La Suprema Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’università Niccolò Cusano in merito al sequestro di circa 20 milioni di euro, disposto dall’autorità giudiziaria di Roma nel gennaio del 2023 a seguito dell’indagine condotta dalla Guardia di finanza. Ad aver riportato la notizia in prima battuta è stato ‘Il Corriere della Sera‘.
«Troppo business in Unicusano»: indaga la Finanza. Sequestrati 20 milioni di euro
La decisione
Al centro dell’indagine delle Fiamme Gialle, una presunta evasione fiscale – in particolare l’Ires – incentrata sulla convinzione degli inquirenti che l’università operasse più come una holding che come un centro di formazione. Ad assistere Unicusano, il cui patron è il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, ci sono gli avvocati Filippo Morlacchini e Benedetto Marzocchi Buratti che, al Corsera, si dicono «convinti della correttezza dell’operato della Università Unicusano».
Bandecchi: «Nemmeno avrei fatto ricorso»
Un paio d’ore ed ecco il consueto video social di Bandecchi: «Sono molto sereno, non l’avrei nemmeno – il commento dell’imprenditore livornese – fatto il ricorso per liberare il denaro. Sapevo già che non l’avrebbero restituito: esiste una parte dello Stato e della magistratura che, evidentemente, ha un’idea di Bandecchi che non è il massimo della brillantezza. Ma anche io ho un’idea loro che non coincide con il fatto che siano tutti perfetti. Va bene così, le motivazioni non le abbiamo lette e vedremo se saranno serie, giuridice e particolari. Una cosa è emersa in modo simpatico da una chiacchierata di martedì: tutto il sistema universitario nazionale è messo sotto indagine. La linea adottata da un’università diventerà quella di tutte, o dovrebbe diventarlo. La magistratura si sostituisce alle leggi italiane momentaneamente. Ne posso fare a meno di questi soldi momentaneamente, non mi aspettavo una soluzione positiva».