia stata scattata dall’interno. A renderla pubblica è stato il consigliere Camicia che l’ha caricata sul suo profilo Facebook. Chi l’abbia scattata lo ignoriamo. Ma siamo andati a verificare e ciò che si vedeva dalla foto lo abbiamo visto anche con i nostri occhi.

«Raccolta a rischio se non si sblocca il conferimento»

Infine la parte che genera maggiore preoccupazione: nelle prossime settimane rischiamo di ritrovarci con le buste della spazzatura in strada perché Gesenu non può raccoglierle se prima non smaltisce quelle che ospita nel suo piazzale. L’allarme non lo lanciano i giornali, ma direttamente l’azienda nella sua nota: «Le balle oggetto dell’articolo – si legge – sono destinate giornalmente a smaltimento presso discariche regionali (non essendo prevista la possibilità di smaltimento in impianti fuori regione). Nelle ultime due settimane, a causa delle riduzioni dei conferimenti imposte dalle discariche regionali, lo smaltimento ha subìto delle riduzioni significative: tale circostanza è stata rappresentata da Gesenu e Gest alle autorità competenti con largo anticipo, per l’adozione dei necessari provvedimenti di competenza, dei quali si rimane ancora in attesa ed in assenza dei quali potrebbe determinarsi la necessità di ridurre il servizio di raccolta dei rifiuti indifferenziati». In pratica, dopo aver detto che la situazione è normale, Gesenu ammette che c’è una difficoltà e che la quantità di rifiuti stipati nel piazzale è aumentata negli ultimi giorni, per colpa del rallentamento nei conferimenti in discarica. Ma nonostante ciò non si è ancora superato il livello di guardia (le famose 100 balle al giorno) e non si supererà, assicurano: se infatti dovessero proseguire i rallentamenti dei conferimenti imposti dalle discariche regionali (e se non verrà trovata una soluzione alternativa, leggiamo noi fra le righe), Gesenu smetterà di prelevare i rifiuti dalle strade non sapendo più dove metterli, visto che oltre un certo numero di ‘balle’ non si possono ricoverare in quel piazzale.

Aggiornamento: Si sblocca Belladanza, da venerdì ricominciano i conferimenti

Le domande senza risposta

Da due giorni umbriaOn sta chiedendo di parlare con i vertici di Gesenu, ricevendo ogni volta un rifiuto (secco, come il rifiuto che forma le balle, è proprio il caso si dirlo). Eppure le domande che vorremmo fare sono molto semplici:
– Quanto tempo restano nel piazzale quei rifiuti (che, seppur selezionati, sono pur sempre rifiuti)? Dal comunicato non si capisce.
– Gesenu è in grado di scongiurare qualsiasi contaminazione dell’aria e del sottosuolo per la permanenza di quei rifiuti nel piazzale?
– È normale che le balle vengano lasciate lì nel piazzale senza coperture e senza protezioni, nemmeno dalle intemperie?
– Alla luce delle recenti notizie di cronaca, Gesenu è in grado di scongiurare il rischio di incendio per quei rifiuti?
– Visto che le discariche regionali sono al collasso e visto che Gesenu puntualizza che i rifiuti non vanno fuori regione, possiamo sapere dove vengono smaltite le balle?
– E soprattutto: cosa succederà nei prossimi giorni, quando – come paventa la stessa azienda – il conferimento subirà ulteriori rallentamenti? Rischiamo di passare il Natale fra i rifiuti?

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli