Gli operai Perugina sperano nella Cassa

Giovedì 22 Nestlé al Ministero del Lavoro per verificare requisiti tecnici per la Cigs. Poi in Confindustria il 28. Si chiude prima delle elezioni?

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di P.C.

È durata più la stesura del verbale che l’incontro vero e proprio, giovedì mattina, al Ministero dello Sviluppo Economico, fra Nestlé e sindacati. Un’ora abbondante per scrivere poco più di una paginetta, stamparla e apporvi le firme. Viste le incomprensioni del passato, meglio farlo bene.

IL VERBALE DELL’INCONTRO – DOCUMENTI

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Il parcheggio di San Sisto

Il verbale Poche parole per dire che «rimangono gli impegni sottoscritti tra azienda e sindacato il 7 aprile 2016», il famoso accordo sulla cui interpretazione c’è ancora (e ci sarà immaginiamo a lungo) diversità di opinioni. Quello stesso accordo poi richiamato formalmente un anno fa e poi ancora una volta nell’incontro dello scorso 13 ottobre. Eppure proprio su quell’accordo – che umbriaOn ha pubblicato integralmente – c’è ancora una lettura contrastante da parte di Nestlé e sindacati: vengono prima gli investimenti o gli esuberi? Sulla risposta a questa domanda si è giocata la vertenza. E si può dire che ha vinto la linea Nestlè: prima gli esuberi. Non si tratta di licenziamenti ma in un modo o nell’altro escono da San Sisto un bel po’ di operai.

IL TRISTE SAN VALENTINO PER I LAVORATORI DI SAN SISTO

La cassa integrazione Il verbale prosegue sottolineando che «l’azienda ha illustrato lo stato di avanzamento delle adesioni volontarie dei lavoratori alle soluzioni individuate dal piano sociale». Infine la parte più attesa: viene sottolineato che su «richiesta delle organizzazioni sindacali, l’azienda si è resa disponibile ad attivare, previa verifica tecnica preso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, le procedure per il prosieguo di integrazione salariale straordinaria». Per questo motivo, giovedì 22 i vertici Nestlè andranno al Ministero del Lavoro per verificare la fattibilità tecnica della proroga della Cassa integrazione. «Non è così scontata», dice Toia. Ma si vede che bleffa. La soluzione sarà questa. Conviene a tutti. Una proroga che «risulta utile a favorire la ricollocazione esterna anche con riferimento alla strumentazione messa a disposizione dalla Regione umbria in favore delle politiche attive del lavoro». Passo successivo in Confindustria (il 28 febbraio), poi, se tutto andrà come previsto, ci si rivedrà a Roma per la ratifica finale. Giusto in tempo per le elezioni.

A destra Catiuscia Marini e Andrea Romizi

Chi c’era Nella Sala Commissioni, al quarto piano di via Veneto, al cospetto del viceministro Teresa Bellanova, c’erano cinque rappresentanti della Nestlé (il direttore relazioni industriali Gianluigi Toia, il direttore strategia Massimo Ferro, Maria Chiara Fadda delle relazioni esterne, il manager dell’unità di San Sisto Stefano Di Giulio, l’advisor della direzione strategia Andrea Caraffini) e i rappresentanti nazionali e territoriali di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, oltre alle rappresentanze di fabbrica. Alla fine, hanno parlato Massimiliano Albanese, Mauro Macchiesi e Pietro Pellegrini. Per il Ministero presenti inoltre Giampietro Castano, Andrea Battiston, Emanuela Procoli e Chiara Cherubini. Presenti inoltre la Regione Umbria (con Catiuscia Marini, sono intervenuti il direttore attività produttive Luigi Rossetti e il dirigente politiche industriali Mauro Andrielli) e il Comune di Perugia (rappresentato dal sindaco Andrea Romizi e dall’assessore Michele Fioroni).

LE PAROLE DI GIANLUIGI TOIA AL TERMINE DEL VERTICE

Toia: «Part-time 1100 euro» Il primo a prendere la parola, durante l’incontro, è stato Toia: il direttore relazioni industriali Nestlé ha illustrato il lavoro svolto, snocciolando tutte le cifre calcolate negli ultimi mesi per arrivare al fatidico numero: 364. Questi erano gli esuberi previsti quando, a Milano, calcolarono che l’unità di San Sisto non avrebbe potuto occupare più di 616 persone, fra full-time e part-time (orizzontali e verticali). Quello a 6 mesi ha raccolto oltre 90 adesioni su 150 posizioni disponibili. «A tal proposito – ha detto Toia – voglio puntualizzare che le cifre sulle retribuzioni circolate nei giorni scorsi sono errate e fuorvianti: lo stipendio per sei mesi, unito all’incentivo alla trasformazione, porta comunque a un reddito di circa 1100 euro mensili su base annua, superiore del 20% circa a quello percepito oggi da un lavoratore con la cassa integrazione».

