Sanità Umbria e posti letto: «Irregolarità a scopi elettorali». La Regione replica

Pd – Paparelli, Meloni, Giovannini – attaccano l’ultima delibera della giunta regionale: «Aspettatevi la bocciatura del ministero». Poi la reazione di Lega e assessorato alla sanità

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Una revisione dei posti letto che è stata «deliberata e quindi pre adottata dalla giunta regionale, ma non vediamo come il ministero della Salute possa approvarla, solo a scopi elettorali». Così i consiglieri regionali del Pd Fabio Paparelli e Simona Meloni, insieme all’ex direttore generale dell’ospedale di Terni ed ex dirigente della direzione regionale salute Gianni Giovannini, oggi responsabile del forum sanità del Pd, ‘bollano’ la delibera dell’esecutivo Tesei datata 30 dicembre 2022.

«Illegittima e contraddittoria»

«In quel documento – ha affermato Paparelli nella conferenza che si è tenuta mercoledì mattina a Terni – si pianifica un incremento dei posti letto in Umbria da 3.237 a 3.280 (+43), di cui 2.903 pubblici (-62) e 377 privati (+105). Tutto ciò non solo contro ciò che la stessa giunta regionale dell’Umbria aveva stabilito il 22 ottobre, ovvero una revisione dei posti in linea con il DM 70 del 2015, ma anche in palese contrasto con la diminuzione dei residenti rispetto al 2015, 50 mila in meno, e più in generale con la pesante situazione debitoria della sanità regionale che vede un ‘rosso’ di 230 milioni di euro».

«Solo scopi elettorali»

Secondo gli esponenti Dem «la giunta regionale riduce i posti letto pubblici, pianifica quelli privati che invece dovrebbero essere residuali e messi a gara, afferma di essersi basata sui dati demografici del 2015 per una supposta indicazione ‘telefonica’ da parte di un non meglio precisato ministero, continua a programmare la sanità infischiandosene del consiglio regionale». Per Paparelli, l’azione ha scopi «elettorali. Basta vedere la tempistica: il 22 ottobre la Regione delibera l’adeguamento del fabbisogno dei posti letto della rete ospedaliera al DM 70 del 2015; il 9 novembre, sei giorni dopo il ‘no’ della conferenza dei servizi al progetto stadio-clinica della Ternana Calcio, la giunta regionale dà mandato alla direzione welfare di rivedere il fabbisogno complessivo. Infine il 30 dicembre arriva la delibera che pre adotta la nuova dotazione di posti letto. Viene da pensare che tutto ciò serva a ‘traghettare’ Terni oltre le elezioni amministrative della prossima primavera. Magari nella speranza che qualcuno ritiri la propria candidatura».

Meloni, Paparelli, Giovannini


Riequilibrio sanità: 3.280 posti letto, 88,5% pubblici. Nel Ternano 95 accreditabili

La replica della Regione

«In merito alle dichiarazioni – la risposta dell’assessorato alla salute regionale – rese nei giorni scorsi da alcuni consiglieri regionali di opposizione, si ribadisce che il nuovo Piano dei fabbisogni della rete ospedaliera umbra, preadottato dalla Giunta regionale lo scorso 30 dicembre, è stato redatto nel pieno rispetto del Decreto Ministeriale ‘70/2015’ e prevede un atto di programmazione che va a garantire una risposta al fabbisogno complessivo di posti letto anche rispetto alla localizzazione delle strutture ospedaliere presenti sul territorio, migliorando tra l’altro l’accessibilità ai servizi sanitari. In particolare, è necessario sottolineare che il parametro della popolazione pesata di riferimento, utilizzato per l’anno 2015, è quello trasmesso dal Ministero della Salute non solo all’Umbria, ma a tutte le Regioni italiane, per l’ovvio motivo che i parametri per la programmazione regionale sono definiti in maniera univoca, al fine di essere confrontabili a livello nazionale. Il DM 70/2015 non prevede infatti, che le Regioni possano ridefinire ogni anno l’offerta dei posti letto massimi in relazione alle variazioni demografiche regionali, attivando o disattivando posti letto ospedalieri, a seconda dell’incremento o decremento della popolazione residente e dei saldi di mobilità sanitaria. Per quanto attiene la programmazione dell’incremento dei posti letto, il Piano dei fabbisogni appena deliberato in forma di preadozione che sarà sottoposto a parere del Ministero della Salute e sarà adottato dalla Giunta regionale solo a seguito di parere positivo, vuole garantire i reali bisogni di salute della popolazione. Precedentemente infatti, non esisteva un provvedimento di programmazione della rete ospedaliera regionale che prevedesse un Piano dei fabbisogni complessivo come previsto dall’art. 8 ter del D.lgs 502, con la conseguenza che fino ad oggi tutte le strutture private sono state autorizzate e successivamente anche accreditate in maniera provvisoria senza parametri di fabbisogno di riferimento. Nello specifico, la delibera di Giunta 212 del 2016 prevede solo i fabbisogni dei posti letto accreditati e nessun fabbisogno di posti letto autorizzabili. La programmazione dei posti letto privati, quindi, non tiene conto della localizzazione territoriale per cui tutta l’offerta privata autorizzata e accreditata alla data odierna è prevista, su base storica, solo nella Provincia di Perugia e nelle strutture private realizzate nella Provincia di Perugia sono presenti posti letto accreditati e utilizzati dal SSR (programmati nella DGR 212/2016) e posti letto ad utilizzo privati attualmente non inseriti in nessuna programmazione. In aggiunta a tale programmazione esistente, ma non riportata nella DGR 212/2016 esiste agli atti della Regione l’autorizzazione, in assenza di qualsiasi programmazione per il territorio della Provincia di Terni, alla realizzazione di circa 80 posti letto, ancora non realizzati. Il nuovo documento di programmazione deliberato dalla Giunta intende superare tali incongruenze e definire tutta l’offerta complessiva già realizzata nella Provincia di Perugia e quindi anche i posti letto autorizzati, accreditati e utilizzati solo a fini privati. Si punta, inoltre, a definire l’offerta complessiva nel territorio della Provincia di Terni con gli stessi parametri di quella realizzata per la Provincia di Perugia (quindi approvata dalla precedente amministrazione) e nell’ambito di questa offerta complessiva parametrare la quota accreditabile e quella utilizzabile ai soli fini privati sempre con gli stessi parametri già esistenti per l’offerta privata presente nella Provincia di Perugia. Proprio per ridurre il fenomeno della privatizzazione, i calcoli sul privato autorizzabile e accreditabile sono stati effettuati sulla base della popolazione attualmente residente. La differenza fra la definizione dei posti letto privati già garantita dalla precedente amministrazione in assenza di un piano di programmazione complessivo cui far riferimento e l’attuale programmazione si palesa quindi:

