Sordità infantile: successo per il convegno di Perugia

Si è tenuto venerdì 22 e sabato 23 marzo a palazzo Cesaroni. L’organizzazione è stata curata dall’Ens

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Nelle giornate di venerdì 22 e sabato 23 marzo, presso palazzo Cesaroni a Perugia, si è svolto un convegno emblematico in tema di sordità in età evolutiva, il primo in Umbria di questa portata in termini di valore scientifico, formativo e culturale. L’Ente nazionale sordi (Ens) Umbria, in collaborazione con la Regione, grazie ai fondi per l’inclusione delle persone sorde e con ipoacusia del Ministero per le disabilità, nell’ambito del progetto ‘SAIS 2.0 – Umbria – Sensibilizzazione, accessibilità e indipendenza delle persone sorde’, si è fatto promotore di un evento a suo modo unico. Il convegno è stato realizzato all’interno di un più ampio progetto che prevede, tra le varie azioni, l’erogazione di servizi di interpretariato italiano/LIS gratuiti per le persone sorde e gli enti pubblici che ne facciano richiesta, sportelli di segretariato sociale attivi presso le sedi provinciali Ens di Perugia e Terni e percorsi di sensibilizzazione alla sordità e alla lingua dei segni attivati all’interno di scuole di ogni ordine e grado. «Inclusione e accessibilità – spiegano gli organizzatori dell’evento – sono attuabili solo se diventano una vera responsabilità condivisa tra professionisti, famiglie e istituzioni, come recita il titolo del convegno: ‘Sordità 381’. Le legge 381 del 1970, primo riferimento per la sordità civile, definisce e tutela le persone sorde e affida all’Ens il compito di vigilare sulle loro condizioni in Italia, intervenendo per garantirne il benessere e il pieno sviluppo, promuovendone la piena inclusione in tutti gli aspetti della vita personale, sociale e lavorativa».

Presenti

Le due giornate hanno visto in programma interventi di professionisti, professori universitari, dottori di ricerca sia sordi che udenti, appartenenti sia al panorama nazionale che internazionale, insieme ad insegnanti e assistenti alla comunicazione, riunitisi per approfondire due aspetti fondamentali nel percorso di vita dei bambini sordi: l’iter logopedico e l’ambiente scolastico. Così come ha ricordato Humberto Insolera, membro dell’European Disability Forum, «la convenzione Onu è lo strumento principe che promuove e tutela il diritto all’autonomia, all’accessibilità, all’autodeterminazione, alla libera scelta, all’educazione e all’istruzione». I lavori sono stati aperti dai saluti del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli, della vice presidente dell’assemblea legislativa regionale – nonché presidente dell’Osservatorio regionale sulle condizioni delle persone con disabilità – Paola Fioroni, della responsabile della sezione programmazione sociale di territorio e sistema di servizi per le disabilità Beatrice Bartolini, dell’assessore al welfare e all’istruzione del Comune di Terni Viviana Altamura e della dirigente Donatella Accardo. Nella seconda giornata si sono uniti ai saluti anche il garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, Massimo Rolla, e Loretta Rapporti, referente per l’inclusione nell’ambito dell’ufficio scolastico regionale dell’Umbria.

I temi al centro

«Oltre alle istituzioni locali – spiega la nota dell’Ens Umbria – c’è stato un ampio intervento del presidente nazionale Ens Angelo Raffaele Cagnazzo, il quale ha ricordato che l’Ente nazionale sordi dal 1932 tutela tutti i sordi in Italia ed è punto di riferimento per tutte le famiglie, al di là della scelta educativa, riabilitativa e linguistica intrapresa, ferma restando la Dichiarazione dei diritti dei bambini sordi redatta in occasione della XXI assemblea generale della World Federation of the Deaf, svoltasi nel luglio 2023». Le tematiche trattate sono state estremamente ampie: la diffusione dell’educazione bilingue bimodale Italiano/LIS (lingua dei segni italiana), la possibilità di cooperazione tra utilizzo dell’impianto cocleare e lingua dei segni sempre nel rispetto della scelta libera e consapevole della famiglia, la necessità di un lavoro integrato tra le figure interne ed esterne al mondo della scuola per garantire l’apprendimento dell’alunno sordo attraverso la piena accessibilità al contesto scolastico – con figure competenti e specializzate come gli assistenti alla comunicazione, docenti preparati e consapevoli, l’utilizzo di strategie e metodi visivi anche grazie alle tecnologie – e il potenziamento dell’italiano».

«Rivedere le linee guida»

Il convegno ha riscosso un interesse importante e ha visto la partecipazione, tra il pubblico, di professionisti del settore sanitario ed educativo, ma anche di famiglie direttamente interessate alle tematiche affrontate, che hanno finalmente potuto confrontare punti di vista tanto diversi fra loro quanto uniti nell’avere come unico interesse il benessere del bambino sordo. La presidente di Ens Umbria, Luciana Rossetti, ha ribadito «l’apertura e la piena disponibilità del consiglio regionale e delle sezioni provinciali ad intraprendere un iter di confronto e di scambio, con le istituzioni e con tutti i soggetti coinvolti, per la revisione delle linee guida in tema di sordità infantile, nel rispetto del principio ‘niente su di noi, senza di noi’».

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