‘Sei di Perugia se’, hacker all’attacco

Pagina Facebook clonata da un gruppo, presunti ternani, che hanno iniziato a scagliarsi contro i perugini con offese, insulti e minacce

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L.P.

Fino a che punto può arrivare la rivalità tra Perugia e Terni? Su Facebook sembrerebbe non avere confini se, da quanto risulta, venisse confermata la natura ‘ternana’ dell’attacco hacker che, in grande stile, è riuscito a impossessarsi della pagina Facebook ‘Sei di Perugia se’.

Hacker «Mettiamo in chiaro una cosa, i TERNANI (gli hacker dicono di appartenere ad un guppo che si chiamerebbe Nameness’) si sono impadroniti del gruppo. State tranquilli, da ora in poi le cose andranno meglio». Con questo messaggio pubblico, sulla pagina frequentata abitualmente da oltre 15.700 internauti, un profilo chiuso di utente dichiara ‘la conquista’ della pagina Facebook a mezzogiorno circa di giovedì mattina». Da lì in poi, il delirio.

Insulti e minacce Foto oscene, bestemmie, insulti a sfondo sessuale rivolti alla città e ai perugini. Quello che, inizialmente, sembra solo uno scherzo ironico, diventa ben presto qualcosa di più pesante. Gli insulti diventano minacce, affermazioni omofobe e sessiste quando non pesanti e di assoluto cattivo gusto in riferimento a fatti di cronaca che hanno visto Perugia salire agli onori della cronaca anche nazionale.

I post «L’iniziativa mi è sembrata mi sembrata molto bella – si legge in un altro post – perché potrebbe mettere in evidenza le caratteristiche dei perugini, la loro simpatia, il loro spirito, oltre a dare spazio ai ricordi, agli aneddoti, alle cose e ai personaggi del passato ». E così si ricorda il fallimento per non aver vinto come capitale europea della cultura, ma anche vicende di cronaca controverse, come l’omicidio di Meredith Kercher, su cui lo scherzo non fa più ridere e la questione scivola nel macabro.

Polizia postale Come qualcuno sia riuscito ad impadronirsi del gruppo è ancora mistero. Quello che è certo è che sono stati violati dei profili di alcuni utenti, sicuramente quelli degli amministratori del gruppo che ora sono stati sostituiti con alcuni nuovi. Così come è stata cambiata la privacy della pagina, passata da aperta a chiusa. Nonostante le numerose lamentele degli utenti abituati a scambiarsi informazioni, messaggi o a condividere articoli di giornale, dalla polizia postale fanno sapere che ancora non è stata sporta nessuna denuncia. Barbara Colantoni, ex amministratrice della pagina, fa sapere invece che il gruppo è stato clonato e di essere stata estromessa dall’amministrazione. A breve lo stesso Facebook potrebbe quindi chiudere il gruppo.

 

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