• dal punto di vista sostanziale, nell’aver recuperato tale carenza di programmazione dando equità e trasparenza al sistema che avrà chiarezza di cosa si può autorizzare e accreditare nel territorio regionale e non come fatto finora procedendo ad autorizzazioni e accreditamenti delle richieste pervenute

• dal punto di vista quantitativo, nell’aver definito quanto realmente si può autorizzare nella Provincia di Terni utilizzando peraltro i parametri utilizzati dalla precedente amministrazione per far realizzare tutti i posti letto della Provincia di Perugia e non al contrario procedere ad autorizzare posti letto come gli 80 sopra citati per i quali sarebbe davvero interessante capire il parametro cui si è fatto riferimento per definirli congrui con la programmazione.

E’ importante sottolineare che l’unico iter corretto è quello di determinare l’entità dei posti autorizzabili e accreditabili con una programmazione, mentre la precedente amministrazione ha autorizzato e accreditato strutture private in assenza di qualsiasi programmazione, e questo è particolarmente evidente soprattutto per le strutture che erogano prestazioni di assistenza specialistica in regime ambulatoriale, ivi comprese quelle riabilitative, di diagnostica strumentale e di laboratorio, a proposito di‘ illegittimità’. Come previsto dalla normativa vigente, le aziende sanitarie possono stipulare accordi contrattuali con le strutture private accreditate in base al fabbisogno e pertanto gli accordi non sono affatto illegittimi, anzi specificatamente previsti per legge al fine di garantire le migliori performance del sistema sanitario regionale».

Federico Brizi

La replica della Lega: «Schierato contro gli interessi di Terni»

«Il consigliere regionale – scrivono gli esponenti della Lega in consiglio comunale – del Partito Democratico Fabio Paparelli dimostra ancora una volta di non tenere al futuro di Terni e di guardare esclusivamente agli interessi del suo partito e del territorio perugino. Non entriamo nel merito delle questioni tecniche e legislative perché quelle sarà il Ministero competente a dipanarle sulla base delle indicazioni stabilite dal piano di fabbisogno della Regione Umbria. Intendiamo sottolineare la volontà politica del consigliere Paparelli di non tutelare gli interessi della sua città e di non difendere quello che Terni dopo cinquant’anni di malgoverno della sinistra sta gradualmente conquistando. Parliamo delle scelte operate in merito al riequilibrio territoriale che nell’ambito della riorganizzazione sanitaria vedono la provincia di Terni riconoscersi un maggior numero di posti letto pubblici e 95 posti letto privati convenzionati. Una condizione che dovrebbe registrare il supporto unanime di tutte le forze politiche che tengono al futuro di Terni. Notiamo invece da parte del consigliere del Pd Paparelli un atteggiamento dettato dal pregiudizio e dalla volontà di polemizzare a tutti i costi su quanto di buono viene prodotto dal centrodestra, anche se ciò comporta risultati positivi per i cittadini. Il nuovo piano dei fabbisogni è stato definito dalla Direzione regionale salute e welfare sulla base di dati tecnici e dei nuovi standard regionali derivanti dalla realtà post-Covid. Non si capisce perché quanto emerso debba essere messo in discussione politicamente. Comprendiamo la rabbia di Paparelli e l’invidia per un risultato da lui sempre mancato nonostante i tanti anni trascorsi da amministratore regionale e locale, ma in questo momento riteniamo fuori luogo, oltre che strumentale, fare illazioni sulle decisioni che verranno intraprese a livello ministeriale sulla base delle leggi vigenti. Siamo sicuri che i suoi (ex) sostenitori ne terranno conto alla prossima tornata elettorale».

 

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