Sangemini, vescovo fra i lavoratori in sciopero

Monsignor Piemontese fuori dai cancelli dell’azienda: «Le persone non sono mai esuberi». Altre 8 ore di sciopero il 31 ottobre

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«Mi auguro che si possa trovare una soluzione positiva per tutti. La Chiesa è vicina alle persone in difficoltà ed in questo momento siete voi. Invito proprietà ed imprenditori a fare il loro dovere per conservare lavoro e dignità»: parole queste pronunciate venerdì mattina dal vescovo di Terni, Giuseppe Piemontese, in occasione dell’incontro, fuori dai cancelli dello stabilimento, con i lavoratori della Sangemini. Incontro avvenuto nel corso del presidio tenuto dalle rsu in concomitanza con le quattro ore di sciopero proclamato proprio dopo l’annuncio della visita del vescovo.

Paura per il futuro

A monsignor Piemontese i lavoratori hanno ribadito le preoccupazioni che vivono da anni, e più recentemente di fronte alla chiusura dei vertici aziendali sul piano sociale. «Non si può vivere con questa spada di Damocle, bisogna riaprire le trattative e dare una prospettiva a lungo termine a questa azienda» hanno detto i lavoratori, stigmatizzando le scelte «non chiare» della proprietà su investimenti e commerciale. Al presidio erano presenti i rappresentanti di rsu, Flai Fai e Uila e il sindaco di San Gemini il senatore Leonardo Grimani.

Altre otto ore di sciopero

«Mi sono sempre meravigliato che ci fossero queste difficoltà in questo settore – ha continuato Piemontese -. A livello regionale se ne tenga conto. Continuerò a seguirvi sperando che la cosa si definisca».Intanto sempre venerdì mattina i lavoratori hanno indetto altre otto ore di sciopero in occasione dell’incontro previsto mercoledì 31 ottobre alle ore 10 in Regione, al quale sono attesi anche i rappresentanti dell’azienda.

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