‘Stamina’ bocciato: fondi diretti a Terni?

I tre milioni stanziati per il discusso metodo-Vannoni potrebbero finire alla ricerca sulle staminali diretta da Angelo Vescovi

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Tre milioni di euro stanziati nel 2013 dal governo Monti per sperimentare l’efficacia del discusso metodo ‘Stamina’: alla luce della bocciatura, datata 2014, da parte della commissione internazionale composta da sette esperti – oltre alle grane giudiziarie dell’ideatore del metodo, Davide Vannoni – ora quei soldi potrebbero finire fra Terni e Padova per sostenere un progetto avviato da tempo e che ha già dato i primi importanti risultati.

Angelo Vescovi

Angelo Vescovi

Fondi in arrivo? In un emendamento alla legge di stabilità approvata lo scorso 15 ottobre, infatti, le risorse – un milione di euro per il 2017 e due per il 2018 – vengono destinate ad una ‘sperimentazione clinica di fase 2, basata sul trapianto di cellule staminali cerebrali umane in pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica’. In pratica la sperimentazione diretta da Angelo Vescovi presso l’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, in collaborazione con l’azienda ospedaliero-universitaria ‘Maggiore della Carità’ di Novara e l’università di Padova.

L’emendamento è stato presentato dai parlamentari Giorgio Santini, Carlo Lucherini, Claudio Broglia, Silvio Lai, Laura Fasiolo, Laura Puppato e Luciano Uras e recita così: «Il ministero della salute, avvalendosi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) promuove lo svolgimento di una sperimentazione clinica di fase Il su 80 pazienti affetti da sindrome laterale amiotrofica (Sla), coordinata dalla medesima agenzia da completarsi entro 54 mesi a decorrere dal 1° luglio 2016, concernente l’impiego di medicinali per terapie avanzate a base di cellule staminali neurali umane, a condizione che predetti medicinali, per quanto attiene alla sicurezza del paziente, siano preparati in conformità alle linee guida del parlamento europeo e del Consiglio. Al fine di garantire la ripetibilità delle terapie di cui al primo periodo, le modalità di preparazione sono rese disponibili all’Agenzia italiana del farmaco che cura la valutazione della predetta sperimentazione. Per l’attuazione della sperimentazione di cui al primo periodo, il Comitato interministeriale per la programmazione economica vincola un importo fino a 1 milione di euro per l’anno 2017 e a 2 milioni di euro per l’anno 2018, una quota del Fondo sanitario nazionale, su proposta del Ministro della salute di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di conferenza permanente per i rapporti fra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano».

Battaglia È probabilmente presto per dire se quei fondi finiranno effettivamente a Terni, anche alla luce delle resistenze di chi – in altre strutture di ricerca nazionali – vorrebbe convogliarli in un bando aperto a tutti. Il testo dell’emendamento, fra l’altro, deve ancora passare al vaglio della Camera dei deputati. Dal punto di vista scientifico, nell’ambito delle cellule staminale, il progetto di Angelo Vescovi risulta il più avanzato in Italia. E questo potrebbe far pendere l’ago della bilancia in favore della ricerca avviata fra l’Umbria, la Lombardia e il Veneto e che ha già incassato gli ‘ok’ dell’Istituto superiore di sanità e dell’Aifa. La battaglia – perché tale si preannuncia – è ancora aperta.

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