Ternana, ancora caos: nuovo autobus bucato

Disfatta su tutti i fronti contro l’Avellino di Tesser e Longarini torna alla carica. Mazzoni: «Zitti e pedalare, non c’è nulla da salvare»

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di S.F.

Autobus ‘bucato’, parte seconda.  Con due differenze: débâcle casalinga e con un timone diverso, in un k.o. ancora più inaspettato e deludente rispetto a quello di Trapani. E chissà che le convinzioni di Simone Longarini sulla forza della squadra non inizino a vacillare. Di certo «l’atteggiamento di superficialità e di presunzione ingiustificabile» non se l’aspettava nessuno, in primis Roberto Breda e Luca Mazzoni, che al termine della disfatta contro l’Avellino non si sono risparmiati nell’ammettere le colpe di tutte le componenti del gruppo. Classifica corta e nemmeno un terzo di campionato disputato, d’accordo, ma forse è il caso di spostare il mirino verso il basso. L’asticella è rimasta al suo posto.

ternana avellino_4090- A.Mirimao Tesser BredaTERNANA-AVELLINO, LE IMMAGINI DI ALBERTO MIRIMAO: GALLERY

Il ‘piano di gioco’ Palla a Zanon, cross – respinto nel 90% dei casi – e via, in un ‘loop’ che ha agevolato solamente il pacchetto arretrato – Visconti tutt’altro che ferreo nelle scalate difensive – dei biancoverdi: in uno dei primi tempi più disastrosi dal ritorno in serie B le ‘Fere’, di fatto,  hanno deciso di attaccare quasi esclusivamente sul lato destro, cercando di approfittare delle lacune del numero 13 irpino. Zero tiri nello specchio (di Valjent la prima conclusione, al 65′) e Furlan tagliato fuori dal gioco, eccoli i risultati. E nonostante tutto l’esterno di Montebelluna è comunque stato il più pericoloso dei rossoverdi grazie a due incursioni senza palla su servizi di Zanon e Falletti. E pensare che l’Avellino fuori casa non aveva mai vinto prima di sabato, avendo subito inoltre nove gol nelle precedenti cinque partite disputate fuori dal ‘Partenio-Lombardi’.

Mokulu vincitore nel duello fisico con i centrali rossoverdi

Mokulu vincitore nel duello fisico con i centrali rossoverdi

La fisicità di Mokulu ha poi mandato in tilt la retroguardia delle ‘Fere’. E qui nessuna novità: deconcentrazione – Bastien solo al centro dell’area dopo appena cento secondi – e incapacità di coprire bene il campo ha regalato tutti i gol alla formazione di Tesser. Sbandata generale nei movimenti di squadra e nelle letture di gioco, ma è inevitabile mettere in evidenza l’ennesima pecca stagionale di Alberto Masi: il ligure, preciso e attento a Latina, non riesce ad avere continuità e anche al cospetto dei ‘Lupi’ ha denotato quei cali di attenzione che lo hanno sempre contraddistinto. Se poi il centrocampo – Busellato perde efficacia senza Coppola, lezioso e tanti errori per Palumbo – non protegge adeguatamente il settore difensivo per l’avversario diventa fin troppo semplice andare in gol. Rivedibile anche ilposizionamento in fase di ripiegamento di Zanon: anche in questo caso è ormai una costante la sua inaffidabilità nell’applicazione delle diagonali e in marcatura. Nel naufragio generale a salvarsi è il solo Luigi Vitale.

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Federico Furlan: lui e poco altro nella sconfitta con l'Avellino

Federico Furlan: lui e poco altro nella sconfitta con l’Avellino

‘Liberati’ stregato finora per Roberto Breda. L’allenatore veneto, al di là del fortunato debutto contro il Novara, ha ottenuto due sconfitte nel ‘tour de force’ settimanale – nel mezzo la trasferta di Latina – contro Perugia e Avellino: difetti in comune, quali la mancanza di mordente – quantomeno per gran parte degli incontri – l’incapacità di generare occasioni da rete, specie palla a terra. Anche perché è inutile, al momento, puntare con persistenza su Avenatti come unico punto di riferimento offensivo: l’uruguaiano è troppo spesso avulso dal gioco per mancanze personali, in primis quella di saper spaziare con efficacia negli ultimi trenta metri avversari. Dove – e si ricade sulla stessa questione – quando servirebbe non c’è. In quella posizione finora il più incisivo è stato Fabio Ceravolo: chissà che Breda, già a Pescara, non lo riproponga da prima punta. Nonostante tutto l’allenatore trevigiano ha all’attivo una media punti di 1,5 a partita, valida per raggiungere la quota salvezza. Tutto sta nel vedere se alla proprietà va bene.

Lezioso ed improduttivo Antonio Palumbo

Lezioso ed improduttivo Antonio Palumbo

La non scelta slovacca Due partite, troppo poche per farne una certezza. Fatto sta che sia a Latina che contro l’Avellino, seppur favorita dall’atteggiamento difensivista dei ragazzi di Tesser, l’ingresso di Martin Valjent ha donato alla squadra quel pizzico di cattiveria e dinamismo in più assenti in precedenza: un caso, forse, che il primo tiro nello specchio della porta irpino sia arrivato – ‘dormita’ di Gondo nella circostanza – proprio con un mancino del 19enne di Dubnica nad Váhom. Vuoi per la maggior freschezza rispetto ai compagni o per caratteristiche differenti rispetto a Palumbo, l’impatto del giocatore nelle due apparizioni con Breda è stato benefico. Da dire che il tecnico veneto ha messo subito in chiaro una cosa: «Il turnover a me non piace, non voglio rompere gli equilibri trovati, almeno per ora». Considerando i prossimi rientri di Coppola e Zampa per lo slovacco resta l’alternativa difensiva, suo ruolo preferito e dove anche Breda lo vede meglio.

L'assist di Falletti per Gondo: ivoriano fuori posizione

L’assist di Falletti per Gondo: ivoriano fuori posizione al momento di calciare

Il limite E siamo a sette sconfitte su undici, tre delle quali casalinghe. E sei di questi k.o. sono arrivati dopo che la Ternana ha incassato il gol d’apertura del match: Trapani, Modena, Salernitana, Spezia, Perugia ed Avellino, con l’unica rimonta giunta nell’1-1 casalingo contro il Cagliari grazie al colpo di testa in extremis di Valjent. Insomma, o i rossoverdi sbloccano il punteggio o non si vince: altro bel difetto da risolvere per Breda.

Pedalare e basta Tre palle raccolte in fondo alla rete ed enorme delusione per Luca Mazzoni, che non si nasconde: «Dieci passi indietro nell’atteggiamento in campo rispetto a Latina. Non ci sono se: abbiamo sbagliato l’approccio mentale, quando ci crediamo qualcosa in più di quello che siamo prendiamo badoste. L’aver preso gol dopo tre minuti non può essere un alibi, ci sono 87 minuti per recuperare. C’è solo da pedalare a testa bassa e basta. Non c’è nulla da salvare, una prestazione brutta per non usare altri termini: prendiamo la responsabilità ed i fischi, ora c’è una settimana difficile. Speriamo – conclude il portiere livornese – che questo 0-3 serva per crescere, perché non si può fare una partita così diversa rispetto a quella di martedì. Vuol dire che non c’è consapevolezza di quello che si deve fare». Gli unici a mostrare segnali di vivacità sono stati Furlan e Falletti: bloccati loro, finito il gioco. Per ora funziona così, in attesa di Ceravolo.

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