‘Talenti cercasi’ nelle aziende del gioiello. Terni: «Al ‘Metelli’ formiamo eccellenze»

Il liceo artistico è tra le 40 scuole in Italia che formano i ragazzi nel campo orafo. L’unica in Umbria

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di Francesca Torricelli

Secondo un recente articolo de Il Sole 24 Ore le aziende italiane del gioiello sono a caccia di talenti. Nei prossimi cinque anni, tra nuovi inserimenti e turnover, ci sarà bisogno di almeno 3 mila giovani, pari 10% dell’attuale forza lavoro. Si va a caccia di gemmologi, incisori, smaltatori, ma anche di manager della qualità e ingeneri gestionali. In Italia sono 40 le scuole che formano i ragazzi nel campo orafo e il liceo artistico ‘Metelli’ di Terni è tra queste, l’unica scuola in Umbria. Ce ne hanno parlato la professoressa Maria Laura Moroni, responsabile Ptco, alternanza scuola-lavoro, e la professoressa Angela Avenoso, docente di design, che collabora a stretto contatto con il professor Pasquale Verdone.

Dall’istituto d’arte al liceo artistico

«Il liceo artistico ‘Metelli’ fu fondato nel 1961 come istituto d’arte, per interessamento dello scultore e primo direttore Aurelio De Felice, con due sezioni: arte del legno e arte dei metalli», raccontano le professoresse. «Dopo una fase di sperimentazione negli anni ’90 e il successivo ampliamento dell’offerta formativa con l’istituzione nel 2002-2003 di nuovi indirizzi (architettura e arredo e immagine fotografica, filmica e televisiva), l’istituto si è trasformato in liceo. Un riordino che ha rappresentato una modernizzazione del sistema scolastico finalizzato a fornire maggiore sistematicità e rigore e coniugare tradizione e innovazione, razionalizzare i piani di studio, privilegiando la qualità e l’approfondimento delle materie, caratterizzare accuratamente ciascun percorso liceale, articolato in un primo biennio comune e orientante e un successivo triennio che, nel caso del liceo ternano, è stato articolato in cinque indirizzi: arti figurative, architettura e ambiente, audiovisivo e multimediale, design dell’arredamento e del legno, design dei metalli e dell’oreficeria, grafica». La preparazione fornita è di tipo liceale, «tesa cioè a sviluppare senso critico e autonomia di giudizio. Significativa è infatti la presenza nel triennio della filosofia e di diverse discipline scientifiche, come chimica, fisica e scienze, anche se risultano peculiari del tipo di scuola alcune tematiche specifiche come la storia della produzione artistica e architettonica, il significato delle opere d’arte nei diversi contesti storici e culturali, i valori estetici, concettuali e funzionali nelle opere artistiche e, a seconda dell’indirizzo di studio, le tecniche grafiche, ovvero quello pittoriche, l’iter progettuale e le tecniche proprie del design, dell’architettura, dell’animazione, della ripresa e montaggio dei video e multimediali e il collegamento tra i diversi linguaggi artistici. In tutte le discipline si attua una didattica inclusiva e innovativa volta al potenziamento delle competenze digitali come mezzo di espressione creativa, potenziamento delle qualità comunicative e delle specificità progettuali e opportunità imprescindibile per la diffusione delle proprie creazioni».

Il design e il rispetto per l’ambiente

Al liceo artistico ‘Metelli’, come detto, è presente il corso di design dei metalli e dell’oreficeria. «L’indirizzo – sottolineano le docenti – mira a formare un operatore dotato di spiccate capacità progettuali che, partendo dagli elementi costitutivi dei codici dei linguaggi grafici e della forma, anche in prospettiva storica, sappia individuare le corrette procedure nel processo ideativo e progettuale dell’oggetto d’uso in relazione alla sua funzionalità e alle sue finalità relative a beni, servizi e produzione. Approfondendo la conoscenza del design e delle arti applicate tradizionali, questo corso consente di dare forma alla propria creatività nel realizzare prodotti di design, che utilizzano tecniche e tecnologie adeguate alla definizione del progetto grafico, del prototipo e del modello tridimensionale con criteri sia estetici che funzionali, metodo molto utilizzato da artisti che devono realizzare sia oggetti in serie che prodotti di tendenza ed esclusivi. In particolare si punta ad una didattica dei processi che, guidando gli studenti nell’iter progettuale in tutte le sue forme, produca le competenze necessarie per procedere in modo autonomo ed efficace alla ideazione e realizzazione di prodotti in vari ambiti». La scuola, nella sua nuova sede di viale Trieste, «presenta due ampi e luminosi laboratori del design, dotati di macchine, banchi da lavoro per gli studenti e strumentazioni sia per l’applicazione di tecniche tradizionali sia per le tecnologie avanzate come taglio laser, stampante 3D, banco di ripresa, computer e LIM. In particolare, l’indirizzo di design dei metalli negli ultimi dieci anni ha sviluppato la propensione alla progettazione di oggetti d’uso e di gioielli o complementi della persona dotati di spiccate qualità estetiche con diversi materiali, anche materiali poveri o di riciclo nell’ottica della sostenibilità etica e ambientale. Lo studente deve capire che questo è un settore dove non bisogna lavorare soltanto con i materiali preziosi, ma puntare anche a tutto quel mercato che può essere considerato ‘green’ e che è anche più appetibile per il grande pubblico. Un prodotto che deve essere sfruttato anche come supporto per il turismo, insieme alla gastronomia, questi sono i veri prodotti ‘made in Italy’ che non potranno mai essere copiati. Attraverso la partecipazione a numerosi concorsi, esposizioni ed eventi sia locali che nazionali, ha condotto gli studenti a conoscere da vicino le realtà lavorative del settore come possibile avvio al lavoro e a promuovere la spinta verso l’autoimprenditorialità».

