Tentato omicidio nei boschi di Marmore: condannato 27enne

Terni – Quattro anni e otto mesi per colui che aveva accoltellato un 25enne del Marocco, la notte fra il 5 e il 6 ottobre 2022

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La brutale aggressione, legata a dissapori personali e questioni di droga, risale alla notte fra il 5 ed il 6 ottobre del 2022, quando nella zona di Moggio, a Marmore, un 25enne originario del Marocco era stato gravemente ferito da due connazionali. Il giovane, sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, si era salvato e le indagini condotte dai carabinieri del Norm della Compagnia di Terni, coordinate dal pm Barbara Mazzullo, sono sfociate nel processo a carico dei due. Uno dei quali, 27enne e ristretto in carcere da circa un anno, è stato condannato mercoledì dal gup di Terni Chiara Mastracchio, con le modalità del giudizio abbreviato, a quattro anni ed otto mesi di reclusione per tentato omicidio. L’altro imputato, 22enne, verrà invece giudicato con rito ordinario in quanto irreperibile in Italia. In seguito alla rissa a colpi di coltello e spranghe – con i tre che si conoscevano già da tempo – il 25enne aveva riportato gravi ferite da arma da taglio all’emitorace anteriore e posteriore. Secondo quando ricostruito dagli inquirenti, il 22enne aveva colpito la vittima a sprangate sulla testa, mentre il 27enne lo aveva accoltellato. Il giovane ferito era stato poi condotto in ospedale da due persone, successivamente dileguatesi, e le indagini dei carabinieri del Norm erano partite immediatamente. Dopo il 25enne, in ospedale era arrivato – autonomamente – anche il 22enne con ferite da arma da taglio al braccio sinistro. In aula l’accusa ha chiesto per il 27enne una condanna ad otto anni di reclusione. Moderatamente soddisfatto il legale dell’imputato, l’avvocato Francesco Mattiangeli del foro di Terni, che parla di «sentenza complessivamente equilibrata, anche se il mio assistito, per il quale presenterò istanza di scarcerazione, ha sempre sostenuto la propria estraneità alle contestazioni mosse». Da valutare l’eventuale appello, visto che la riforma Cartabia, in caso di rinuncia all’impugnazione, porta ad una riduzione di un sesto della pena, pari ad oltre 9 mesi nel caso di specie. Un rilievo, nel contesto dell’indagine, lo hanno avuto anche i tabulati telefonici la cui analisi ha reso processualmente più complicata la posizione degli indagati. Contestualmente alla sentenza, la persona offesa – il 25enne aggredito –, oltre all’assoluzione dall’accusa di lesioni personali, si è vista riconoscere una provvisionale pari a 10 mila euro, con la restante parte da stabilirsi in sede civile.

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