‘Progetto Mandela’: «Comune trovi spazio»

Terni, interrogazione dei consiglieri Pd Piccinini e Masiello. Carletti, Prc: «Città capitale del deserto culturale». Appello della ‘Rete degli studenti medi’

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Il ‘Progetto Mandela’ è destinato a scomparire, ma i consiglieri comunali del Pd, Sandro Piccinini e Valeria Masiello, non ci stanno e per questo hanno presentato un’interrogazione al sindaco e alla giunta comunale di Terni. «Per il suo valore culturale, formativo e di aggregazione di giovani – scrivono -, questa esperienza educativa non ha bisogno di essere presentata alla città, perché è già a conoscenza degli effetti che ha avuto nel valorizzare la creatività dei partecipanti e nel proporre numerosi spettacoli teatrali, radiodrammi, letture, mostre ed altre significative iniziative culturali su tematiche fondamentali di impegno civile».

Gli spazi Il Comune di Terni – suggeriscono – può mettere a disposizione del ‘Progetto Mandela’ dei propri spazi, oggi poco utilizzati, situati in altre zone del centro cittadino o addirittura un po più in periferia come ad esempio in alcune delle sedi delle ex circoscrizioni. Il Comune e la Provincia di Terni possono e devono comunque aprire un tavolo con altri istituti scolastici e scuole per valutare se esistono altre soluzioni da percorrere per non disperdere tale significativa esperienza».

Sottoscrizione cittadina Tra le proposte dei consiglieri anche quella di «aprire eventualmente una sottoscrizione cittadina per mantenere i costi relativi all’utilizzo dei locali disponibili, qualora questi ultimi fossero individuati da chi preposto a tale compito». E alla giunta chiedono «di attivare tutti i percorsi e le iniziative necessarie affinché venga mantenuta e, se possibile, rivalutata positivamente l’iniziativa di alto valore culturale, artistico, formativo e sociale del ‘Progetto Mandela’».

‘Capitale del deserto culturale’ Questa la definizione del segretario provinciale del partito di Rifondazione Comunista, Lorenzo Carletti, in merito alla pianificazione e alla gestione culturale cittadina: «Questo è l’ennesimo grido di  denuncia lanciato dai responsabili di una delle maggiori esperienze presenti: l’annunciata chiusura del ‘Progetto Mandela’ suona come un ulteriore de profundis di una gestione delle risorse culturali totalmente inetta. Il progetto Mandela, esperienza trentennale sviluppata dall’ associazione ‘Progetto’, nasce intorno allo sviluppo del teatro come strumento di aggregazione e di produzione artistica ad alto valore aggiunto. Non solo: Dal 1987 – prosegue Carletti – esso è punto di riferimento per centinaia di giovani ternani come strumento per l’avvicinamento al mondo artistico, culturale e scenico, ma anche come motore di una cultura giovanile rinnovata. Tale progetto è oggi nuovamente messo in discussione da un amministrazione tanto sorda quanto miope che, per la seconda volta in due anni, rischia di far perdere alla comunità cittadina un punto di riferimento irrinunciabile».

L’appello Carletti poi sottolinea che «l’appello va indirizzato al governo della città ancora una volta sordo e incapace di risolvere una situazione divenuta ormai inaccettabile e non verso una dirigenza scolastica, quella del ‘Galilei’, che ha freddamente liquidato per il secondo anno consecutivo la disponibilità alla fruizione degli spazi del complesso scolastico (peraltro ampiamente attrezzati e già da tempo destinati ai corsi per le produzioni del ‘teatro sociale’ legato ai diritti umani) attraverso una  delibera del consiglio d’istituto. Non possiamo che rinnovare la nostra solidarietà a chi  da trent’anni fonde cultura, formazione giovanile e proposta artistica di alto livello, ricevendo in cambio il ben servito da un amministrazione non intenzionata a presidiare e tutelare spazi aggregativi di tale valore».

Reagire collettivamente «Questa vicenda – conclude Carletti – ci ricorda ancora una volta quanto sia fondamentale difendere la ricchezza di alcune insostituibili esperienze e di come occorra reagire collettivamente di fronte all’ennesimo scempio di una giunta ormai completamente fuori rotta, talvolta pericolosa e complice del degrado anche culturale della nostra Terni, sempre più simile ad una fatiscente cattedrale nel deserto».

La ‘Rete degli studenti medi’ «Come rappresentanti e portavoce del pensiero della comunità scolastica, non possiamo e non vogliamo entrare nel merito delle decisioni del consiglio d’istituto, ma ci sentiamo nel diritto e nel dovere di manifestare il nostro disappunto per l’ennesima incomprensibile mancanza di dialogo e coordinamento tra Enti locali e istituzione scolastica che comporta un irrimediabile danno alla città stessa. Sorge spontaneo chiedersi perché sia tanto difficile trovare una possibilità di collaborazione o anche soltanto di convivenza tra diverse attività che necessitano di spazi simili, in quanto non crediamo che le attività interne dell’istituto possano occupare il teatro e le aule per l’intero pomeriggio, infatti nella sua attività il ‘Progetto Mandela’ ha sempre mediato le proprie esigenze con quelle della scuola e usufruito degli ambienti anche in orario serale per non ostacolare eventuali attività didattiche».

Soluzione al più presto Gli studenti si appellano, quindi, «alle autorità competenti affinché si giunga al più presto a una soluzione dei problemi logistici, perché reputiamo ridicolo e scandaloso che una città che arriva a proporsi come ‘Capitale della cultura’ debba vedere spegnersi e si trovi persino a ostacolare una tra le sue poche attività culturali storiche, fatta dai giovani per giovani, l’unica che coniughi espressione artistica ed educazione ai diritti umani, preziosissima occasione di aggregazione, confronto e socializzazione, linfa vitale della nostra città».

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