Percorsi per le competenze e per l’orientamento

La scuola promuove, in collaborazione con soggetti esterni, «percorsi didattici per lo sviluppo di competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto), già denominati percorsi di alternanza scuola lavoro, che, calando lo studente in casi concreti e pratici, stimolino l’interesse, l’autostima e l’autonomia operativa. Prevedono la realizzazione di studi di conoscenza e approfondimento su specifici temi di carattere culturale con realizzazione di prodotti materiali e immateriali (rilievi architettonici, opere plastiche e/o pittoriche, elaborati grafici e/o di artigianato artistico, prodotti audiovisivi e multimediali); organizzazione di mostre e/o eventi di carattere culturale; progettazione e realizzazione di opere di arredo di luoghi pubblici, finalizzati ad una proficua integrazione con il territorio nel quale si opera, soprattutto attraverso il rapporto con le principali realtà istituzionali locali in campo artistico e culturale». Uno dei risultati più importanti che il liceo artistico ‘Metelli’ ha ottenuto in questo ambito, secondo le professoresse, «è quello di aprirsi concretamente al territorio, confrontandosi con i problemi dell’innovazione e della globalizzazione, dello sviluppo economico volto a uno stile di vita sostenibile, ai diritti umani, alla parità di genere, alla promozione di una cultura pacifica e nonviolenta, alla cittadinanza globale e alla valorizzazione delle diversità culturali e del contributo della cultura allo sviluppo sostenibile della salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici. La piena integrazione tra formazione in aula ed esperienze in ambito lavorativo, a partire dalla co-progettazione che veda coinvolti i soggetti del mondo della formazione e della produzione, tutor scolastici e tutor aziendali, diventa dunque uno degli strumenti più efficaci per restituire motivazione, qualità culturale ed efficacia etica e sociale ai processi educativi formali. La scuola si propone, attraverso visite a luoghi di lavoro e incontri con esperti, di aprire i giovani alla conoscenza degli strumenti più innovativi per ampliare le potenzialità del mondo dei creativi. In generale, si punta ad una didattica dei processi che, guidando gli studenti nell’iter progettuale in tutte le sue forme, produca le competenze necessarie per procedere in modo autonomo ed efficace nel mondo del lavoro e dell’autoimprenditorialità».

Le aziende del territorio e le esperienze di ex studenti

Il settore orafo è stata un po’ una scommessa per Terni perché «fino a qualche hanno fa avevamo solo aziende familiari e noi mandavamo i nostri allievi a frequentare gli stage in laboratori che potevano prendere massimo 2 ragazzi. Ora cominciano ad esserci realtà importanti con ad esempio il Laboratorio di alta formazione in arte orafa Montori. Il laboratorio lo scorso hanno ha ricevuto la proposta da una grande azienda orafa di Valenza, in provincia di Alessandria, di formare dei ragazzi per delle assunzioni con un contratto di apprendistato per 3 anni, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato. Quattro ragazze appena diplomate al ‘Metelli’ sono state ammesse alla formazione e poi firmato il contratto e stanno lavorando a Valenza. Ma di esempi di ragazzi che hanno avuto successo in questo campo ne abbiamo molti altri», ne vanno orgogliose. «Francesco Breccolini, per esempio, quando studiava da noi era un bravissimo disegnatore, un ballerino e amante della moda. Dopo il diploma ha lavorato per diversi stilisti, prima a Firenze e poi a Roma, fino a quando ha deciso di aprire a Collescipoli un suo laboratorio, ‘Fb International’, e vende abiti-gioiello per la danza in tutto il mondo. C’è anche Nicolas che dopo il diploma ha lavorato per due anni da Cartier e poi, grazie al suo spirito imprenditoriale, ha aperto un suo brand a Roma. I rapporti con i nostri ragazzi dopo diploma non si perdono, li cerchiamo e ci cercano, ci chiedono consigli e ci rendono partecipi dei loro successi. Questo è per noi motivo di grande orgoglio».



A Terni l’unica scuola orafa in Umbria: «Da noi formazione e poi un lavoro sicuro»

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