Provincia di Terni: «I lavoratori rimborsino»

I dipendenti dovrebbero restituire delle somme che, secondo l’ente, non spettavano loro

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Tra i 350 e i 600 euro all’anno. Erano quelli che i dipendenti della Provincia di Terni percepivano a titolo di ‘indennità rischio/disagio per l’utlizzo del Pc’. Li hanno ricevuti per qualche anno, ma poi l’indennità è stata sospesa. Anzi, adesso la Provincia, con una lettera inviata dalla dirigente Gioia Rinaldi, chiede che quei soldi vengano restituiti.

La lettera «Come noto – si legge nella letterina inviata al personale della Provincia – fino al 31 dicembre 2013 è stata erogata l’indennità in oggetto», ma «dal mese di gennaio 2014, così come comunicato in data 11 dicembre 2013, si è proceduto alla sospensione di tale erogazione, per illegittima corresponsione, in seguito a verifica amministrativo-contabile da parte della Ragioneria generale dello Stato».

La restituzione E fino a qui, spiegano i dipendenti della Provincia, «la cosa, pur in contraddizione con precedenti pronunciamenti dell’ente, potrebbe essere oggetto di discussione». Ma quello che li ha mandati fuori dai gangheri è stato leggere che «per quanto sopra, si richiede la restituzione delle somme erogate a predetto titolo corrisposte nell’anno 2013». Cioè devono restituire indietro tutti i soldi precepiti.

Gli arretrati Certo, la dottoressa Rinaldi si premura di far sapere che «l’amministrazione si riserva di valutare modalità volte ad agevolare dipendenti interessati alla predetta restituzione», ma anche che ci potrebbero essere «eventuali richieste di recupero per gli anni antecedenti il 2013». E, visto che l’indennità è stata erogata per diversi anni, ogni dipendente della Provincia di Terni potrebbe essere chiamato a restituire parecchi soldi. La faccenda, pare di capire, soprattutto visto il momento particolare che il personale della Provincia sta vicendo, rischia di diventare esplosiva.

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