Ternana, un sinistro ‘messiano’ da salvezza

L’insuperabile Mazzoni e l’inatteso marcatore di giornata, Busellato, spingono le ‘Fere’ verso la serie B 2016-2017: «Bravi a saper soffrire»

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di S.F.

A fare gol non è abituato. Interdizione, corsa e dinamismo sono le caratteristiche di Massimiliano Busellato che, però, contro il Pescara ha scelto la giornata e il momento migliore per siglare la sua 1° rete – non segnava dall’ottobre 2014, con il piede addirittura dal 25 gennaio dello stesso anno – ufficiale da ‘Fera’: palla al limite dell’area, stop, mirino inquadrato e un mancino ‘delicato’ a infilare Aresti. Un gol à la Lionel Messi che – salvo catastrofi negli ultimi due mesi di campionato – dà praticamente la salvezza alla squadra di Roberto Breda.

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Busellato Ternana PescaraMatch-winner inatteso Bellissima l’esecuzione del 22enne di Bassano del Grappa, oltretutto arrivata con il piede ‘debole’: basti pensare che l’unica realizzazione mancina – da professionista – risaliva al 17 marzo 2012, in Grosseto-Cittadella. Nella stagione d’esordio in serie B. Un giusto premio per il centrocampista veneto, tra i rossoverdi con il rendimento più continuo durante l’arco del campionato. Prima del 70′ però le cose non erano poi andate così bene.

Dare e avere Un tiro in porta, quello vincente di Busellato. Poi una girata – bel movimento del locrese, troppo spesso rimasto isolato contro Campagnaro e Župarić – di Ceravolo a sfiorare il palo e una punizione di Grossi: la produzione offensiva delle ‘Fere’ al cospetto dei biancoazzurri è stata tra le più ridotte da quando c’è Roberto Breda alla guida tecnica. La Dea Eupalla ha però in questo caso sospinto la Ternana, in un match dove il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Ma d’altronde ai rossoverdi era andata male, in maniera immeritata, nella sfida con il Perugia e se gira un po’ di fortuna dal lato di Ceravolo e compagni male non fa.

Il caldo non ha di certo aiutato le squadre in termini d’intensità. E la Ternana, rispetto ad altre circostanze, è apparsa meno reattiva e ‘sul pezzo’, quantomeno in fase di ripartenza: vuoi per la buona gestione palla – seppur poco efficace alla lunga – dei ‘Delfini’ e per la giornata non così brillante di Coppola in mediana (diversi gli errori in impostazione), nel primo tempo i rossoverdi non sono mai stati in grado di far male all’avversario: Ceravolo ha avuto una singola opportunità sugli sviluppi di un lancio di Falletti, per il resto Aresti ha dovuto fare attenzione solo sul calcio piazzato di Grossi. Un 4-2-3-1 con le ali ‘spuntate’: sufficiente – ma sotto i soliti standard – Furlan sulla sinistra, impacciato dall’altro lato il milanese; disinnescato anche l’uruguaiano, che poco spazio ha avuto tra le linee per partire in velocità e creare superiorità numerica negli ultimi trenta metri abruzzesi. Ma c’è chi ha collezionato l’ennesima prestazione monstre.

Luca Mazzoni non sta facendo rimpiangere Brignoli

Luca Mazzoni non sta facendo rimpiangere Brignoli

Sei punti in sei giorni  e nessun gol al passivo. Tanto cinismo, e va bene, ma anche e soprattutto un Luca Mazzoni insuperabile per la seconda gara di fila: notevoli le prodezze personali di Busellato e Ceravolo, ma il principale artefice di questa doppia vincente settimanale è senza dubbio il portiere livornese. Due primi tempi eccezionali per attenzione e reattività tra i pali. Non era facile sostituire Brignoli e invece, dopo un amaro debutto contro la sua ex squadra, il 31enne – per due giorni, martedì diventano 32 – ha avuto un cammino quasi senza sbavature. E intanto per la Ternana  sono 8 gare a rete inviolata sulle 14 disputate al ‘Liberati’ con Breda in panchina: quasi il 58%, davvero niente male. Specie considerando che nelle ultime due stagioni la percentuale si era attestata – 12 su 42 con Toscano e Tesser – al 28.5%. Tutta fortuna? Decisamente no.

Stesso cambio modulo operato dal tecnico trevigiano nella parte conclusiva: ingresso di Belloni, Signorelli e Troianiello (utilizzato da vice Ceravolo) e passaggio al 4-3-3 visto ad Avellino. In realtà spesso e volentieri, considerato il poco possesso palla a disposizione, un 4-5-1 che ha chiuso definitivamente la porta ai tentativi biancoazzurri. Buono l’ingresso del ’94 di scuola Inter in tal senso, entrato inoltre nell’azione che ha portato alla conclusione decisiva di Busellato. Ancora zero minutaggio – terza gara consecutiva – per Felipe Avenatti: nelle cinque gare del girone di ritorno (Salernitana, Novara, Latina, Avellino e Pescara) dove l’uruguaiano non è stato coinvolto i rossoverdi hanno ottenuto quattro successi e un pareggio. Casualità? Non da escludere.

Via lo spettacolo Molto bene Damiano Zanon sull’out destro. Specie nella prima frazione una notevole quantità di palloni recuperati e un’attenzione difensiva che non è quasi mai venuta meno: «Vittoria fondamentale perché abbiamo staccato – le parole dell’aquilano al termine del match – ancora di più la zona calda. C’è voluta una paziente e meno spettacolare del solito: la partita era stata preparata così, era doveroso stare ‘stretti’ visto che affrontavamo la squadra che forse esprime il miglior gioco del torneo».

Avenatti: appena 106 minuti concessi da Breda su 720 nelle ultime 8 partite

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Corsa e gol Un tiro nello specchio della porta. Sotto la gestione Breda era accaduto anche nelle sfide con Spezia (andata), Ascoli e Cagliari. Ma questa volta il risultato è stato diverso: «Ci sentivamo bene – conclude Zanon – nelle gambe alla fine e quando c’è stata possibilità di controbattere lo abbiamo fatto, in maniera efficace. Loro poi si sono abbassati un po’ e hanno messo dei difensori: importante aver portato a casa i tre punti perché il cammino salvezza passa soprattutto per il ‘Liberati’».

L’ammissione Tre mesi e oltre senza una maglia da titolare. La sfida ai biancoazzurri è stata l’occasione per Breda di dare una chance al milanese che, a fine incontro, non nasconde un pizzico di disappunto: «Mi mancava giocare. Il mister ha fatto altre scelte in questo periodo ed è normale non essere contenti: ci ho messo un po’ di tempo a fargli cambiare idea, vediamo se a Chiavari mi darà un’altra chance».

Capacità di soffrire Una prestazione non troppo brillante per lui, anche a causa di un’autonomia fisica non al livello dei compagni di squadra: «Sono stato pericoloso sul calcio di punizione, poi ho pensato principalmente a fare bene la fase difensiva perché il Pescara è una squadra che palleggia molto. Soprattutto nel primo tempo – ha terminato il centrocampista delle ‘Fere’ – ci hanno messo un po’ in difficoltà, sapevamo di dover affrontare un’ottima formazione: siamo stati quando c’è stato bisogno di soffrire». Martedì via alla preparazione alla trasferta di Chiavari con una doppia seduta.

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