Strada San Martino, giunta ritira delibera

Terni, variante Prg parte operativa per area da 495 metri quadrati e alienazione, c’è il passo indietro: «Perplessità da molti consiglieri»

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«Più di un consigliere mi ha espresso le proprie perplessità in ordine alla chiarezza e alla dinamica che ha portato alla delibera». Insomma, ci si è capito poco e quindi l’atto 144 del 29 maggio è ritirato: la decisione sulla variante parziale alla parte operativa del Prg di un’area 495 metri quadrati in strada San Martino è stata annunciata lunedì pomeriggio dall’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche. Se ne riparlerà tra un paio di settimane per ricominciare il ‘giro’ visto che lo scorso 13 giugno c’era già stato il passaggio in I° commissione consiliare.

LA DISCUSSIONE IN COMMISSIONE CONSILIARE SULLA VARIANTE

L’area nel Prg, è la 620

«In passato valutazioni parzialmente sbagliate»

Due minuti di tempo post discussione fiume su FarmaciaTerni e punto all’ordine del giorno tolto di mezzo: «La giunta ritira l’atto. La prossima – ha spiegato Melasecche – avrà stesso argomento e conclusioni: più di un consigliere mi ha espresso le proprie perplessità in ordine alla chiarezza e alla dinamica che ha portato all’atto: mettiamo un cappello più ampio e dettagliato alle ragioni che hanno portato a questa decisione. Ci sono state valutazioni sbagliate dell’urbanistica parzialmente erronee: questa non è altro che la sistemazione di ciò che è avvenuto in passato. Ma per rispetto della città deve essere esplicitato in maniera più chiara: ognuno potrà notare la differenza nella parte esplicativa e deliberativa».

IL DOCUMENTO DELLA REGIONE SULLA VARIANTE PRG

L’area interessata, si trova dietro l’Eurospin

Di cosa si tratta

In effetti la delibera è tutt’altro che chiara a primo impatto e già in commissione – tra l’altro con minuti di pausa per capire se il parere era positivo o negativo, tutti astenuti e un voto a favore – erano sorti dei dubbi. «Dobbiamo fare questa variante al Piano regolatore generale altrimenti non possiamo alienarla», aveva messo in evidenza la responsabile unica del procedimento Cinzia Mattoli: come detto si tratta di uno spazio di 495 metri quadrati dal valore – l’alienazione fu decisa nel 2012 – di 90 mila euro. Il Comune in sostanza deve procedere alla variazione per ristabilire la capacità edificatoria considerata al momento della valutazione.

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