Ternana, Tar del Lazio: ‘fattore’ Panzironi

Tesa discussione sui ricorsi della Pro Vercelli. Spasiano: «O ha cambiato convincimento o sarà difficile avere decisione diversa». La ‘denuncia’ di Ranucci sul «clima ostile»

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Poco più di un’ora di discussione definita ‘tesa’ da chi vi ha partecipato. D’altronde la posta in palio – comunque vada siamo alle battute finali al di là dell’opzione Consiglio di Stato, poi per l’azione risarcitoria vedremo – è alta e la battaglia giudiziaria di certo non si placa: alle 9.30 in via Flaminia la Prima sezione ter del Tar del Lazio (Germana Panzironi presidente, Daniele Dongiovanni relatore e Francesca Petrucciani consigliere) hanno accolto i numerosi avvocati delle società coinvolte nella lotta per format della serie B e ripescaggio. Focus sulle decisioni 676 e 677 del Collegio di garanzia del Coni sull’inammissibilità e l’improcedibilità dei ricorsi presentati: l’ordinanza è attesa nelle prossime ore. Non si esclude la pubblicazione – opzione remota tuttavia – nella giornata di giovedì.

A POCHE ORE DALL’UDIENZA AL TAR, IL COLLEGIO DI GARANZIA DEL CONI PUBBLICA LE MOTIVAZIONI: IL DOCUMENTO E LA SPIEGAZIONE SULL’ARTICOLO 54 DEL CODICE DI GIUSTIZIA SPORTIVO

Presente la Ternana, parla Mario Rosario Spasiano: «Focus sulla decisione a sorpresa del Collegio di garanzia»

Fabio Giotti, Mario Rosario Spasiano e Massimo Proietti presenti per difendere la causa rossoverde: «Per essere un giudizio cautelare è durata parecchio l’udienza – il commento di Spasiano – e se l’ordinanza fosse di accoglimento andremo al Collegio di garanzia del Coni, altrimenti si va al Tfn. Abbiamo parlato anche noi e le ragioni della Ternana sono le solite. Il giudizio era incentrato sulla decisione a sorpresa del Collegio di garanzia che, senza contraddittorio, aveva stabilito l’inammissibilità dei ricorsi perché ci sarebbe stato un errore nella procedura. Tutto ciò dopo che Franco Frattini ci aveva concesso la cautelare». Al centro dell’attenzione i ricorsi 10211 e 10243 della Pro Vercelli.

I DUE RICORSI DISCUSSI E I PARTECIPANTI: IL DOCUMENTO DEL TAR DEL LAZIO

Il ‘fattore’ Panzironi: «O ha cambiato convincimento o è difficile avere decisione diversa»

L’allenamento di mercoledì mattina a Campitello

Come detto la presidente – la Pro Vercelli aveva presentato un’istanza di astensione per la ‘denuncia’ di presunta parentela con Valentina Panzironi evidenziata dall’ex dg della Figc Antonello Valentini – Panzironi ha svolto il suo ruolo di presidente di sezione. Spasiano appare realista: «Gli elementi di fatto contenuti nelle sue motivazioni per la revoca del decreto cautelare non sono cambiati e le strade sono due. O è cambiato il suo convincimento oppure sarà difficile avere una decisione diversa». Breve accenno al dibattito: «La discussione è stata abbastanza tesa anche per scelte processuali di altre parti». Non resta che attendere. Nel contempo i rossoverdi – Luigi De Canio ha festeggiato i 61 anni – si sono allenati mercoledì mattina a Campitello in vista del debutto – «ma giocheremmo con ‘riserva’», ha ribadito la società – di domenica pomeriggio in terra marchigiana con la Vis Pesaro.

La tensione e il confronto: «Atteggiamenti ostili»

Il vescovo Giuseppe Piemontese con Stefano Ranucci

In merito all’udienza nella serata di mercoledì è intervenuto il presidente Stefano Ranucci: «Dopo essere stato allontanato dall’aula assieme alla presidente del Siena in quanto le parti non potevano assistere, mi è stato poi riferito da chi era all’interno durante la Camera di consiglioche il clima in cui si è svolta l’udienza è stato di grande ostilità e non sono stati in alcun modo fugati i dubbi sulla mancanza di ‘garanzie’ espressi dai club coinvolti nella questione dei ripescaggi. Gi atteggiamenti ostili di un legale di una parte resistente sono invece emersi in maniera chiara, sarcastica e per nulla deontologica nella sala antistante l’aula di udienza, tanto che non mi sono sottratto ad un confronto diretto per le illazioni proferite e per i comportamenti che nulla hanno a che fare con il diritto, ma che rappresentano un inutile sfoggio di potere per essere consapevolmente parte di un meccanismo asservito a chi vuole negare giustizia. Noi non ci faremo condizionare e non ci fermeremo».

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