Ternana, Breda: prima ‘impresa‘ firmata

‘Fere’ più vicine ai playoff che ai playout un anno dopo. A Novara caccia alla svolta definitiva: ritrovare gol e punti esterni

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di S.F.

28 febbraio 2015, quaranta turni indietro nel tempo. L’ultima volta che la Ternana fu più vicina alla zona playoff che a quella playout fu esattamente un anno fa, in seguito al pareggio interno con l’Avellino. Poi il declino, nuovi tecnici – Toscano, Avincola, Breda – e l’ascesa avviata dal tecnico trevigiano che, al termine del suo personale ‘girone’, è riuscito a perfezionare il primo step verso quel ‘sogno longariniano’ – nonostante l’illogico gennaio firmato dalla proprietà sotto l’aspetto gestionale e del mercato – chiamato playoff. La realtà più concreta tuttavia è che la Ternana, con il cambio di marcia al ‘Liberati’, ha fatto un sostanzioso passo in avanti in direzione salvezza.

Breda con Gondo e Avenatti

Breda con Gondo e Avenatti

Al ‘Piola’ di Novara – all’andata il debutto di Breda, nella gara più fortunosa della sua avventura rossoverde – ora è caccia a quella svolta definitiva che le ‘Fere’, per un motivo o per l’altro, hanno sempre mancato: vuoi per un rendimento esterno più che deficitario negli ultimi mesi (la rete manca da oltre 470 minuti) o per la generale discontinuità che ha caratterizzato il cammino rossoverde, il salto di qualità non è mai arrivato. In casa ‘Fere’ aria distesa alla ripresa, non poteva essere altrimenti.

Differenziato Meccariello Al ‘Taddei’ tutti presenti fatta eccezione per Fabio Ceravolo, Alessio Lo Porto e Luigi Vitale. Solo corsa a bordo campo per il centrale campano, colpito duro al piede nella sfida di sabato: per lui non ci dovrebbero essere problemi in vista del match con i piemontesi. Seduta completa – inevitabili le difficoltà a sostenere il ritmo dei compagni – per Fabiano Santacroce.

Buon clima: Breda oltre il ritmo salvezza

Buon clima: Breda oltre il ritmo salvezza

Nei primi test è sempre 4-2-3-1: Breda si è occupato del gruppo formato da Janse, González, Monteleone, Palumbo, Signorelli, Coppola (venezuelano provato in mediana al posto di Busellato), Belloni, Grossi, Furlan e Avenatti. Nell’altra metà campo il vice Ricchetti ha diretto Zanon, Masi, Valjent, Santacroce, Busellato, Zampa, Troianiello, Falletti, Dugandžić e Gondo. Considerato il 4-2-3-1 utilizzato da Marco Baroni nelle ultime apparizioni degli azzurri, lecito attendersi una riconferma del medesimo modulo dal lato rossoverde.

Torneo Lo staff tecnico, prima della partitella 11 vs 11, ha scomposto la squadra in quattro formazioni per un mini torneo su 45 metri di campo: sfida iniziale tra Avenatti, Palumbo, Grossi, Furlan, González contro Valjent, Busellato, Troianiello, Dugandžić, poi spazio a Janse, Signorelli, Belloni, Coppola, Monteleone e Zampa, Falletti, Zanon, Santacroce, Masi. Alla base delle esercitazioni il consueto lavoro sul pressing e il movimento all’unisono dei reparti nella fase di possesso.

Una gara del torneo 6 vs 6

Una gara del torneo 6 vs 6

Clima sereno I risultati – e rotondi anche – ci sono, quantomeno al ‘Liberati’. Doppio ‘break’ sulla zona playout e parti medio-alte della classifica che spuntano all’orizzonte: l’ambiente non può che essere disteso e a testimoniarlo c’è anche l’atteggiamento del club manager Sebastiano Siviglia. Solitamente ‘distaccato’ durante le sedute, lunedì l’ex capitano della Lazio ha colloquiato praticamente con l’intero staff tecnico: lungo in particolar modo quello con Breda, poi sotto con Matarangolo e Gerace. Sorrisi, ma anche sguardi seri. Arriva la fase decisiva del campionato e c’è «da spingere», come piace sottolineare a gran voce al preparatore atletico foggiano.

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