Salvini: «Giunta quasi pronta e Terni ci sarà»

Il leader della Lega in città per dare il benvenuto al neo consigliere Cozza e tracciare i prossimi passi

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«Sull’Umbria non spetta a me fare giunte, so che per sabato quando sarò a Perugia la squadra ci sarà ma io non metto becco: per gli umbri, scelgono gli umbri senza necessità di assistenze esterne. Adesso viene il difficile perché c’è da fare, ricostruire». Matteo Salvini, leader della Lega, ha trascorso il primo pomeriggio di mercoledì a Terni per dare il benvenuto al consigliere ex M5s Marco Cozza: inevitabile l’accenno alla formazione della giunta regionale a guida Donatella Tesei, a quasi un mese dal voto del 27 ottobre.

‘COLPO’ LEGA IN CONSIGLIO: MARCO COZZA DAL M5S

«Pancia a terra»

Prima di ripartire in direzione Roma, Salvini è tornato proprio sul nuovo corso in Regione: «Qui mi pare che il Pd non abbia dato il massimo, per usare un eufemismo. Ma non c’è il cambiamento fine a se stesso. Senza una nostra proposta seria, non si sarebbe cambiata direzione: noi teniamo – ha aggiunto – i piedi per terra comunque. La festa è finita da tempo, c’è gente con testa e cuore in ufficio e ci sono cinque anni per lavorare ‘pancia a terra’. Anche con il sindaco Leonardo Latini ci rivedremo presto per festeggiare la realizzazione di nuove promesse, come già in poco più di un anno è accaduto. Per il bene di Terni».

SALVINI, LE ‘SARDINE’ E LA GIUNTA TESEI

Terni e ‘compatibilità’

Sulla composizione della giunta Tesei, Salvini non si sbottona ma conferma la presenza di un esponente di Terni, parsa in discussione anche negli ultimi giorni: «Terni sarà sicuramente rappresentata da un assessore, mi pare logico e nelle cose. Ci sono due realtà territoriali e credo sia del tutto fisiologico. Sui ruoli, in Regione, io vedo giusto che chi fa l’assessore si dimetta da consigliere».

Fabio Paparelli

In merito al doppio incarico consigliere-assessore, Fabio Paparelli (consigliere regionale del Pd) la vede in maniera completamente opposta a Matteo Salvini. In un post sulla propria pagina Facebook, infatti, il consigliere regionale definisce l’affermazione del leader della Lega «grave, antistatutaria, anticostituzionale ed aumenta in maniera esponenziale i costi della politica. Questi i motivi: l’incompatibilità tra assessore e consigliere regionale è disciplinata dalla legge che la impone solo per i consiglieri comunali dei comuni più grandi; tale norma fu introdotta nello statuto regionale e bocciata dalla corte costituzionale; far entrare in consiglio coloro che sono stati bocciati dal popolo sovrano è un atto antidemocratico e contrario alla volontà popolare, che svilisce il ruolo dell’assemblea legislativa; si moltiplicano le poltrone e si raddoppiano i costi (5 milioni se fossero tutti esterni) provocando una diminuzione delle risorse correnti con cui di guancia l’associazionismo sportivo, turistico e culturale, si pagano le rate dei mutui per gli investimenti e si cofinanziano le risorse comunitarie per il lavoro, le imprese e l’inclusione sociale. È questo il modello Lega?».

Le presenze in piazza Tacito

Le ‘sardine’

Da segnalare che in piazza Tacito, prima dell’arrivo di Salvini, è andata in scena la protesta delle cosiddette ‘sardine’, il movimento spontaneo che si oppone alle politiche della Lega, già protagonista a Modena e Bologna: non erano molti, ma considerando il meteo e il poco tempo a disposizione per organizzarsi c’è da pensare che per sabato a Perugia – il numero uno della Lega andrà nel capoluogo e in particolare alla Città della Domenica – le presenze saranno superiori.

Pd attacca

«Da settimane assistiamo – attaccano i Dem – esterrefatti a liti faide, veti incrociati e lottizzazioni interne tra la presidente Tesei e gli esponenti locali e nazionali dei partiti di centrodestra sulla futura giunta della Regione Umbria. Il primo impegno preso dalla presidente Tesei ha coinciso con la prima promessa tradita: ‘entro sabato insedierò la nuova giunta’ e ‘l’Umbria non può aspettare’ sono state le sue dichiarazione pubbliche nel giorno dell’insediamento, da allora è tutto bloccato in un impasse che ricorda la vecchia politica. A noi non interessano la danza delle poltrone, la spartizione degli incarichi e la bagarre tra liste, partiti ed eletti. Al contrario ci interessa partecipare in maniera costruttiva e attiva ai progetti, nell’interesse dell’Umbria, e fare opposizione decisa su quanto riterremo dannoso per la vita dei nostri concittadini. Le nostre iniziative saranno ispirate dai principi e dai valori che costituiscono le colonne portanti della proposta politica di centrosinistra: lavoro, giustizia sociale, sostenibilità, innovazione e modello pubblico dei servizi, a partire da sanità, politiche sociali, scuole e università. Ad ora, l’immobilismo della presidente Tesei sta portando la Regione Umbria verso l’esercizio provvisorio, a danno di tutti i cittadini e delle imprese, che hanno investito nell’attesa dello sblocco dei contributi o delle agevolazioni regionali. Nel silenzio della presidente Tesei, a parlare quotidianamente é Salvini: prima ha imposto un suo uomo di fiducia alla sanità, il veneto Luca Coletti proveniente dalla giunta Zaia, poi è tornato a chiedere a chi verrà nominato in giunta di dimettersi dal consiglio facendo entrare artificialmente altri eletti, bocciati nelle urne, e raddoppiando i costi. Gli umbri non hanno votato Matteo Salvini, ma Donatella Tesei. L’ultima immagine che abbiamo della presidente della Regione Umbria è quella di ‘cheerleader’ che regge un cartello elettorale da un palco in un’altra regione, mentre lascia la nostra ancora senza governo. A lei vorremmo far notare che non è stata votata per fare campagna elettorale al servizio di Salvini, ma per occuparsi dell’Umbria».

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