Il tavolo

I fuoriusciti Ad oggi, gli esodi volontari sono 76; mentre sono 93 i posti di lavoro immediatamente disponibili nelle aziende del territorio, «tutti a tempo indeterminato», precisano dalla multinazionale. Per queste opportunità – cui i lavoratori avranno la possibilità di aderire su base volontaria – saranno attivati gli strumenti di supporto disponibili (distacco in costanza di Cigs, formazione mirata, dote assunzione) per favorire le fuoriuscite; il cosiddetto outplacement. E fra le opzioni, come detto, c’è quella della proroga della Cassa integrazione, per avere più tempo a disposizione per completare la ricollocazione all’esterno dell’azienda dei lavoratori. Per questo Toia andrà da Poletti (Fu proprio Giuliano Poletti a parlarne per la prima volta, ad Assisi). «Analoga disponibilità – puntualizza Nestlé – è stata espressa, nel verificare la possibilità di attivare un programma di prepensionamenti».

Baci a tutti Davanti alla Bellanova, Nestlé Italia ha confermato gli obiettivi del piano industriale, che prevede investimenti da 60 milioni per l’ammodernamento della fabbrica e lo sviluppo di Perugina in Italia e all’estero con l’export di Baci. Ribadita «la necessità di garantire a Perugina un futuro sostenibile e competitivo sul mercato nazionale e all’interno del gruppo, considerando che il 40% della produzione di San Sisto è per le consociate estere di Nestlé».

IL COMMENTO DI TERESA BELLANOVA E CATIUSCIA MARINI, VIDEO

«Dietro i numeri ci sono persone» «Trovata intesa tra le parti sugli strumenti che si devono utilizzare per risolvere la crisi – ha detto la Bellanova uscendo dalla sala – a partire dalla cassa integrazione, sullo strumento delle isopensione a tutta la strumentazione relativa al part-time: stiamo lavorando affinché il risultato sia che al 30 giugno nessuno resti a casa e stiamo cercando di fare in fretta per cercare di chiudere la partita prima delle elezioni. L’obiettivo è quello di dare stabilità industriale e lavorativa. Le vertenze vanno seguite con rigore e serietà, non con i fuochi d’artificio, senza dimenticare che dietro i numeri ci sono delle persone».

La Regione e la protezione sociale dei lavoratori Catiuscia Marini parla di «passaggio importante» del confronto tra azienda ed organizzazioni sindacali che ora deve proseguire in sede territoriale: «È stato importante anche aver formalizzato tutti gli aspetti della trattativa in un verbale di incontro che, tra l’altro, ribadisce la condivisione di tutte le parti delle prospettive industriali e degli investimenti per lo stabilimento di San Sisto, ed allo stesso tempo si afferma che occorre garantire al massimo l’occupazione, il lavoro ed anche la protezione sociale dei lavoratori. Una ‘protezione sociale’ che sarà possibile anche grazie ai recenti provvedimenti approvati dal governo, relativi proprio alla ‘cassa integrazione straordinaria’ per ristrutturazioni in grandi aziende, e la gestione della pensione anticipata; provvedimenti che hanno visto impegnata in prima persona la viceministro Teresa Bellanova che sta gestendo il tavolo nazionale Perugina-Nestlè. Per quanto riguarda la Regione Umbria, noi metteremo a disposizione tutti gli strumenti disponibili nell’ambito delle politiche attive del lavoro, a supporto del piano e degli accordi che saranno sottoscritti».

SINDACATI RESPINGONO LE ACCUSE DEGLI OPERAI: «FATTO IL MASSIMO» – VIDEO

I rappresentanti nazionali dei sindacati

I sindacati «Durante l’incontro – dice Mauro Macchiesi (Cgil) – l’azienda ha confermato il piano di ristrutturazione dell’impianto di San Sisto, confermando come Perugina sia l’hub internazionale del cioccolato, conferma i contenuti del piano sociale di accompagno al piano di ristrutturazione della fabbrica e avvierà le procedure, presso il Ministero del Lavoro, per la proroga della cassa integrazione straordinaria e l’utilizzo dell’isopensione che consentirà ai lavoratori, che ne abbiano i requisiti, sette anni di anticipo dell’età pensionabile. L’incontro di oggi – prosegue Macchiesi – è stato importante perché, dopo una fase di grande incertezza dovuta alle scelte unilaterali dell’azienda nella gestione del piano sociale, si riapre un percorso di confronto tra le parti che, partendo dal piano industriale, possa avere una gestione condivisa del piano sociale. Nelle prossime settimane si terranno incontri in sede locale per valutare lo stato di attuazione dello stesso, con la Regione Umbria e il Comune di Perugia per attivare gli strumenti per gestire le politiche attive del lavoro. A seguito di questi incontri si ritornerà in sede di Mise per una valutazione complessiva dello stato della vertenza». Nell’intervista video concessa a umbriaOn i rappresentanti nazionali dei tre sindacati hanno avuto modo anche di replicare alle accuse che arrivano dagli operai: «La verità è che questa trattativa non è stata facile per una serie di circostanze e perché di fronte avevamo un colosso come Nestlé».

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