Polstrada ‘a piedi’: «Sicurezza a rischio»

Grido d’allarme del Siulp: «Il vetusto parco auto è ridotto ad un solo veicolo per reparto»

Condividi questo articolo su

È un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato, ormai più volte, dal Sindacato italiano unitario lavoratori polizia (Siulp) sullo stato di abbandono in cui versa la polizia stradale dell’Umbria. «Quando appiedati finiscono le donne e gli uomini della polstrada – dichiarano dal sindacato – si rinuncia alla tanto sbandierata sicurezza stradale vanificando, di fatto, tutti gli interventi normativi degli ultimi anni, dalla patente a punti alla prossima introduzione del reato di omicidio stradale».

La denuncia del sindacato «Il Siulp intende, dunque, denunciare il fatto che la sezione polstrada di Perugia e i suoi quattro distaccamenti di Foligno, Città di Castello, Castiglion del Lago e Todi non hanno più veicoli per il pattugliamento delle principali arterie della regione – spiegano dal Siulp di Perugia -. Il vetusto parco auto è praticamente ridotto ad un solo veicolo per reparto che, a causa delle condizioni di grave usura, necessita di continui interventi di manutenzione compromettendo la continuità del servizio. Questi veicoli hanno chilometraggi altissimi, alcuni dei quali sfiorano i 400.000 chilometri, aumentando per gli operatori, il rischio intrinseco degli stessi interventi di polizia».

Spending review «Quanto accaduto in questi giorni, con un intero reparto fermo per la mancanza di veicoli – continuano -, rappresenta l’immagine esemplificativa della revisione della spesa. La polizia stradale perugina non ha più etilometri – uno per tutta la provincia -, pochi misuratori di velocità e poche torce a vento per la sicurezza negli interventi notturni. Ed è senza divise e soprattutto con pochi uomini e niente mezzi. I ‘risparmi’ producono la mancanza di servizi alla cittadinanza e la sicurezza stradale è un servizio essenziale: sulle strade italiane ci sono ogni anno oltre 3.000 morti e 25.0000 feriti. Chiedevamo più uomini e ci hanno tolto anche le macchine. Il dipartimento esca allo scoperto e faccia sapere ai cittadini umbri e delle altre regioni dove la polstrada è abbandonata a se stessa quali progetti ha oltre alla chiusura indiscriminata dei 251 presidi di polizia».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli