Rogo Umbria Olii: «Giustizia è fatta»

Lorena Coletti, sorella di una delle vittime della tragedia: «Giuseppe può riposare in pace, ma non dimentico lacrime e umiliazioni»

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«Finalmente giustizia è stata fatta, se lo Stato non si fosse preso cura di noi mi sarei sentina molto delusa e umiliata. Ma ora finalmente mio fratello può riposare in pace»: a parlare è Lorena Coletti, la sorella di Giuseppe, una delle quattro vittime della tragedia della Umbria Olii di Campello sul Clitunno, una vicenda che ad oltre 12 mesi di distanza dai fatti – avvenuti il 25 novembre 2006 – venerdì ha visto chiudersi definitivamente l’iter giudiziario, almeno sotto l’aspetto penale, con l’esecuzione della condanna a 4 anni, 9 mesi e 15 giorni per omicidio colposo plurimo nei confronti di Giorgio Del Papa, titolare dell’azienda.

Lo sfogo

Nelle parole della signora Lorena – la cui famiglia è originaria di Narni, anche se il fratello viveva ad Amelia – c’è dolore, ma anche soddisfazione per un epilogo tanto atteso.
«È stata lunga, quasi interminabile – commenta -. Ma ora sono molto felice, perché personalmente ho molto combattutto e dato un grosso contributo per arrivare a questo punto. Spero per questo che Del Papa si ricordi della mia faccia». La famiglia Coletti non dimentica la maxi-richiesta di risarcimento (oltre 35 milioni di euro) che l’imprenditore spoletino aveva presentato, nel 2008, nei confronti dei parenti delle vittime. «Io, allora, per la vita di mio fratello cosa avrei dovuto chiedergli? Con lui morirono anche altre tre persone, tre padri di famiglia».

Il ‘sollievo’

Giuseppe, morto a 48 anni, era sposato e non aveva figli, ma «viveva per i nipoti e per noi fratelli – continua Lorena – era un pilastro. Io avevo con lui un rapporto speciale, era nato 10 anni e un giorno prima di me, ma da quel 26 novembre 2006 non ho più festeggiato un compleanno. Mi è stato tolto anche questo». Ora un piccolo, piccolissimo rispetto ad una tragedia simile, sospiro di sollievo. «In questi anni – conclude la signora Coletti – abbiamo versato lacrime amare, ingoiato sassi, le abbiamo passate tutte. Siamo stati umiliati dai sorrisini che Del Papa ci rivolgeva in tribunale, non lo dimentico. Però quello che conta ora è che sia stato stato giudicato colpevole e che paghi. E questo non è poco».

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