Spoleto, assassino scarcerato: espulso

L’albanase nel 2003 aveva ucciso un connazionale

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Espulso e rimpatriato in Albania dopo 12 anni in carcere: aveva ucciso un connazionale a Reggio Emilia. Venerdì gli agenti dell’Ufficio immigrazione, diretti dal vicequestore aggiunto Rosaria De Luca, con la collaborazione degli agenti del commissariato di Spoleto, hanno riportato in patria lo straniero che si era macchiato di gravissimi fatti di sangue.

I fatti Era il 12 novembre del 2003, quando a Reggio Emilia si scatenò una lite che  degenerò in omicidio e vide il 28enne Behar Myziri, albanese, soccombere sotto le coltellate di un gruppo di conterranei. Uno degli assassini, D.K., di 33 anni, venne arrestato dalla polizia al porto di Ancona dopo quattro giorni. Non è più uscito dal carcere per scontare gli anni di reclusione inflittigli per i reati di omicidio aggravato, tentato omicidio, rissa e porto abusivo di arma.

Senza permesso di soggiorno Il circuito carcerario lo ha di recente affidato all’istituto penitenziario di Spoleto per scontare la sua pesante condanna e nella giornata di venerdì è stato scarcerato per fine pena. All’uscita dal carcere, è stato prelevato dagli agenti del commissariato e condotto in questura in quanto non titolare di permesso di soggiorno. Qui, gli agenti dell’Ufficio immigrazione lo hanno espulso dal territorio nazionale e, vista la sua pericolosità, disposto il suo immediato rimpatrio. Lo straniero è stato quindi condotto in udienza dal giudice di Pace che ha convalidato l’espulsione. Nel pomeriggio di venerdì è stato scortato da due agenti presso l’aeroporto di Roma Fiumicino da dove è partito con un volo diretto a Tirana.

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